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Autore: AAVV    25/11/2012    4 recensioni
Quarta parte dei punti di vista di David.
Londra, 2007. I ricordi di David su Claire durante la notte dell'incendio, uniti ai suoi pensieri quando vede Azzurra dopo tre anni...
Per chi ha letto Non Lasciarmi/ Stringimi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Serie: Non lasciarmi/ Stringimi'
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Il punto di vista di David. Parte 4.

'' David...''
Sento la sua fioca voce chiamarmi e mi sveglio, lei mi scuote le spalle. Sbatto le palpebre. Per fortuna questo posto è un buco nero, la mia vista si adatta subito. Mi metto a sedere sul letto senza neanche degnarmi di guardarla in faccia.
'' Dovrei essere a casa a studiare...'' mi fa. La sua voce è un tremolio costante.
Non puoi andare a casa, devo tenerti sott'occhio.
'' Che ore sono?'' chiedo, e quando mi risponde capisco che è ancora speranzosa che io la lasci andare.
'' Quasi le dieci di sera. Devo andare''.
Mi volto a guardarla e lei è scossa da un brivido. Quando accade si fa sempre piccola tra le lenzuola. Credo di farle paura, ma non è mia intenzione. Almeno per adesso.
I suoi biondi capelli le cadono sulle spalle nude e gli occhi azzurri sono come gioielli di cristallo. Ryan impazzirebbe se sapesse dove sono, e soprattutto in che condizioni è lei. Non m'interessa, il desiderio che ho di lei è troppo intenso.
Impallidisce. Ha capito che ho voglia di giocare.

Mi piace quando scappa da me. Mi piace cacciare. Credo di esserci porato, sono nato cacciatore.
C'è qualcosa di estremamente erotico in tutto questo. La inseguo per tutta la villa, e mi piace. Mi eccita.
Mi fermo. Si è nascosta in qualche angolo della stanza. Alzo lo sguardo e controllo sopra i mobili; a volta si rintana lassù. Questa volta, però, non c'è. E' da qualche parte, ma non so dove. Sta diventando una preda degna del suo cacciatore. Ma fin quanto a lungo resisterà nascosta?
Stringo la corda che ho in mano e la faccio schioccare contro il legno di un mobile. Il suono fa eco per tutta la villa.
Riesco a sentire la sua paura. La paura della creatura è il mio nutrimento. So che lei è portata per compiere il sacrificio.
Ma è degna di soddisfarmi?
Il suo esile corpo sembra sempre in procinto di spezzarsi ogni volta che la possiedo... Non so mai se ce la farà. Il tuo corpo per la vita, è questo il prezzo da pagare.
La vita o la morte...
Le parole rimbombano nella mia testa. Sorrido, perchè so quello che devo fare.
Se lei è degna di me lo vedrò solo adesso.
Esco dalla stanza senza proferire parola, non voglio che lei mi senta uscire dalla villa. Nella mia macchina c'è un contenitore pieno di benzina e nella tasca tengo nascosto un accendino. Mi serviranno per completare l'opera.
Prendo il contenitore e butto il liquido al suo interno tutto intorno alla casa, mi allontano e getto l'accendino. La piccola fiamma si fa sempre più grande, e come edera circonda ad una velocità sorprendente tutta la casa. So che lei non è uscita, è ancora lì dentro. Se uscirà da quella porta non avrò più dubbi a riguardo: è destinata per il rito. E' destinata a me e a nessun altro.
Mi appoggio al cofano dell'auto, ammirando lo spettacolo. Passano i minuti ma di Claire nessuna traccia. Corrugo la fronte, non per la preoccupazione ma per il rammarico di essermi sbagliato. Ryan non ne sarà contento.
Passano i minuti e mi convinco sempre più di non averci visto giusto, ma quando Claire esce dalle fiamme e mi viene incontro, i vestiti lacerati, non posso fare a meno di correre nella sua direzione e pensare che questa donna sia stata donata a me, per salvarmi la vita.

Fermo la macchina sul ciglio della strada, davanti al parco dove, per la seconda volta, ho sentito la scarica elettrica provata con Claire. Non mi sono sbagliato, è proprio lei.
Sono passati tre anni ma non è cambiata affatto. Probabilmente non è così, sono io che la vedo come allora. Tutta colpa della luce che la illumina, e che solo io posso vedere.
Ascolta la musica, le cuffie premute sulle sue orecchie e ancora non mi ha visto, o forse non mi vedrà mai. E' stato così anche la prima volta, non si accorge del mio sguardo su di lei.
Si morde il labbroe e sono costretto a combattere contro la bestia che c'è in me per non andare là e parlarle, spiegarle le mie ragione. Sono sicuro che se lo facessi reagirebbe male. Tempo. Ho bisogno di tempo.
Mi ripeto che il motivo che mi ha spinto a tornare in Italia non ha nulla a che vedere con lei. Si tratta solo di mia sorella e del suo matrimonio. Nient'altro.
Ricordo la prima volta che l'ho vista, nello stesso luogo, ho pensato a quanto mi ricordasse Claire, nonostante il loro aspetto fosse completamente diverso. Allora ero ancora perseguitato dal fantasma di Claire. Ma adesso le cose sono cambiate. E così, osservo Azzurra in lontananza.
Io, David Sveinsson, un uomo ossessionato dai suoi demoni, perseguitato dall'immagine di Azzurra quando quella notte di tre anni fa si stringiva a me e mi mormorava ''Non lasciarmi...''
Tutto questo sembra paranormale persino ad uno come me.
   
 
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