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Autore: GoodnightLynne    24/11/2012    10 recensioni
“Non c'è da fidarsi degli uomini, alla fin fine sono tutti uguali...” Pensò.
Non mantengono le promesse.
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Vi chiedo grazie in anticipo se decidete di leggere questo aborto. Ma non posso farci niente, adoro scrivere... Quindi, le critiche son ben accette! Come anche i consigli per migliorare.
Grazie ancora!
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mai, Zuko | Coppie: Mai/Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye, Zuko.


Erano tutti riuniti lì, con dei groppi che si erano fermati in gola. Forse per lo shock, forse perché non poteva sembrare vero.
Nessuno ci voleva credere, ma purtroppo era successo.
Il palazzo quella sera era diventato improvvisamente cupo, se non molto silenzioso.
E non c'era d'aspettarselo.
Direi proprio di no...
Quella che stava peggio di tutti era Mai, anche se non mostrava nessun sentimento all'esterno, dentro si sentiva male, la faceva stare tremendamente male. E lui gliene aveva combinate di cotte e di crude.
“Non c'è da fidarsi degli uomini, alla fin fine sono tutti uguali...” Pensò.

Non mantengono le promesse.
In fondo, lei era solo una ragazza con il sorriso spento, apatica... non mostrava mai il vuoto più totale delle sue emozioni, anche se ora era cresciuta, era una donna rispettabile e si era fatta anche un titolo. Un titolo molto importante.
Era la Regina del Fuoco e non poteva permettersi di lasciarsi sopraffare dalle emozioni, non l'aveva fatto per anni, perché doveva lasciarsi andare proprio ora? Doveva resistere a qualsiasi impulso di dolore e angoscia che stava nascendo dentro di lei.
Ma era inevitabile oramai, lo sapeva.
La corvina guardò davanti a sé, in quella stanza color rosso scarlatto. E, proprio al centro di essa c'era un letto, sul quale giaceva colui che l'aveva fatta preoccupare fin dal suo esilio, un esilio per una sciocchezza, poi...
Sciocchezza...
Da piccoli di fanno tanti errori, è vero. Ma la pena superava di troppo il suo in quanto alla gravità.
Ma ormai era tutto finito. No?
La Regina del Fuoco strinse i pugni, i denti, ma non riuscì a trattenersi. I suoi occhi ormai colmi di lacrime si chiedevano “Perché? Perché proprio a lui?”
Lei non aveva mai pianto, nemmeno per la cosa più insignificante, per come la vedeva lei: era inutile piangere per cose altrettanto inutili. Che poi, mettiamo il fatto che non aveva avuto una madre tea e pasticcini a darle conforto. Doveva solamente non disobbedire e comportarsi da donna matura e responsabile.
Lei e il "Signor Cicatrice" non erano diversi, per questo si erano trovati bene insieme.
Tic...
Si poteva chiaramente sentire il tintinnio rumoroso della pioggia fuori la finestra chiusa, che stava a pochi centimetri lontana dal letto. Era triste, lenta... ma rumorosa.
Si era messa a piangere ed aveva iniziato a piovere.
Forse era per questo che sua madre non voleva mai vederla piangere...
Sarebbe stato sempre maltempo.
E la motivazione sarebbe stata anche più logica.
Tic...
Titubante, si avvicinò e allungò un braccio, afferrando con tocco lieve le lenzuola rosse che ricoprivano il corpo della persona che aveva sempre amato... No, odiato no. E' una parola fin troppo forte. Anche se, di motivazioni per odiarlo ne aveva avute a bizzeffe.
Tirò su col naso e lo arricciò, stringendo un po' di più le lenzuola. Era tutto offuscato, vedeva tutto in quel modo e non le piaceva. Forse era per questo che non aveva mai avuto il coraggio di farlo, il coraggio di sfogarsi, di aprirsi...
Non voleva più vedere tutto in quel modo.
Faceva male, molto male...

Male...
Tic...
Poi capì, guardandolo in volto. In quel volto che, su cui, seppur marchiato, poteva ben vedere cosa aveva provato.

Amo quando odi tutto e tutti.
N
on potè che sorridere a quel piacevole ricordo.
“Ma non odio te...”
Aveva fatto grandi cose.
Aveva iniziato con il piede sbagliato, ma poi si era ripreso... e lei, le era stata sempre vicina, anche se invisibile ai suoi occhi.
Capiva.
Ora capiva.

Il sorriso sulle labbra del defunto Signore del Fuoco parlavano da sé.
Lui non era morto per codardia, né per superbia.

Era morto con onore.

Ti amo, Zuko.
 

I migliori se ne vanno, ed è la pura verità.

  
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