Serie TV > Freaks!
Ricorda la storia  |       
Autore: MelodramaticFool_    26/11/2012    4 recensioni
Andrea e Viola.
Marco e Viola.
Andrea, Marco, Viola, Silvio, Giulia, Gabriele.
Sei Freaks!, una storia.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Andrea non ci capiva più un cazzo.
Cosa stava succedendo a tutti loro?
Come avevano fatto ad andare avanti nel tempo e poi a tornare indietro, così?
Cosa significavano quei mesi di blackout che ora stavano misteriosamente rivivendo?
Dov'erano Giulia e Gabriele?
Il suo cervello era pieno di idee, ipotesi, congetture, una più strana ed improbabile dell'altra. La sua mente era sul punto di esplodere per il troppo pensare, lui che non era abituato per niente a quella cosa, al pensare. Andrea, sempre così impulsivo, che prima faceva una cosa e poi pensava alle conseguenze. Da troppo tempo non gli capitava di riflettere così intensamente. Effettivamente, non si era mai trovato in un casino così assurdo, quindi l'utilizzo eccessivo del suo cervello era più che giustificabile.
Viola, seduta accanto a lui, gli occhi fissi sul ragazzo riccio davanti a loro, gli poneva altri interrogativi interiori. Lei piaceva a Marco, su questo non c'erano dubbi. E lui lo aveva persino aiutato, poco tempo prima - oppure tanto tempo prima, o nel futuro.. diamine, non ci capiva più nulla - a salvarla. Cosa significava allora quella strana attrazione, così diversa da quella che provava di solito per una ragazza, quel leggero tremito che aveva allo stomaco quando la sfiorava, quando le parlava, quando lei gli era vicino? E, soprattutto, cosa provava lei nei suoi confronti? Andrea era confuso. Non riusciva a capire se lei era interessata a Marco o a lui. "Non ti illudere, idiota. Sei troppo stupido per una come lei." pensò amaramente.
-Che presa male stare sotto per qualcuno che non ti caga.- gli sfuggì.
-Che hai detto?- chiese Viola, guardandolo sopresa.
-Guardalo.- disse il ragazzo indicando con la testa Silvio, che sbavava sulla cameriera -Secondo te se la scopa?-
-No- ridacchiò lei
-C'ha bisogno de una mano.- disse piano, sottointendendo l'evidente pateticità della scena. Dopo un breve attimo di silenzio, Andrea raccolse tutto il suo coraggio e chiese alla ragazza: -Che fai stasera? Vieni da me?-
-Eh? No, stasera no, devo vedere una persona..- rispose evasiva
-Ah ok.- disse lui, la delusione ben evidente nella sua voce. Aveva una certa idea su chi potesse essere questa persona..
 
Più tardi, i quattro ragazzi uscirono dal locale.
Silvio era in stato veramente pietoso, così Marco decise di riportarlo a casa in macchina. Si salutarono. Lo sguardo che Marco e Viola si scambiarono fece stare ancora più male di Andrea. Quasi quasi avrebbe preferito imbottirsi di alcool come Silvio, pur di non sentire nulla.
I due, rimasti soli, si avviarono verso la macchina della ragazza.
-Vuoi un passaggio?- chiese lei
-No, vai 'tra, vado a piedi- rispose -..Sicura di non voler venì' da me? Non mi va che tu te ne stia da sola a casa con questi pazzi in giro che vogliono ucciderci.-
-Grazie mille- disse lei con un sorriso dolcissimo -Ma starò bene, tranquillo.-
Il ragazzo sospirò. Almeno ci aveva provato.
Erano appena entrati nel parcheggio quando il primo tuono squarciò la quiete notturna. L'acqua iniziò a scrosciare fortissima sulle loro teste, costringendoli ad una corsa folle. Raggiunsero l'automobile completamente inzuppati, con i vestiti appiccicati alla pelle e il fiatone. Andrea non potè fare a meno di notare quanto lei fosse dannatamente sexy, anche con il trucco sciolto e i capelli incollati al viso. Mentre cercava disperatamente le chiavi nella borsa, lui sentì la sua libido crescere e crescere, e dovette sforzarsi per non sbatterla per terra e scoparsela selvaggiamente. All'improvviso lei mollò la borsa, gli gettò le braccia al collo e iniziò a baciarlo con foga, cogliendolo di sorpresa. Andrea non stette a lungo a riflettere e ricambiò il bacio con la stessa passione, facendo roteare la lingua con la sua, beandosi del suo profumo. Il suo pacco, intanto, era già partito in direzione luna.. Viola allacciò le gambe attorno alla vita del giovane, e lui la spinse contro l'automobile, le mise le mano sotto la maglietta, accarezzandole la schiena calda e nuda, mentre le mordicchiava le belle labbra morbide e sottili. Poi, un dubbio si affacciò nella sua mente.
-Viola.. Vio.. Aspetta..- disse staccandosi un momento da lei. Tutto gli parve chiaro come il sole. La sua voglia di sesso, l'improvvisa passione della ragazza..
-Che hai?- chiese lei, guardandolo con aria dannatamente provocante, tant'è che Andrea dovette fare un bello sforzo per mantenere la concentrazione su quello che stava per dire.
-Vio.. Ferma!- disse allontanandola, visto che lei aveva provato a baciarlo di nuovo -Viola, non è questo che vuoi veramente.-
-Cos..?-
-Il mio potere, Viola. Fai due più due.-
Qualcosa nello sguardo della ragazza gli fece capire che era tornata in sè. La guardò amareggiato, quasi con vergogna, maledendo il suo fottuto potere del cazzo. Lei lasciò scivolare le mani giù dal viso del ragazzo, e piantò i suoi occhi neri in quelli verdi di Andrea. Aveva capito che non aveva fatto apposta? Che non voleva cambiarle intenzionalmente l'umore?
Attorno a loro la pioggia continuava a battere incessante, colonna sonora di quelli attimi equivoci. Senza dire una parola, la ragazza aprì la portiera, scivolò nell'abitacolo e mise in moto, lasciando Andrea nel parcheggio deserto, a guardare come un fesso l'auto che si allontanava, a infradiciarsi sotto il temporale, con ancora in bocca il sapore di Viola.


