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Autore: Dama delle Comete    25/11/2012    2 recensioni
Sette capitoli, sette episodi, due vite.
Dal prologo:
"Tra le braccia teneva delicatamente avvolto in una piccola coperta verde chiaro il nuovo nato, ma infagottato com’era non si vedeva nemmeno. Si avvicinò al letto, da cui la madre tese le braccia, accolse il fagottino in grembo e fece segno alle altre due di avvicinarsi; le due anziane si misero vicino a lei, una per parte, e finalmente Sha vide per la prima volta suo nipote.
Era bellissimo, aveva un faccino pallido, il nasino piccolino e sulla testa aveva un ciuffetto di capelli biondi. Ma soprattutto, due occhi stupendi: azzurro cielo, che probabilmente sarebbero diventati ancora più belli col tempo".
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Link, Princess Zelda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1 
Tre anni dopo.



Il sole non poteva splendere di più, si preannunciava una giornata calda. 
Gaepora quel giorno si era vestito con una tunica leggera blu scuro decorata sui bordi con motivi quadrati. 
Camminava lentamente, per non rischiare di trascinare la figlia che era ancora piccola per camminare velocemente come lui. Le teneva stretta la manina e lei faceva altrettanto; quel giorno era molto carina con la maglietta a maniche corte verde e la gonna rosa pallido. I capelli erano più ordinati del solito, biondi e corti poco meno delle spalle, che, come la frangetta, erano tagliati belli regolari. I due ciuffi leggermente più lunghi erano stati raccolti con dei nastri in tinta con i vestiti. Sì, era molto carina. 
Dopo un po’ i due raggiunsero la piazzetta davanti al santuario. Gaepora, notando che la piccola non aveva ancora detto niente per tutto il tragitto, pensò che probabilmente si stava chiedendo dove dovevano andare. “A conoscere una persona” le aveva detto a casa, prima di andare, senza specificare nient’altro. 
Quasi a confermare i suoi pensieri, il padre vide che la figlioletta aveva un’espressione pensierosa, come se si stesse domandando qualcosa. 
Si fermarono lì, e iniziarono ad aspettare. 
- Allora, perché non mi hai ancora chiesto niente? 
- Papà, ma chi dobbiamo incontrare? - chiese lei senza rispondere alla sua domanda. 
Gaepora sospirò, non l’aveva neanche ascoltato, ma almeno si era decisa a parlare. 
- Tra poco arriverà una persona, che vuole farti conoscere qualcuno. Ti ricordi della signora Sha? 
- Quella che per tre mesi non ha fatto che piangere? 
- Sì, lei. Vedi, piangeva perché ha perso due persone care, sua figlia e il suo genero. 
- Ma allora chi vuole farmi conoscere? 
Lui stava per risponderle, ma alla vista di due figure in lontananza, tacque. 

****


Mano a mano che le due persone si avvicinavano, Zelda focalizzava i loro dettagli e quando furono a un paio di metri di distanza, la bambina vide un’anziana signora, quella che molte volte aveva visto in giro per Oltrenuvola. Non la conosceva molto, ma qualche volta aveva scambiato due parole con lei. Aveva un’espressione tranquilla, stavolta, ma si vedeva chiaramente che doveva aver sofferto molto. 
Insieme a lei c’era un bambino che la teneva per mano con un’espressione sorpresa. 
Il padre di Zelda si avvicinò a loro con tanto entusiasmo che la figlia dovette correre per non cadere. La bambina si trovò davanti all’altro bambino e lo osservò meglio. I suoi capelli e erano scompigliati, ma biondi come i suoi e gli occhi erano azzurrissimi. Indossava una maglia con le maniche larghe verde e dei pantaloni grigi. 
Il padre aveva ragione: i due avevano la stessa età… e altezza. 
Era impegnata da qualche secondo a guardarlo e improvvisamente le venne in mente che lui aveva perso non solo la mamma, come lei, ma anche il papà. Si sentì molto fortunata. Nonostante fosse orfano, non sembrava triste, la sua mamma era morta subito dopo la sua nascita e lei non aveva potuto rendersene conto. Ma lui, che aveva perso i genitori un anno prima, era tranquillo, doveva essersene fatto una ragione. 
Gaepora, vedendo che i due bambini si stavano squadrando l’un l’altro, disse allegramente alla figlia:- Zelda, questo è il nipote della signora Sha, Link. 
I due continuarono a fissarsi. “Non si conoscono, ci credo che fanno i timidi” pensò. Così incitò Zelda:- Forza, salutalo! 
Lei stava per parlare, ma Link la precedette:- Cia… Ciao. 
- Ehm… Ciao - gli rispose timidamente. Si sentiva in estremo imbarazzo. 
Fortunatamente, la nonna disse:- Direi che è ora di andare… Ma ora che ci penso, ho sentito in giro che Liswa tra qualche minuto servirà dei biscotti nuovi a casa sua. Gaepora, dici che potrebbero andarci insieme? 
Alle parole “Biscotti nuovi”, i due guardarono i rispettivi parenti, con sguardi imploranti. 
- Uhm, buona idea! 

