Essere umano
 
Non ci siamo mai riusciti. Ci abbiamo provato, una volta. Kaworu ed io ci abbiamo provato davvero.
Volevamo cucinare qualcosa per Shinji… Lui, mi aveva portato il pranzo a scuola. Era così diverso dal cibo della mensa che sa sempre di poco. Era qualcosa di buono e di bello. Qualcosa che mi faceva sentire quasi… viva.
 
Io e Kaworu siamo andati insieme a comprare le uova. Volevamo fare un’omelette. Sapevo che gli piacciono e mi sembrava una cosa facile, per cominciare.
Non credevo che fosse così difficile. Rompere le uova, voglio dire. Avevo visto farlo un’infinità di volte, uno pensa che dovrebbe essere una cosa semplice, invece…
Le prime due le abbiamo spiaccicate sul bancone. Sono colate giù fino al pavimento. C’è voluto un bel po’ per pulire, dopo.
Con le altre sono finiti una quantità di frammenti di guscio nella ciotola e ci abbiamo messo un sacco di tempo a toglierli uno per uno. Poi non sapevamo quanto sale mettere, io avevo paura che fosse troppo e Kaworu che fosse troppo poco.
Abbiamo lasciato scaldare troppo l’olio e io mi sono scottata. La padella si è bruciata irrimediabilmente e un gran fumo nero aveva invaso la cucina.
Alla fine abbiamo dovuto buttare via tutto. Ci siamo detti che ci avremmo riprovato. Avremmo riprovato anche a costo di bruciare cento padelle, e alla fine ci saremmo riusciti. Alla fine sarei riuscita anch’io a fare qualcosa per lui.
Poi però non c’è stato più tempo…
più tempo per nulla…
 
Tutti non fanno altro che criticare Shinji, ma lui è migliore di noi. Non importa se è goffo, se è testardo, se a volte sembra un bambino capriccioso, se è arrabbiato o ha paura…
È che lui è proprio umano…