Esercizio #1
Povera piccola, soffri? Domanda infelice, lo so.
Come potresti non soffrire ora che anche tu sei stata abbandonata?
Eppure il vostro rapporto era appena cominciato!
C’ero anch’io la prima volta che lui ti ha vista ed ero sicura che tra voi le cose sarebbero funzionate. Ne ero certa. Ma ormai lo sai anche tu, lui è un uomo imprevedibilmente insoddisfatto e questo suo difetto è ricaduto su di te, su di te, che sei innocente.
Forse dovrei farti entrare in casa. Le gocce di pioggia che ti fanno da compagne, mentre stai lì, appoggiata al muro, certo non ti giovano.
Soffri?
Non te la prendere per essere uscita così presto dai suoi pensieri. Hai fatto quel che hai potuto. Gioisci, perché grazie a te è volato in alto, tu hai accorciato la distanza tra lui e il cielo, l’hai fatto divertire…ma non è bastato.
Non è colpa tua. Hai fatto il tuo dovere.
Non pensare che quell’uomo dalle volubili passioni ora è da qualche parte, con qualcun altro.
Non crucciarti se si è dimenticato di te.
Ti ha usato e si è stufato, ti ha condannato a vivere sola, nel buio, tra ricordi e ragnatele.
A mio tempo destinò anche a me la stessa sorte.
E' un peccato, però. Sei come nuova, come se nessuno mai ti avesse toccata. C'è solo un graffio, una smagliatura. La cicatrice del suo dolore, del tuo dolore.
E ora ti porto in casa, mia povera scala sprecata.