Capitolo 1


Alex si sveglio in uno squallido letto di motel. Aveva la testa che gli doleva, come se qualcuno per l' intera notte lo avesse preso a bastonate. Ogni singolo rumore gli bombardava
la testa, aveva bevuto troppi scotch la sera prima e se ne stava pentendo amaramente in quel momento.
La sua mano si mosse sotto le lenzuola e incontrò una schiena morbida e calda.
Alex si volto a guardare chi c' era al suo fianco, non ricordava nulla, sapeva solo che la sua testa stava per scoppiare.
Una ragazza, con lunghi capelli biondi che gli ricadevano sulla schiena nuda e labbra sottili, dormiva accanto a lui.
Alex si alzò con fatica dal letto e facendo lunghe pause si rivestì.
Doveva tornare a casa, ma non sapeva nemmeno dove si trovava, comunque sia pensò devo uscire di questo posto nauseabondo.
Con fatica si avviò verso la porta, i suoi occhi si posarono su quella ragazza, nella sua testa c' era un vuoto assoluto.
Non capiva cosa lo avesse attratto da quella ragazza esile.
Dalle lenzuola che la coprivano, Alex capì che portava una seconda di seno e vedendola così addormentata, non sembrava una donna di esperienza.
Ma Alex non andava con le vergini.
Si disse che non gli importava, sarebbe stata l' ultima volta che l' avrebbe vista.
Uscì da quel motel con un senso di insoddisfazione.
E' orribile non ricordare disse tra sé e sé. Forse, pensò ,quella ragazza non lo aveva soddisfatto.
Né avrebbe trovato un altra, tanto le donne erano tutte uguali per lui, erano tutte puttane, ed era convinto del fatto che solo gli uomini veri però riuscivano a farle aprire le gambe.
Alex si riteneva uno di quelli.
Ma Alex non sapeva che si sbagliava e si sbagliava su molte cose.

 
Carlotta cercò dei vestiti nell' armadio, quelli che indossavano puzzavano.
Aprì l' acqua della doccia e quando fu tiepida entrò dentro.
Si sentiva strano, pensò Carlotta. Diversa.
Il suo pensiero andò alla festa. La musica alta, l' alcool e poi un vuoto, un enorme voragine di memoria.
Perché non ricordava?
Cosa era successo?
Si era ritrovata nel suo letto a casa, con i vestiti della sera prima.
Odiava il non ricordare, il non avere tutto sotto controllo.
Qualcosa, forse un sesto senso, le diceva che era successo qualcosa.
Ma cosa?'
Usci dalla doccia, più tesa di quando era entrata, si preparò una camomilla e si acciambellò sul divano.

Salve a tutti i lettori.
Questa storia è nata ripensando alle parole di una mia amica.
Non so se continuerò a scriverla, ma spero che il primo capitolo vi incuriosisca.