Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: cutsdeepinside    25/11/2012    2 recensioni
« Perché non parli? Parlare aiuta, allevia il dolore. »
« Perché ho paura.»
« di cosa? »
« della gente. Quando sanno quello che hai passato o lo usano contro di te, o ti guardano con quei loro occhi pieni di pietà. »
« E tu hai paura che possano usare la tua stessa storia contro di te? »
« Io ho paura della pietà. »
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Fading

Yonkers, state of New York. 
Jenuary 2008



« Starò bene mamma. » ripeto secca, infilando il secondo scatolone nel porta-bagli della mia auto, e procedo con gli altri due.
Lo sguardo apprensivo però non svanisce dal volto di mia madre.
« Il college non è poi così lontano, puoi venirmi a trovare quando vuoi, a casa mia c'è posto. » balbetto cercando di calmare le sue preoccupazioni.
Annuisce con la testa e mi abbraccia in maniera meccanica, e poi si stacca chiudendo il cofano al posto mio.
« Chiama quando arrivi okay Jasmine? » ripete nuovamente mentre salgo in auto.
Annuisco e imbocco la Main Street.
E' stato stancante passare le vacanze Natalizie a casa, ed è stato ancora più difficile passare il capodanno con tutta quella marmaglia
di persone, conosciute al liceo, che usano inappropriatamente la parola 'amici'.
Ed è stato estremamente difficile rivedere lui.
Scrollo la testa e i capelli neri, mi fanno il solletico sulla schiena, distraendomi da brutti pensieri.
“ L'univesità non si paga da sola signorina! “ mi ripeto in testa.
Dire ai miei che ho perso il lavoro è stata in generale la cosa più difficile della mia vita, e ascoltare le loro risposte scontate come:
“Non preoccuparti possiamo pensarci noi.”
“Oh sta tranquilla, abbiamo messo da parte i soldi per il tuo fondo college da anni. ”
“Abbiamo dei risparmi da parte, 'sta tranquilla. ”

per una persona, la quale unica dipendenza è l'indipendenza è stato brutalmente difficile.


Appena arrivo a Casa mia, l'ultima mia preoccupazione sono i scatoloni da sistemare, li poso in soggiorno e mi getto sul divano,
Afferro il portatile e velocemente inizio a dare un'occhiata agli annunci di lavoro.
Qual è il problema di lavorare durante gli studi universitari? 
Beh, per quanto mi riguarda, seguendo i corsi diurni, passo la mattinata in college, dopo pranzo esco e il più delle volte
dovrei studiare, ma devo trovare il modo di incastrare lo studio con il lavoro.
Se ovviamente do la precedenza al lavoro mi ritrovo con montagne di roba da studiare, ma se do la precendenza allo
studio mi trovo senza lavoro, senza aggiungere che, se cerco di dare la precedenza ad entrambi, al 99% rischio
di trovarmi senza lavoro e con ventordici esami arretrati.
Mi segno un paio di numeri che mi sembrano validi, e non ci penso due volte prima di prendere appuntamento per un colloquio.
La prima offerta sembra la più valida di tutte, come shampista dal mercoledi alla domenica
dalle 15 alle 21, poi ce ne sono altre tre, un lavoro in un call center,
baby sitter e aiuto compiti, e poi uno come ragazza immagine, e nessuno di questi mi sembra adatto a me.
Prendo più appuntamenti possibili, e per il prima possibile.
Mi ritrovo nel grigio delle pareti di casa mia, a preparare del riso indiano istantaneo pronto in 7 minuti, al caldo in un maglione lunghissimo.
Anche con gli occhiali appannati mi rendo conto che si sta facendo tardi, e che domattina prima di andare all'università devo
andare a un colloquio, e dopo l'univeristà ad un altro, per questo mangio, e dopo una piccola sosta sotto la doccia mi butto nel letto.





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