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Autore: Rainbow    13/06/2007    6 recensioni
“Jack…”. La ragazza cambia improvvisamente tono. “ Ti capita mai di sentirti stringere la gola in una morsa per qualcuno…che ami?” “Elizabeth, io sono il Capitano Jack Sparrow, non la personificazione del sentimentalismo!” “Figuriamoci” ____ “Attenta, Signora Turner. Non vorrai ti metta in una situazione che possa comprometterti, no?”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I giorni dell'abbandono 1. I giorni dell’abbandono

La ragazza bionda sul ponte sente il vento scompigliarle i capelli. Sembra non prestarvi molta attenzione.
Le onde si infrangono contro le pareti di legno della monumentale nave facendola oscillare. Sembra non prestarvi molta attenzione.
Il sole la acceca e la fa sudare sotto quella camicia bianca, maschile, un po’ troppo larga e con le maniche a sbuffo. Sembra non prestarvi molta attenzione.
Gli occhi castani rimangono fissi sulla linea dell’orizzonte nella vana ricerca di qualcosa, di qualcuno che non c’è. E che a quest’ora è a mille miglia lontano da lei.
Tutto qui. Una notte insieme su un’isola, lei che detiene il suo cuore, un dannatissimo ultimo bacio e poi…il Vuoto.
E poi il Capitano. Lui si limita ad annuire. Serio come mai lei lo ha visto. E quello cos’è?
E’ un sorriso di soddisfazione dipinto sul suo volto, mentre lo scopre a fissarla? O semplicemente una delle sue espressioni ironiche e canzonatorie, di quelle che annebbiano l’idea che ti sei fatta di lui.
Elizabeth rimane affacciata sul ponte. Il Capitano sembra intento a guidare il timone del suo nuovo gioiellino. L’ha presa in prestito qualche tempo fa a Tortuga. Una gran bella soddisfazione poter far la linguaccia a quegli antipatici della “Compagnia delle Indie”. Ma Jack non è intento a guidare il timone. Jack è intento a guidare il proprio sguardo verso una creatura bionda e piuttosto rompi scatole che osserva l’orizzonte affacciata dal ponte.
Ed Elizabeth non è intenta ad osservare il mare. Eppure i loro sguardi si sfiorano e come se nulla fossero ritornano al loro posto.
Elizabeth è piuttosto strana ultimamente. Forse Will le manca. Certo che le manca. Aspettarlo dieci anni non dev’essere una cosa facile. Eppure non demorde la Regina, come lui suole chiamarla, giusto per farla indispettire. Sono gli unici momenti in cui lei è tranquilla, in fondo. Sono gli unici in cui non pensa all’ormai Capitano dell’Olandese Volante. Dieci anni. Dura.
Ha lasciato un po’ tutti perplessi. Lei per prima.
E’ strano, ma in quel momento è l’unico che possa capirla.
In quanto a perplessità il Capitano Sparrow ne ha da vendere.
L’ultima scorpacciata di perplessità risale a qualche mese prima.
La Perla Nera che va a fuoco, la ciurma che si mette in salvo, lei.
“Tu sei un brav’uomo, Jack”
Un bacio.
La catena, l’albero della nave.
Addio Jack, lui vuole te non noi.
Pirata!
Il buio.
E poi ha anche avuto la faccia tosta di partire per I Confini Del Mondo e salvarlo!


“Capitano…Mrs Turner…”
“Cosa succede Mr Gibbs? Troppi segreti da troppo tempo, cos’è che mi state nascondendo tutti, eh?” Uuuh, il capitano sembra piuttosto arrabbiato. Si, anche paranoico. Ha paura di un ammutinamento che non c’è. O almeno non nel vero senso della parola.
“Mrs Turner sta poco bene. Pensiamo che lo sparo alla spalla dell’altra volta le abbia procurato un’infezione…”
 “Elizabeth…” un sussurro e un’espressione che nessuno della ciurma ha mai visto passare sul viso di quell’uomo. Jack sembra essersene accorto. E quasi subito il suo tono da irriverente e quel modo ondeggiante con cui muove le mani servono a smorzare la tensione.
“Uh, beh, peggio per lei che con la sua solita irruenza da ragazzina si è messa in mezzo per salvare me…”
“Forse dovevo lasciare che te la prendessi tu quella pallottola…” Amareggiata, probabilmente ferita. Ed estremamente ironica, come si può ben vedere da quelle labbra dal disegno imperfetto, curvate in un sorrisino appena accennato.
E lei da dove diavolo è uscita? Non stava male???!!!
“Liz…”
Troppo tardi. Lei si è già voltata, diretta nelle sue stanze. O in chissà quale altra parte della nave.

  
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