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Autore: jesy    24/11/2012    0 recensioni
i sogni si realizzano per coloro che ci credono, disse qualcuno. e Andrea è lo sa bene. ora per lei comincia la vita, quella vera.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia comincia tanti anni fa, quando ero in terza media, quando ho capito veramente cosa volevo fare della mia vita.

UN GIORNO QUALSIASI DI SCUOLA, LEZIONE DI ITALIANO.

prof:”per introdurre la lezione di oggi, farò una piccola spiegazione della guerra del Vietnam. Dunque..la guerra del Vietnam scoppiò tra Vietnam del nord e Vietnam del sud negli anni 50 ma la parte più cruenta del conflitto fu negli anni 60, specialmente dopo l’intervento degli Stati Uniti, in favore del Sud. Ho iniziato col parlare di questa guerra perché il brano che andiamo a leggere oggi tratta proprio di questo argomento. È un brano preso da Niente e così sia di Oriana Fallaci.”
Io:”Oriana Fallaci?”
Prof: “si, Oriana Fallaci. Era un giornalista italiana. Fu la prima donna ad andare al fronte come inviata speciale e ha scritto all’incirca 12 libri che hanno avuto molto successo. È morta a Firenze 2 anni fa. Ma ora leggiamo il brano.
Allora? Cosa ve ne pare di ciò che abbiamo appena letto? Toccante e affascinante, non è vero? Eh si..viaggi, incontri..bella la vita del giornalista”.
Io (sottovoce):”viaggi, incontri, avventure…uau!”
In quel momento avevo deciso. Avevo deciso cosa avrei fatto da grande. Sarei diventata una giornalista!!

OGGI

“…e con i poteri a me conferiti dichiaro voi tutti dottori e dottoresse in Giornalismo.”
Era passato un bel po’ di tempo da quel giorno in classe, e ne avevo fatta di strada! Dopo le medie avevo scelto di frequentare il liceo linguistico e ho continuato nella stessa direzione anche all’università, iscrivendomi alla facoltà di Studi Internazionali a Trento. Ma fatta la triennale avevo bisogno di qualcosa che mi aiutasse a buttarmi a capofitto nel mondo del giornalismo e così ho scelto di fare il master in giornalismo a Milano e…eccomi qui, con una corona d’alloro  attorno al collo e un papiro megagalattico da leggere. 
Dopo l’ardua lettura condita da alcol, improvvisi cambi d’abito (in pieno Dicembre!) e torte in faccia (disgustoso!) ci avviammo verso che il bar che avevo prenotato per la grande festa

“Brava Andrea, hai realizzato il tuo sogno” mi diceva mia madre.

“sono fiero di te, ragazza mia” aggiungeva mio padre.

Alla festa c’erano tutti: i miei genitori, mia sorella con i suoi bambini e suo marito, zii e zie, cugini e cugine. Avevo invitato anche tanti amici ma erano venuti in pochi. Ce n’erano alcuni della mia vecchia classe del liceo, altri con cui frequentavo i gruppi della parrocchia o che comunque giravano per di là.
“dottore, dottore..” gridavano. Odio profondo per quel coro, ma era d’obbligo per cui non protestai.

Tornai a casa decisamente sfinita. Era stata una giornata lunga e impegnativa ma ragazzi, ero laureata. La strada verso l’essere corrispondente estera era sempre più vicina. Mancava solo un dettaglio: l’Esame di Stato.

Mi svegliai di soprassalto la mattina dopo, al suono della sveglia. L’attestato di laurea appeso vicino al letto mi dimostrò che quello che avevo vissuto il giorno prima non era stato un bellissimo sogno, ma era pura e semplice realtà. Ma non c’era tempo di rimuginare. Quello era un altro giorno e io avevo un appuntamento con il direttore di un giornale di Bologna. Aveva chiesto di incontrarmi qualche settimana prima della laurea e io di certo non avevo rifiutato. Mi ero chiesta come fosse venuto a conoscenza della mia esistenza, per poi scoprire che era un amico di un mio professore, aveva bisogno di giovani in gamba e disposti a fare tanti sacrifici per il suo giornale (non sapevo neanche ora di che tipo di giornale si trattasse) e il mio gentile insegnante aveva fatto il mio nome.
Mia madre entrò in camera con un vassoio con una tazza di caffè e tanti biscotti. Yumm!!

“Buongiorno dottoressa” disse con un sorriso a 32 denti stampato in faccia
“ti ho portato la colazione. Dimmi..che programmi hai per oggi?”

“Ho un appuntamento con il direttore di un giornale di Bologna, stamattina. Poi oggi pomeriggio sarò libera, se hai bisogno.”

“Non mi avevi detto che avevi già trovato un lavoro. È fantastico!”

“Intanto non è detto che ottenga un qualche lavoro, e se anche succedesse potrebbe essere semplicemente quello di fare fotocopie. E poi ero così presa dalla laurea eccetera che non ho più pensato a questo in effetti.”

“hai ragione. Per che ora è previsto questo appuntamento? E dove?”

“Al bar della stazione alle 11 in punto. Cioè per prepararmi ho la bellezza di..20 MINUTI??? Devo fare in super fretta!! Non posso arrivare in ritardo! Grazie mamma per la super colazione. Ora mi preparo  e volo via. Per fortuna che avevo già deciso cosa mettermi!”
In dieci minuti riuscii a vestirmi, pettinarmi e truccarmi e poi via, come un treno, verso la stazione.
Arrivai, per mia fortuna, qualche minuto in anticipo. Mi sedetti ad un tavolino e aspettai.
Dopo due minuti esatti mi si presentò di fronte un uomo, sulla 50ina, alto, prestante, capelli castani e occhi di un verde prato. 

“lei dev’essere Andrea, giusto?”

“E-esatto” riuscii a dire. Ero emozionatissima!

“Vediamo un po’. Cosa fanno di buono in questo bar?”

“Le consiglio il cappuccino. Qui è sublime.”
Arrivò il cameriere.

“due cappuccini allora. Dunque Andrea. Innanzi tutto complimenti per la laurea. 107 è davvero un bel voto”.

“grazie”

“allora, comincerò con lo spiegarti di che cosa tratta il mio giornale.”
Mentre l’uomo parlava arrivarono i due cappuccini.

E sorseggiando il mio cominciai il colloquio, quello che mi avrebbe decisamente, irrimediabilmente cambiato la vita.
  
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