Lunga e buia si preannunciava la notte. La fresca brezza marina che accompagnava quel
silenzio tirava persino fra quei grigi vetri del finestrino appannato, gli
alberi frusciavano intonando una dolce melodia rotta solo dal rumore assordante
delle auto in corsa sfreccianti. Minako aveva appena preso il pullman che
l’avrebbe condotta a casa. Cosa pensava? Di certo i suoi pensieri riguardanti
quella giornata non erano affatto tranquilli, l’ultima parte della giornata l’aveva
quasi adirata
Spense il suo I-pod nero e si sedette
all’ultimo posto in fondo, quello nell’angolino sinistro per non dare nell’occhio.
Poggiando delicatamente la borsa sulla sua destra si voltò e batté la testa contro
il vetro un paio di volte, forse più forte di quanto poteva immaginare che
quasi se ne meravigliò. Con il fiato disegnò un grande alone che le appannò completamente
la vista, ma tutto sparì alla prima ondata di fresco, così da riflettere due
occhi impauriti, insoddisfatti, a tratti tristi.
Era vero, le mancava la sua precedente vita. Negli ultimi
mesi infatti, soprattutto dopo la partenza della sua cara amica, si era
dedicata al lavoro. Non che questo la gratificasse molto, la cameriera in
pizzeria era pur sempre una mansione di 2° livello, ma era sola, e tutto
l’aiutava a non pensare. Solo in momenti
come questi, quando il resto del mondo era escluso dalla sua mente, lei
pensava, ricordava.
Tutto questo estraniarsi in controsenso la faceva sentire
ancora vicina a quelle giornate, ancora attaccata ai suoi ricordi. Erano mesi
che il gruppo era partito, ed erano
passati altrettanti mesi, da quella terribile notizia, da quell’insicurezza che
l’accompagnava giorno e notte.
-signorina è libero questo posto?- alto e giovane sulla ventina, un ragazzo la
destò dai suoi pensieri. Non sembrò però invadente, anzi. Aveva tutta l’aria di
essere uno studente universitario. Da cosa lo si capiva? Beh la cara Minako
nell’ultimo periodo frequentava assiduamente
l’università del suo quartiere, la rilassava andar a trovare la sua
amica Ami tanto che la calma di quella città parallela riusciva a distrarla dai
suoi pensieri, ultimamente tutto era in funzione di ciò. Perciò di tipi
frequentanti posti del genere, Mina ne conosceva a bizzeffe.
-prego è libero- non
più di un sorriso riuscì a disegnare sul suo volto, tanto che risultò quasi un
azione forzata
-è che è l’unico posto libero- cercò quasi di giustificarsi
il ragazzo.
Allungando lo sguardo però, si accorse che quegli occhi cupi
e indifferenti non erano rivolti a lui, bensì ai suoi pensieri – come ti
chiami?-
-Mina…- rispose lei restando a fissare il vuoto, quasi
cercando di evitare un contatto anche solo visivo
- vuoi ascoltare un po’ di musica? Ti vedo triste…- disse ingenuamente porgendole una cuffietta
La ragazza questa volta si voltò ed i suoi occhi, dal triste
passarono al disperato – vuoi veramente che sia io a tenerti compagnia? Sono la
persona meno indicata questa sera-
Sorrise, un sorriso bello, lungo e soave –allora forse le
coincidenze esistono, perché anche io sono messo abbastanza male-
Si guardarono per un secondo, e si sorrisero. Lui mentiva, i
suoi occhi non potevano che trasmettere tranquillità e armonia che si riusciva
a scontrare solo con le paure ed i dubbi di Minako.
Quella sera però si lasciò confortare da quello sconosciuto,
senza che gli avesse raccontato niente si erano trovati subito in sintonia e
quella notte così, durante l’intero tragitto verso casa, si tennero compagnia.
Dopo diverse ora passate a parlare del più e del meno, il
ragazzo si perse fissandola negli occhi
-Ehi..mah, che ti guardi?- ribatte Minako a quello sguardo
perseverante –cercavo di scoprire cosa nascondi-
-prego?-
-beh vedi, io non ti conosco ma sono sicuro che tu abbia qualcosa
che non va, il tuo sguardo è spento e triste, però diverso da un normale
sguardo, sembri come impaurita-
‘ cavoli! Ci ha preso…oh mamma mia, e adesso cosa gli
racconto? Beh assolutamente nulla, nessuno sa niente e di certo non lo andrò a
raccontare al primo che incontro ’
Era ferma sulla sua decisione, ma il ragazzo l’aveva
eccessivamente spiazzata, nessuno le aveva mai letto così nel profondo i suoi occhi,
così semplici e attori di una realtà parallela che viveva ormai da diverso
tempo.
In quel mentre però, raccontare una verità alterata e vaga
non poteva ferirla, forse poteva darle conforto, quindi si fece coraggio
-secondo te, esistono situazioni incredibili, delle quali tu
non dovresti far parte ma che in qualche modo ti coinvolgono al punto di
esserne completamente dentro?- disse tutto d’un fiato
Il ragazzo questa volta accennò un sorriso, grande e sincero
– è questo che ti preoccupa?-
-è una cosa..grave- disse abbassando leggermente lo sguardo
in terra
-ehi su- una mano le sollevò il volto e lo riportò in un
attimo ad altezza visiva – non essere trista perché se la questione è veramente
così complicata come mi vuoi far credere significa che esistono mille soluzioni
diverse per risolvere il problema, hai un segreto non è vero? Un segreto che
nemmeno è tuo..-
‘Centro per la seconda volta, ma come fa? Incredibile.
