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Autore: Shikayuki    25/11/2012    0 recensioni
*I primi quattro capitoli sono un'esperimento,ovvero sono stati scritti e pubblicati senza essere riletti e minimamente corretti,quindi sono pieni di errori e devono andare in revisione dato il successo che riscontrato la storia, quindi vi consiglio di leggere tutta la storia prima di cestinarla definitivamente! ;)*
Siamo veramente quello che facciamo vedere di essere, o dentro di noi o nel nostro privato siamo completamente l'opposto?
è la mia prima fan fiction e io non sono molto brava a presentare i miei lavori, ma spero che vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok ragazzi,no,non sono morta,quindi non ho scuse per l’immane ritardo della consegna di questo capitolo!è stato un capitolo molto difficile da scrivere in quanto ha preso una piega molto molto diversa da quello che avevo in mente,praticamente si è scritto da solo,ma non in senso che è stato facile da scrivere,ma in senso che ha deciso lui cosa dovesse raccontare!Vabbè,al di là di tutto spero vi piaccia! Buona lettura!^^




-Non finisce qui…- mi sussurrò andandosene.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso e mi salì una rabbia assurda che sfogai mettendomi subito al lavoro sul suo vestito e sulle rifiniture dell’abito da sposa lavorando tutta la notte e fermandomi solo per fare incetta di caffè o per andare in bagno. Il risultato fu che il giorno dopo, arrivando al lavoro, Chiara mi trovò stanca morta e con due occhiaie spaventose,risaltate ancor di più dalla mia carnagione naturalmente pallida. Almeno la rabbia era passata e per un po’ avevo dimenticato quei glaciali occhi azzurri che passavano dalla dolcezza alla durezza nello spazio di un battito di ciglia.
-Tesoro vai a casa a riposarti,in fondo sei già a buon punto!- disse porgendomi la colazione (facevamo a turno a prenderla) e indicando il coprispalle,i fermagli e la camicia di seta rossa già finiti e i vari pezzi del completo già tagliati e pronti per essere assemblati.
Stavo per risponderle che avrei schiacciato un pisolino dietro al magazzino,dove c’era un letto apri e chiudi apposta per quelle occasioni (mi capitava spesso di fare nottata in atelier),quando entrò il postino. -Buongiorno signorina Maria,signorina Chiara!-
-Buongiorno signor Pietro!Che cosa mi hai portato oggi di bello?Scommetto… bollette!- gli risposi con un sorriso. Il signor Pietro era sempre stato così gentile e premuroso con me che lo consideravo il nonno che non avevo mai conosciuto,e poi era anche la prima persona che avevo conosciuto quando mi ero trasferita ed avevo aperto l’atelier,dopo quel periodo buio al quale non volevo pensare mai più.
-Uhm,vediamo un po’… bolletta… bolletta… bolletta… busta misteriosa!- disse consegnandomi le buste una ad una e dandomi per ultima una busta rossa bella pesante, chiusa con della ceralacca nera. La osservai bene e riconobbi il simbolo impresso sulla ceralacca:era l’invito ad un ballo,quel simbolo era inequivocabile.
-A quanto pare questa lettera era stata recapitata per sbaglio alla signora Maddalena,che era in vacanza ed è tornata solo ieri!Mi scuso per il ritardo,ma il nuovo postino ancora non è molto esperto e a quanto pare ha fatto solo danni durante il mio giorno di riposo!Spero non fosse urgente!- disse agitato e sconsolato allo stesso tempo.
-Non preoccuparti,non è colpa tua!Piuttosto ti andrebbe un bel cappuccino con un cornetto?Volevo sgranchirmi un po’ le gambe e cosa c’è di meglio che una bella passeggiata verso il bar?- gli risposi con un sorriso dolce per fargli capire che non c’erano problemi e la faccenda lettera smarrita era chiusa. Lui accettò, sollevato dal fatto che non fossi minimamente arrabbiata. Uscendo rivolsi uno sguardo di scuse a Chiara per non aver mangiato la colazione che mi aveva portato,ma lei mi sorrise e mi fece l’occhiolino:ero perdonata. Mentre percorrevamo il breve tragitto verso il bar,sentivo lo sguardo indagatore del signor Pietro addosso e fui sicura stesse osservando le mie occhiaie:appena arrivati al bar mi sarebbe toccata una bella ramanzina riguardo alle mie straballate abitudini lavorative.
A quel pensiero mi si stampò un sorrisone ebete in faccia e la mia giornata subito migliorò:era bello sapere che qualcuno che non condivideva i tuoi stessi geni si preoccupava per te quando neanche alla tua famiglia importava più niente…
Facemmo colazione e io mi subii la predica in silenzio,riconoscendo le mie colpe,ovvero una tendenza allo stacanovismo e all’alienazione dal mondo all’aria aperta. Non potevo ribattere,era vero, ma quella era l’unica cosa che mi permetteva di andare avanti,di non cadere di nuovo nel mio passato. Dovevo lavorare,tenermi occupata,organizzare cose in un modo quasi maniacale,non potevo farne a meno. A volte guardandomi nello specchio mi vedevo pallida e smunta,con gli zigomi che volevano quasi bucare la pelle,soprattutto durante i periodi delle sfilate o quando avevo ordinazioni consistenti. In quei momenti provavo pena per il mio povero corpo che un tempo era sempre perfetto,con la giusta quantità di carne a coprire le ossa e una salutare sfumatura rosata sulle guance che risaltava le lentiggini che vi avevo sparse. Ero bella lo stesso,ne ero consapevole (in fondo spesso gli stilisti mi chiedevano di fare la modella d’eccezione per loro ma io rifiutavo sempre) ma era una bellezza triste in confronto a quella che ero un tempo,con un sorriso sempre sulle labbra e la voglia di credere nell’amore e nel prossimo che mi infiammava dal di dentro e mi spingeva a fare e a provare al massimo delle mie possibilità qualsiasi cosa mi passasse per la testa. Ero uno spirito libertino, facevo quel che volevo ed odiavo sentirmi ingabbiata,infatti non capivo come avevo fatto a ridurmi in quello stato… anzi no,lo capivo,ma non volevo ammetterlo,il mio passato era troppo opprimente e triste per continuare a pensarci e quindi a renderlo attuale. Nel mentre che mi perdevo in quei meandri spaventosi il signor Pietro aveva finito la sua predica e ora mi guardava preoccupato,vedendomi persa chissà dove:-Maria…-
Con un battito di ciglia tornai in me e prontamente mi stampai un finto sorriso radioso sulla labbra:-Scusami,stavo riflettendo sulle tue parole!hai ragione dovrei prendermi una bella pausa e credo proprio che lo farò!-
Gli sorrisi di nuovo,sinceramente quella volta però,poi finii il mio cappuccino e lo salutai,tornando poi a passo svelto all’atelier:avevo un piano.
Appena rientrai chiamai Chiara e le dissi di controllare tutti gli appuntamenti per le prossime due settimane e annullarli tutti tranne quelli strettamente inderogabili:fortunatamente solo uno era urgente e poteva sbrigarlo tranquillamente lei,dato che si trattava solo di un colloquio preliminare per un altro abito da sposa.
Dopodiché recuperai la busta rossa e la aprii,anche se in fondo già sapevo il suo esatto contenuto.

