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Autore: SurviveYou    25/11/2012    0 recensioni
Arianna, studentessa del liceo con problemi anzi, molti problemi. Tutti pensano che sia un caso perso...però arriva qualcuno a stravolgere il suo mondo...
Non ho mai pubblicato una mia storia, di solito le scrivo e basta...spero vi piaccia! :D
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TENDIMI UNA MANO

-Capitolo 3

Eccolo il 1° giorno di schiavitù. Ancora non mi capacitavo della stupida punizione che mi aveva inflitto il preside. Non c'erano prove eppure ero stata io, e poi non credevo ai famigerati TESTIMONI. Per me non esistevano, serviva un colpevole ed eccolo trovato, chi se non una studentessa con una situazione negativa.

Finite le solite lezioni, scesi in segreteria per iniziare la punizione. Trovai Francesca ad aspettarmi, una delle bidelle più simpatiche di tutto l'istituto.

"Pronta? Ti assegno...la tua aula, nello stanzino trovi tutto l'occorrente per pulire" spiegò con un sorrisetto scemo sulle labbra

"Grazie, non vedevo l'ora!" affermai sarcastica, ed uscii dalla segreteria afflitta.

Mi avviai con i vari strumenti del mestiere, verso il mio sfigato destino. Osservando la stanza capii che le bidelle non avevano tutti i torti quando si lamentavano per la nostra sporcizia. Per terra c'erano cartacce, fazzoletti e cose varie mentre sotto i banchi c'erano svariate carte di patatine. Ripensandoci, Stefano diceva sempre di controllare sotto i banchi prima di uscire.

Armata di cuffie, mi misi all'opera. Con "Fighter", di Christina Aguilera, che risuonava nelle mie orecchie finalmente presi il via. A ritmo mi muovevo tra i banchi, a tempo spazzavo il pavimento bianco. Dopo una mezz'oretta buona, finii l'aula. Tornai da Francy che intanto puliva la 3°A.

"Già finito?"

"Si"

"Ammazza, sei un fulmine! Vai all'aula di musica, oggi non c'è stato nessuno ma tu dai una spolverata"

"Ok, ma Bianchi dov'è? Se lui non segna che io ho fatto la mia parte, tutto questo non serve a niente" ci mancava solo che dovessi tornare!

"Arriva, se non ti crederà mandalo da me" mi fece l'occhiolino

"Grazie"

In realtà non ero mai entrata nell'aula di musica, essendo del nuovo ordinamento. Facendo il nuovo corso, non abbiamo musica tra le materie scolastiche.

Niente di speciale, c'erano banchi e sedie. Poi notai un telo bianco. Ma preferii cominciare a pulire. Sempre con le cuffie, stavolta con "Malinconia" di Riccardo Fogli. Magari avete pensato che fossi una di quelle tipe che ascoltano solo rock o punk, bè vi siete sbagliate. Adoro la musica in generale, ma amo la musica leggera. Finita anche quella. Travolta dalla curiosità, sollevai il telo bianco. Sotto trovai un vecchio pianoforte a muro, stile FarWest. Toccai alcuni tasti a caso, poi cercai di riprodurre una melodia. Anzi una canzone: "La voce del silenzio" scritta dal grande Mogol e Paolo Limiti, cantata da tutti i più grandi. Cercai d'intonare anche il testo, anche se non ero mai stata una grande cantante.

"Sono qui da diverso tempo e non ho mai sentito nessuno suonare quel piano" una voce alle mie spalle

"Scusi"

Era Bianchi che finalmente si era deciso ad arrivare.

"Tu sei una ragazza così strana! Comunque, hai finito di pulire?" chiese subito

"Si, ho fatto quest'aula e la nostra. Se non mi crede può chiedere a Francesca"

"Ti credo, adesso andiamo che c'è il corso di matematica"

"Cosa?Devo anche fare tutti i corsi?" perchè non mandarmi in prigione, a questo punto?

"Certo, prima matematica, poi italiano, latino e inglese"

"Se questa è le punizione per una cosa che non ho fatto, chissà come sarebbe stato se avessi chiuso veramente la prof. nel bagno..."

"Tu dici sempre la tua?"

"Si"

"Dai adesso vai giù, poi ci vediamo a italiano" l'uomo mi congedò.

Scesi le scale, entrai in aula. C'era già la Bottali che mi aspettava con una espressione compiaciuta. Come se mi meritassi tutto quello.

"Ragazzi non sporcate, che dopo tocca ad Arianna pulire" canzonava la prof.

"Ragazzi non fate i compiti che dopo toccherà alla prof. correggerli e sapete che lei ha già molte cose da fare" risposi a tono

"Invece di fare la simpatica, perchè non vieni alla lavagna!?" voleva farsi vedere superiore

Mi alzai e presi il gesso in mano. Comincia a scrivere l'equazione, per fortuna me la cavai. La prof. ci rimase di stucco, non se l'aspettava.

Dopo quell'ora, mi diressi ad italiano. Era pieno di ragazze, non c'era un maschio neanche a pagarlo. Chissà perchè...

Le tipe mi squadrarono dalla testa ai piedi, senza perdersi nemmeno un centimetro. Secondo me avevano capito anche la marca dei miei calzini. Erano divise in gruppi, le più fighe da una parte e le trasgressive dall'altra. Sarei dovuta andare con le trasgressive ma non mi reputavo così. Occupai l'ultimo banco, proprio nell'angolino più remoto della classe. Bianchi entrò e tutte tirarono un sospiro. Lui non ci fece caso.

