i miei ramei riccioli
che tanto ti piaceva arruffare
nei tepori dei nostri abbracci.

Adesso, altre dita si inanellano in essi,
dita leggere e affusolate,
dita di madre, di donna, di amante
che silenziosa accetta il tuo ricordo
sempre presente fra noi.
E allora perchè ti annidi nei pensieri,
ancora una volta,
forse per ricordarmi che la vita è incertezza?
O ricordarmi che è stupido aver paura
perchè tu non ne hai mai avuta
quand'eri al mio fianco,
ben sapendo ciò che ti aspettava.

Ecco, alzerò gli occhi da queste carte
e vedrò i tuoi, ancora una volta,
scuri e silenziosi, che mi diranno soltanto
una volta di puù,
di non temere, di non temer nulla
e ancor meno la tua Ombra,
luce eterna per dipanarmi
dai miei fangosi timori.