****


Link e Zelda si incamminarono verso la casa di Liswa. 
Link sospirò: la nonna non aveva voluto dirgli cosa avrebbero fatto alla piazza. Così si era trovato davanti a una bambina di cui aveva sentito parlare ma non aveva mai visto: la figlia di Gaepora. Almeno la vecchietta aveva avuto l’idea di farli andare a casa di Liswa, ma si sentiva in imbarazzo: non era abituato a stare con gli altri bambini, dopo che i suoi genitori erano morti, la nonna era stata impossibile per un pezzo. E lui era rimasto con lei in casa quasi sempre. 
Ma aveva il timore che Zelda si sentisse a disagio con lui. O forse era quello che provava Link. 
Allora decise di cercare di fare amicizia, in fondo lei sembrava simpatica. 
- …Tu ci vai spesso a casa di Liswa? 
- Eh? Oh, ehm… non molto. Solo qualche volta. 
- Io ci sono andato poche volte, quando avevo un anno, mi accompagnava la mamma. Quando è morta, lei ha continuato a portarmi a casa dei biscotti alle fragole: sono i miei preferiti. 
- Davvero?! Anche i miei! - esclamò sorpresa Zelda. 
I due si sorrisero e iniziarono a parlare allegramente di biscotti e di loro stessi. 

****


Davanti alla casetta rosa salmone di Liswa c’era una folla allegra e vociante di bambini e ragazzini. Tutti accorsi per i biscotti, e con un po’ di fortuna, anche per una bella storia. C’erano voci che ridevano, scherzavano e chiacchieravano. I bambini di Oltrenuvola non facevano alcuna fatica a fare amicizia tra loro, veniva spontaneo e naturale. Alcuni erano venuti implorando i genitori, alcuni senza il loro consenso e adesso, ogni tanto, si guardavano attorno furtivi con il sorrisetto compiaciuto di chi l’ha fatta franca ancora una volta. 
Finalmente, anche i due che si erano appena conosciuti e sembrava che stesse nascendo tra loro una nuova amicizia, raggiunsero la casetta. 
La porta si aprì e la signorina esclamò con un sorriso:- Quanti siete! Entrate, entrate. 
Piacevano a tutti le storie avvincenti che la donna raccontava loro inventandosele sul posto, o anche leggende di Oltrenuvola. 
Liswa si fece da parte per far entrare i bambini, che entrarono immediatamente e si diressero verso la grande stanza con un enorme tavolo su cui erano posati molti vassoi carichi di squisitezze di ogni tipo. 
Oltre a quella magnifica visione, c'era in un angolo anche un bella poltrona rosso fuoco, attorniata da una ventina di cuscini colorati e piccoli sgabelli. Il tutto riscaldato da un caminetto che creava un ospitale calduccio. 
Quando tutti furono entrati in casa, Liswa fece segno con la mano e il braccio di entrare nella stanzona, i bambini eseguirono e si accomodarono sui cuscini o sugli sgabelli. Lei a sua volta si sedette comodamente sulla poltrona, come una regina sul suo trono. Afferrò dal piccolo scaffale traballante e stipato di libri un libriccino color pergamena dall'aria molto antica e usata, come se fosse stato aperto e sfogliato più volte; lo aprì in un punto preciso, lo appoggiò sulle gambe e, vedendo i visi ansiosi, se non imploranti, della piccola folla, dichiarò con un bellissimo sorriso:- Oggi vorrei raccontarvi una leggenda poco conosciuta del nostro popolo. È molto antica! 
Tutti fecero subito silenzio e il leggero brusio di sottofondo si spense, gli sguardi dei bambini si fecero ancora più interessati e concentrati, ma soprattutto curiosi. Link e Zelda, che si erano seduti vicini su due cuscini, erano molto eccitati. 
Liswa si schiarì la voce, prese un po' di fiato e cominciò la storia. 