Comunque anche qui, meglio continuare a tenersi sul vago, stai entrando troppo
dentro la questione’
-non propriamente, diciamo che ho molti dubbi che non posso
condividere-
-provaci..beh non con me logicamente, ma qualcuno che può
darti una mano disinteressatamente c’è. Parla, parlare è un dono meraviglioso
che dobbiamo utilizzare, vedrai che ci riuscirai- era incredibilmente tenero..e
vero, quello che diceva era assolutamente esatto. Perché continuare a tenersi
dentro tutto questo dolore e quest’amarezza? Bisognava sbloccare la situazione,
era veramente giunta l’ora di analizzarla a fondo per trovare un rimedio.
-ci sei? Hai lo sguardo come perso nel vuoto biondina- le
successive parole la risvegliarono dal suo stato di trans
–grazie, mi hai fatto capire una cosa davvero importante, le
decisioni sono le nostre, e la vita può cambiare da un momento all’altro ma
solo per nostro volere, quindi se mai faremo qualcosa, mai nulla cambierà!-
Il ragazzo esterrefatto da quest’improvviso cambiamento di
personalità si meravigliò quasi di se stesso –cavoli, sono davvero così
efficace? Non me l’aspettavo-
Queste furono le ultime parole, poi per il successivo quarto
d’ora più niente, i ragazzi rimasero in silenzio, ad ascoltare il tacito rumore
del vento che penetrava dai vetri, sino all’arrivo
-grazie della serata allora!-
-grazie a te biondina, come hai detto che ti chiami?- accennando
un saluto con la mano
-Minako!- pronunciò questa volta con più fermezza e
decisione
-allora alla prossima Minako!- apprestandosi ad andare via,
dimenticando però un ultima cosa - ah, il mio nome è Yuri!-
-bellissimo nome!- gridò Mina per farsi sentire dal giovane
ormai già distante diversi passi da lei.
Quella sera era stata
veramente insolita, con uno sconosciuto si era ritrovata su quel bus a parlare
del più e del meno, delle vicende del mondo, e alla fine era persino riuscita a
capire cosa dover fare, in quell’attimo tutto le era risultato estremamente
chiaro. Doveva parlarne con le sue compagne,non che questo l’avrebbe fatta
sentir meglio, non che l’avrebbe sollevata, ma nessun segreto tra di loro era
durato tanto a lungo.
Cosa avrebbero potuto dirle? Sgridarla solo per il tempo
trascorso tra i silenzi, insieme avrebbero affrontato questa situazione e
trovato una soluzione, la meno indolore per tutti
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Affannata e stravolta, questa volta contro un vetro non
batté la testa, bensì il pugno chiuso, l’alba iniziava a sfumare di mille colori
tutte le abitazioni di quella via, e nell’aria nemmeno una nuvola copriva lo
splendido cielo di Tokio, la bufera che si stava per abbattere purtroppo era di
altro genere
-mah..sono le sei del mattino, questa strana abitudine devo
toglierla ai clienti una volta per tutte!- decisa ad armare il finimondo contro
una sciocchezza del genere, Rei non poteva di certo immaginare cosa l’attendeva,
aprendo la porta la visione infatti fu delle più sorprendenti –Minako ma che ci
fai qui! Sono le sei del mattino, sei caduta dal letto per caso?-
-Rei, io devo parlarti, a te e a tutte. Si tratta di Usagi…-
Ed eccoci qui!! Allora posso chiedere PERDONO PERDONO PERDONO in ginocchio? (lo
faccio anche se non mi vedete XD). In questo periodo non sono stata molto bene
psicologicamente ed ho avuto delle difficoltà a far galoppare la mia fantasia,
comunque tutto passato, ed ora sono qui!
Finito il nuovo
capitolo, che ve ne pare? Per gli amanti di Seiya e Mamoru in questo capitolo
non c’è spazio mi dispiace XD, ho deciso di creare una storia un po’ diversa,
che spero sarà ugualmente di vostro gradimento.Il
prossimo aggiornamento non sarà lontano (salvo imprevisti) non c’è niente di
scritto ma le idee sono chiare e nitide, quindi state tranquilli!!
-
Yuri non è l’amico di Rei, Solo un omonimo perché mi piaceva -
Passiamo ai ringraziamenti:
SHERYS: la mia dolce co-amministratrice che commenta le mie opere, quale onore! Spero
che anche ora ti sei immedesimata nella situazione
VALEPIGIA: Grazie mille
tesoro! Comunque c’è tempo ancora per decidere di tutto e di più, qui Seiya non
entra in scena (quindi spero ti piaccia il capitolo)
DANY: della rosa ci
sarà una spiegazione più in là, ma non so se ci hai preso proprio, comunque
anche io non vedo l’ora di correre al mare!
USAGI_84: Brava, il
giallo significa gelosia, ma l’avrà mandata davvero Seiya? Marziuccio è davvero
innamorato!
BEA: grazie, ma Seiya c’è
nel cast quindi…
FIGHTERDORY: bello
questo triangolo eh?! Comunque per la rosa..aspettiamo!
MIKI90: come ho già
detto, Seiya c’è nel cast! Si sono tornataaaa! Spero
che continuerai a seguirmi un bacio fortissimo!
MEWALEXANDRA: ahah si ci volevo io!! Grazie mille, è bello ritrovarti qui
ne sono felicissima
Grazie anche a tutti i
lettori, a presto!