"Prof. guardi ho fatto tutti i compiti!" esclamò una principessina bionda

"Anche io prof. Come gli sembra la mia calligrafia?" si aggiunse subio un'altra

Da lì capii che sarebbe stata una lezione lunga e noiosa.

"Brave, adesso prendete il libro e facciamo gli esercizi alla lavagna, chi vuole andare?" chiese innocente il prof.

"Io" un' ondata di mani si sollevò, tutte pronte ad andare alla lavagna.

"Vediamo...mandiamo...lei,laggiù!" disse indicandomi

"Io veramente non ho alzato la mano...ci sono tante volontarie..."

"Decido io, sono io il professore"

"Arrivo"

Mi alzai lentamente, e nel breve tragitto dal banco alla lavagna, mi sentii un poco osservata. Tutte mi guardavano in cagnesco...la cosa era inqiuetante ma allo stesso tempo buffa.

"Allora...fammi l'analisi di questa frase: Il nuoto fa bene allo spirito e al corpo."

"Ok, il nuoto soggetto, fa bene predicato nominale, allo spirito e al corpo complemento di termine"

"Bene, adesso comiugami...il trapassato remoto indicativo del verbo nuotare, appunto"

"Ehm...io...io avevo nuotato?" i verbi erano il mio tallone d'Achille

"No"

"Allora, io avrei nuotato..."

"Non ci siamo, chi lo sa?" si rivolse alle galline che alzarono veloci le mani

"Io ebbi nuotato!" esordì una mora

"Brava. Tu vai al tuo posto"

Tornai al mio banco, mentre tutte le tipe mi lanciavano sguardi di sfida. Come sapevo già, sbagliai tutte le risposte con i verbi. Non li avevo mai imparai, però nei temi non erravo mai. Anche questa lezione finì, mentre stavo uscendo Bianchi mi fermò.

"Aspetta! Voi ragazze andate pure..."

Adesso mi stavano mandando colpi in tutte le lingue del mondo!

"Si?"

"Non c'è bisogno che vai anche a inglese e latino. Puoi andare a casa, tanto la tua parte l'hai fatta"

"Sicuro prof.? Non è che dopo me le fanno recuperare..."

"No, vai pure. "

Mi avviai per le scale affiancata dal prof. che guardava insistentemente il cellulare. Poi...

"Perchè non sai i verbi?" mi domandò ancora con lo sguardo fisso sul display del telefonino

"Non sono mai riuscita a memorizzarli, con Ranconi(Stefano) ci avevamo passato un sacco di tempo sopra e sembrava aver funzionato ma poi niente. Vuoto totale." spiegai

"Sto leggendo tutti i tuoi fascicoli, e c'era scritto del problema a memorizzare le cose. Cercheremo di aiutarti"

"Si, solo lei. Agli altri prof. non vado molto a genio, forse perchè quando non sono d'accordo con il loro pensiero lo dico. E a loro questo non piace, perchè non sarebbero più onnipotenti"

"Sei una ragazza intelligente, secondo me ci fai apposta. Intendo, secondo me sai benissimo che hai professori non vai a genio perciò ti crei una lotta. Ma sappi che non la vincerai, se ti metti tutto il mondo contro prima o poi perderai."

"Grazie della sua perla di saggezza ma...credo che sopravviverò!" abbandonai l'uomo per raggiungere Lisa e Ludovica

Loro erano lì per il teatro, frequentavano il corso o forse lo dirigevano...non mi ricordo più.

"Ehi, come va la punizione?" mi stuzzicò Lisa

"Bene, ho pulito l'aula di musica e la nostra classe. Sono anche andata ai corsi di matematica e italiano"

"Che brava studentessa!" commentò sarcastica Ludovica

"Adesso credo che andrò a casa, almeno oggi ho saltato due corsi. Bianchi non è male come prof. apparte la scia di ragazze che si porta dietro. Sapete, era pieno di ragazzine del 1° e 2°! Stupide!"

"Bè dai, non è bruttissimo, apparte il gusto nel vestire. Ha dei bellissimi occhi!" sentenziò Lisa

"Va bene, vi saluto! E attente alle fan del nostro rubacuori!" le lasciai con il sorriso sul volto.

Uscita, sotto al porticato, sentii una voce urlare nervosamente. Mi affacciai dalla porta d'uscita e vidi Bianchi al telefono. Cercai di non farmi vedere. Era furibondo, urlara e sbraitava nel parcheggio.

"No, la casa al mare no! Ti sei già presa l'appartamento in centro! Basta, vuoi tutto tu! Sai una cosa,Miriam, tieniti tutto. La casa al mare, l'appartamenteo in centro e anche il gazebo che c'è in giardino! Non si riesce mai a parlare con te!" poi chiuse, e salì in macchina. Partì a 200Km/h.

Chissà qual'era il problema, e poi chi sarà questa Miriam? Boh, meglio andare alla fermata del bus, pensai.



ANGOLO SCRITTRICE!
E anche questo capitolo è andato, forse questo è un po' più noioso, ma vedrete che andando avanti sarà più carnio! Grazie mille a chi segue la storia, so che siete pochi ma vi amo lo stesso! Alla prossima :D


 

  
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