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Autore: xAlisx    25/11/2012    1 recensioni
"C'era un atteggiamento che tutti gli umani, di qualsiasi razza, religione o età, usavano sempre. Un atteggiamento che Castiel non aveva mai saputo come classificare.
Consisteva nel prendere tra le braccia una persona e stringerla a sé. Gli umani lo chiamavano “abbraccio”"

Che cos'è un abbraccio? Castiel non lo capisce, perché non ne ha mai ricevuto uno. Solo quando qualcuno lo stringerà a sé scoprirà quanto solo belli gli abbracci.
Un po' di fuff. Perché gli abbracci fanno sempre bene ♥
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Titolo: L'abbraccio: un gesto antico quanto l'umanità
Autore: xAlisx
Fandom: Supernatural
Personaggi: Castiel - Dean Winchester
Rating: Verde
Genere: Fluff
Avvertimenti: Oneshot
Trama: Castiel scopre cos'è un abbraccio quando è il suo protetto a dargliene uno
Note: Amo gli abbracci, penso che siano una delle cose più belle del mondo. E Castiel ha un'infinito bisogno di abbracci perché è sempre triste, sempre sulle sue. Fa tutto per Dean, si sacrifica per lui e nessuno mai lo abbraccia. Quindi io ho dato solamente a Cass quello che si meritava: un semplice abbraccio! 
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, i fatti narrati sono frutto della mia fantasia e non ci guadagno nulla.

 

 

L'abbraccio:
un gesto antico quanto l'umanità

 

Castiel è un angelo del Signore.

Ha visto i millenni della Terra passare inesorabili. Ha assistito alla pace dopo grandi battaglie in tutto il mondo. Ha visto i disastri naturali abbattere le città come fossero fatte di cartapesta. Ha visto il male ed il bene affrontarsi più di una volta.

Ha assistito a tante cose, Castiel; un muto ed invisibile spettatore che ha assorbito ogni avvenimento come una spugna.

Ma una cosa all'angelo non è mai stata chiara. C'era un atteggiamento che tutti gli umani, di qualsiasi razza, religione o età, usavano sempre. Un atteggiamento che Castiel non aveva mai saputo come classificare.

Consisteva nel prendere tra le braccia una persona e stringerla a sé. Gli umani lo chiamavano “abbraccio” e sembrava che lo usassero all'improvviso, in un moto di spontaneità che l'angelo non riusciva a decifrare. Non capiva il vero significato di quell'atto, nonostante l'avesse visto infinite volte.

Solo quando fu lui, in prima persona, a ricevere un abbraccio, poté capirne il valore.

Era una notte serena. Dean e Sam si erano fermati in un motel per riposare e Castiel era rimasto silenziosamente a vegliare su di loro.

Lo faceva spesso in quel periodo: quando i due fratelli si fermavano per dormire, lui restava nella loro stanza a vigilare sul loro sonno. A volte alleviava gli incubi di Dean, rendendoli meno terribili e poi la mattina, prima che il suo protetto si svegliasse, svaniva con un frullio d'ali.

Quella notte i sogni di Dean erano particolarmente vividi e tremendi, tanto che il ragazzo si agitava nel letto e parlava nel sonno con voce spaventata. L'angelo si sedette nel bordo del letto, cercando di fare il più piano possibile e posò due dita nella fronte del ragazzo.

Prima che potesse usare i suoi poteri, Dean si svegliò di soprassalto, lo sguardo terrorizzato.

«Cazzo, Cass, mi hai fatto prendere un colpo!» imprecò, lanciando all'angelo un'occhiataccia.

Si sistemò seduto e prese un respiro profondo per ritrovare la calma. L'altro si alzò dal letto e prese le distanze. Una volta Dean gli aveva detto qualcosa sullo “spazio personale”, ma Castiel tendeva a dimenticare di cosa si trattasse.

«Scusa, Dean.» sussurrò l'angelo, chinando la testa e spostando lo sguardo al pavimento.

«Si può sapere che diavolo stavi facendo?» mormorò Dean, passandosi una mano nel viso per nascondere l'imbarazzo che l'aveva colto non appena si era accorto che Castiel era seduto nel suo letto.

«Stavi facendo un incubo. Volevo solo cercare di farti dormire bene...» borbottò l'altro, accorgendosi di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Per un attimo nella stanza si sentì solo il respiro regolare di Sam.

Dean guardò l'angelo. Impacciato e con la testa china, con quell'impermeabile troppo grande e la sua innata capacità di metterlo in imbarazzo.

Il cacciatore si alzò dal letto, fece qualche passo – trasportato da chissà quale forza aliena, visto quello che stava per fare! - e avvolse le braccia intorno alle spalle di Castiel. Lui restò immobile, lo sguardo fisso davanti a sé e i muscoli tesi per la sorpresa.

Il cuore di Dean batteva velocemente, Castiel poteva sentirlo perfettamente tanto erano vicini. Il profumo del cacciatore gli inondò le narici e il suo respiro gli accarezzò dolcemente la nuca.

Quello era un abbraccio, l'angelo ne era più che certo!

Era un gesto senza apparente spiegazione, ma non appena Castiel lo ricevette da Dean assunse un significato molto profondo. Era caldo, gentile e piacevole.

Dean lo strinse per un po'. La testa posata nella sua spalla e le braccia ben ancorate al suo corpo.

Castiel fece mente locale e riportò alla memoria uno dei tanti abbracci che aveva visto dagli umani. Decise di copiarli, così avvolse le braccia intorno alla vita di Dean e posò il mento nella sua spalla.

Così sembrava più completo e più perfetto, constatò Castiel. E vedere che Dean non si era ritratto quando aveva risposto all'abbraccio gli fece capire che anche lui era d'accordo.

Stettero fermi per un po', senza dire o pensare nulla. Solo si bearono di quel gesto dolce e genuino che sembrava piacere parecchio ad entrambi.

Poi, semplicemente finì com'era iniziato. Dean si staccò lentamente e si sedette nel letto.

«Grazie per la cosa degli incubi, comunque!» fece, per poi sistemarsi sotto le coperte ed abbandonarsi di nuovo nel sonno.

Castiel sorrise leggermente e fu certo di una cosa: gli abbracci erano davvero belli!










SPAZIO ALIS: Un qualcosa di fluff per questi due è sempre impossibile da scrivere, per quanto mi riguarda. Quindi appena riesco a tirare fuori qualcosa, la scrivo e la posto subito per non rischiare di non perdere l'ispirazione.
Non c'è molto da dire, se non quello che ho già detto nelle note di lassù o di qui fuori.
Castiel conosce gli abbracci, li ha sempre visti dagli umani, ma non ha mai capito cosa significassero. Ho pensato, quindi, che per dargli valore dovesse semplicemente riceverne uno. E chi meglio di Dean poteva darlgielo? Okay, forse può sembrare un po' OOC da parte di Dean, ma non lo trovo così incredibile visto e considerato che Cass era lì per aiutarlo con gli incubi, che fosse notte e nessuno gli stesse guardando. Insomma, era il momento più opportuno XD
Spero solo di aver descritto bene l'abbraccio - ho anche abbracciato mia sorella per descriverlo al meglio XD - e soprattutto le emozioni provate da Cass, che era il protagonista della novità che stava ricevendo.
Il titolo è una citazione di 
Paulo Coelho, Aleph e amo infinitamente l'immagine di lassù, perché è fluff allo stato puro ed è amore! 
Nient'altro, solo che amo Dean & Cass sempre sempre sempre di più - non c'è un limite; all'infinito! 
Alla prossima, miei cari.
Alis

 

   
 
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