Non accetto No.
A.


Alexis era sempre puntuale e scriveva sempre le stesse identiche cose da ormai quattro anni,quindi quella busta rossa non era più una sorpresa per me,anzi,mi aiutava a ricordarmi che un altro anno era passato senza che io neanche me ne rendessi conto.
Insieme a quel succinto messaggio vergato a mano nella sua splendida calligrafia, nella busta c’erano anche: il bigliettino da visita di un hotel di Los Angeles;due biglietti aerei andata e ritorno sempre per L.A. e l’invito vero e proprio alla festa.
Altro anno,stessa storia… ormai ero ospite fissa della festa più esclusiva e ricercata di tutto il mondo dello spettacolo,alla quale venivano invitati solo gli attori,cantanti,stilisti e chiunque altro di famoso se lo fosse davvero meritato. La lista contava solo cento persone,la creme de la creme,e a quanto pare per Alexy,l’organizzatore della festa,lo ero.
Alexy era il mio mentore, uno degli stilisti più famosi del mondo,anche se nessuno,al di fuori del mondo della moda lo conosceva,perché lui non aveva una propria etichetta,ma lavorava con gli stilisti più famosi per aiutarli a creare le loro collezioni. Era lui che dettava le nuove mode e tutti gli altri stilisti,si adattavano ai suoi comandi. Era il regista e tutti gli altri gli attori.
Non avevo molta voglia di andarci,odiavo essere al centro dell’attenzione con tutti che mi si contendevano per avermi come collaboratrice,stilista di punta,modella d’eccezione,fiamma di turno… avevo sempre preferito starmene per conto mio,lavorare nel mio piccolo atelier,che comunque mi fruttava abbastanza,e continuare tranquilla la mia esistenza,ma avevo bisogno di una vacanza,me lo sentivo proprio nelle ossa che era il momento di staccare un po’, e cosa c’era di meglio di un bel viaggio pagato in un hotel di lusso di Los Angeles?
Erano cinque anni che non mi prendevo una vacanza,da quando avevo aperto l’atelier,e ora il mio corpo agognava riposo. Inoltre,c’era un biglietto in più a nome di Chiara,quindi lei sarebbe potuta venire con me,almeno per la settimana della festa,ed avrebbe potuto sorbirsi lei al mio posto tutte le persone che volevano parlare con me,per poi tornare e amministrare l’atelier in mia assenza nella seconda settimana.
Alexy aveva pensato proprio a tutto questa volta,sembrava quasi che si fosse sintonizzato con i miei pensieri…
-Chiara,che te ne pare di L.A.?- le chiesi un po’ sovrappensiero.
-La adoro,ho sempre desiderato visitarla…perché?- mi chiese incuriosita.
-Bene,allora prepara le valigie,tra una settimana spaccata partiamo!-
-CHE COSAAAAA???-urlò entusiasta come una bimba.
-Si,anche quest’anno Alexy mi ha invitato,ma a quanto pare ha pensato anche a te stavolta!- e le feci vedere il biglietto a nome suo.
Chiara andò fuori di testa e per tutto il giorno continuò a cantilenare:-Andrò a LA,andrò a LA!-
Il suo entusiasmo catturò anche me e così finii di lavorare al completo di Jared senza risentimento,la felicità per quella vacanza mi aveva tolto tutti i pensieri negativi che mi avevano attanagliato dal concerto.






Ok,se state leggendo qui presumibilmente avete letto il capitolo,o forse no e state solo leggendo questo!XD Comunque,se avete letto,come al solito vi dico che se non vi è piaciuto demolitemi,se invece lo avete gradito mi piacerebbe avere la vostra opinione,quindi recensite please!<3

p.s. Come avrete notato c’è stato sia un cambio di stile della scrittura che una maggiore attenzione agli errori e quantaltro e ciò perché contro ogni mia aspettativa la storia è piaciuta,quindi ho deciso di dargli più valore e non continuare a maltrattarla come invece stavo facendo! Noterete anche un impaginazione migliore e ciò è dovuto al fatto che io in realtà ho studiato l'html e sono una maga con esso,il problema era la mia sfaticataggine e la semplicità dell'editor html di efp!XD

-Mary

  
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