****


- Anni or sono, ad Oltrenuvola, vivevano due giovani. Un ragazzo, figlio del preside della scuola d'armi, e una ragazza che lavorava come assistente nella bottega di una sarta. I due si conoscevano bene, infatti erano molto amici, ma il ragazzo non aveva il coraggio di confessare alla ragazza il fatto che lui era innamorato di lei da anni. Avrebbe voluto dirglielo, ma ogni volta che ci provava si bloccava e non riusciva più a mormorare una sola parola. 
Nonostante questo, i due vivevano felici e spensierati, finché un giorno il ragazzo sì ammalò gravemente, così era costretto a dover rimanere a letto, chiuso in casa, per giorni. La ragazza si disperò, ma non poteva far altro che stargli vicino e confortarlo. Il ragazzo iniziò a pensare che forse aveva qualche speranza: magari lei, con la sua malattia, si sarebbe accorta di essere innamorata di lui. 
Purtroppo, durante i ritorni a casa della ragazza dopo le giornate passate a prendersi cura di lui, aveva conosciuto un'altro ragazzo, forte e sano, che le faceva la corte ogni volta che s'incontravano, quindi ogni giorno. Ma il povero ragazzo non poteva saperlo. Come se non bastasse, l'altro era un guerriero provetto, al contrario di lui. 
Dopo tre mesi di malattia, il giovane finalmente guarì, ma appena uscito da casa, venne a sapere che un ragazzo corteggiava la sua cara amica, e lei ricambiava. Disperato, corse a vedere se era la verità, sfortunatamente per lui, era così. Li trovò dal fabbro intenti a chiacchierare allegramente, come se lui non esistesse e si arrabbiò furiosamente con entrambi: la ragazza lo aveva tradito e si era completamente scordata di lui e della sua salute, e lui l'aveva corteggiata senza scrupoli. Così afferrò una spada lì vicino e attaccò il guerriero con tutta la forza che aveva. Questo si difese prontamente, ma la furia dell'altro scatenò in lui una capacità e destrezza nei duelli che non aveva mai avuto. 
Il ragazzo vinse, il guerriero perse e la ragazza raccontò tra le lacrime che lei negli ultimi mesi era stata terribilmente confusa: i suoi genitori volevano che si sposasse ad ogni costo, lui si era ammalato proprio nel momento in cui le serviva un amico fedele e rassicurante, e un ragazzo aveva iniziato a corteggiarla in modo incredibile. 
Il ragazzo comprese, e la perdonò immediatamente. Poi spiegò che l'amava, ma era disposto a rimanere solo un amico. Ma improvvisamente la ragazza esclamò che era innamorata di lui fin da quando si era ammalato: in fondo aveva previsto correttamente. I due innamorati, ora riappacificati, si abbracciarono dolcemente. 
Un anno dopo dichiararono al popolo di Oltrenuvola il loro matrimonio. Alla fine il ragazzo aveva imparato che se si vuole dichiarare il proprio amore a una persona, meglio farlo il prima possibile, altrimenti prima o poi qualcuno se la porterà via per sempre. 

****


Liswa aveva raccontato quasi tutto a memoria, ogni tanto dando una sbirciata al libro. Per tutto il tempo i bambini avevano ascoltato attentamente, completamente assorti nell'ascolto. Quando la donna ebbe finito, esclamarono:- Che bella storia, Liswa! Perché non ce l'hai mai raccontata? 
- Me ne sono ricordata solo oggi, mi dispiace - si scusò sorridendo. 
- Ma cosa state aspettando, bambini? I biscotti sono lì che vi aspettano, insieme alle altre cose! 
Non se lo fecero dire due volte. Così iniziarono a rimpinzarsi di biscotti, pasticcini, fette di torta, salatini, caramelle, bibite... Link e Zelda, che si stavano dando da fare anche loro, commentarono la storia. 
- Bellissima, è la più bella che ho ascoltato, finora - disse con sguardo sognante Zelda. 
- Sì, è piaciuta anche a me. 
Passò un'oretta di chiacchiere e dolci, tutti i piccoli ospiti se ne andarono e i due stavano tornando a casa come gli altri. Il sole era alto e non sembrava volesse andarsene per il resto di quella magnifica giornata. L'ora di pranzo era passata da un pezzo ma loro si sentivano ancora pieni. 
- Sai, un giorno dovremmo tornare a casa di Liswa insieme, come abbiamo fatto oggi. 
- Non è una cattiva idea... 
Zelda sorrise. 
- Comunque oggi è stata una giornata bellissima, mi sono divertita un mondo! 
- I biscotti erano squisiti. 
- Già! 
- Sai quando ci racconterà un'altra storia? 
- Uhm... No, ma probabilmente tra qualche giorno. 
- Accidenti, mi sarebbe piaciuto andare anche domani... 
- Allora, per aspettare, perché non ci vediamo alla piazzetta, domani? Così giocheremo insieme! - propose Zelda. 
- Buona idea! - rispose Link. 
Quando giunsero in piazza, trovarono Gaepora e Sha che stavano chiacchierando allegramente. 
- Eccovi! Ma dov'eravate finiti, voi due?! - esclamò il primo fingendo di essere arrabbiato, ma in realtà era molto sollevato dal fatto che i due avessero fatto amicizia. 
Dopo i saluti, i quattro si avviarono verso le rispettive case. 
Zelda pensò che quella era stata la giornata più bella della sua vita. 
"Che bello, ho un'amico!" pensò. 
E probabilmente quella seguente sarebbe stata altrettanto meravigliosa.


Angolo autrice

Ok, volevo solo dirvi: vi supplico, mi basta una recensione o due, ne ho un estremo bisogno!! Tutti i giorni guardo se ce ne sono almeno una, mi si spezza il cuore a vedere che nessuno ha recensito!
  
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