La luce che filtrava tra le tapparelle svegliò Andrea dal suo sonno un po' tormentato.
Aveva passato una serata da sballo in compagnia di tre fighe allucinanti, aveva scopato come uno stallone nei giorni migliori e ancora non era felice. Dove diavolo era finito quel bellone di Andrea, che passava ogni notte con una ragazza diversa, che sboccava al Blackout tutti i sabato sera, che si faceva di qualsiasi cosa e che non si fermava mai? 
Si alzò piano dal letto, attento a non svegliare le tre che dormivano soddisfatte sul suo letto. La vergogna lo assalì d'improvviso; aveva fatto questo per dimenticare Viola? Era solo un maledetto bastardo. Il ricordo delle labbra della ragazza, della sua pelle morbida, del suo profumo, lo assalirono come una bestia feroce. Salì in balcone per fumare, completamente nudo, fregandosene dei vicini, cercando di non pensare a quello che era successo nel parcheggio due sere prima. Aveva rovinato tutto, tutto.
Un rumore di passi lo scosse dai suoi pensieri. Si girò di scatto. Parli del diavolo e spuntano le corna.
-V..Viola?-
-..Andrea?- disse lei, guardandolo imbarazzata. Solo in quel momento lui si ricordò di essere nudo come un verme. Con una mano cercò di coprirsi il pacco, mentre sentiva il sangue affluire rapidamente alle guance. La ragazza distolse lo sguardo dal corpo di Andrea, pallido e allettante, e gli occhi caddero sulla porta aperta della camera da letto.
-Ah.. Scusa.. Vedo che sei.. Occupato.- disse gelida, facendo retrofront e avviandosi verso la porta
Merda, pensò il ragazzo. Schizzò in camera ad infilarsi un paio di boxer a caso e corse dietro alla ragazza, che era appena uscita dall'appartamento e stava chiamando l'ascensore.
-Fermati Viola!- disse, afferrandole un braccio e costringendola a guardarlo in faccia. Lei si divincolò dalla presa del ragazzo e iniziò a scendere le scale. Non capiva nemmeno il perché la vista di quelle tre zoccole nel letto di Andrea l'avesse turbata tanto. Decise di non affrontare subito la questione e cercò di scacciare via il pensiero. Ma quello restava lì, imperterrito.
-Ferma qua- ripetè, bloccandola di nuovo. Qualcosa dentro di lei la convinse ad ascoltarlo -Come hai fatto ad entrare nell'appartamento?-
-La porta era aperta.- rispose alzando un sopracciglio
-Ehm.. Si. E perché sei venuta?-
-Volevo parlarti. Se vuoi posso tornare in un altro momento, se non hai altri impegni.- disse, sottolineando con cura la parola impegni.
-Sono libero di scopare con chi voglio, Viola!- sbottò improvvisamente.
-Assolutamente. Allora perché cerchi di giustificarti?- osservò la ragazza.
"Perché ti voglio. Ti voglio e mi sento in colpa per aver scopato con altre quando voglio te." la risposta gli morì in gola, sostituita da un mugolio indecifrabile.
-Senti.. Vuoi parlare? Ok, andiamo a prenderci un caffé. Se ti va, ovviamente..- chiese timidamente Andrea.
Viola alzò gli occhi al cielo, esasperata -Certo! Devo raccontarti alcune cose, è per questo che sono venuta.-
-Grande! Allora.. Beh, io vado su a.. a..-
-Metterti qualcos'altro oltre ai boxer- completò la frase, ridendo -Capito, ti accompagno.-
Mentre saliva le scale dietro di lui, Viola non riuscì a non pensare a come fosse riuscita a perdonarlo all'istante. Perdonarlo di cosa, poi? Non ci capiva più un cazzo. La vista del suo culo, davanti a lei, le diede una migliore prospettiva. Scacciò questi pensieri con un sorriso. Menomale che non poteva leggerle nel pensiero..
 
Marco era seduto da quasi un'ora al bancone del bar, a fissare sconsolato l'orologio appeso alla parete. Il cucchiaino girava ancora nel caffé ormai freddo, e il ragazzo non faceva altro che pensare alla proprio incredibile ingenuità.
Ilaria gli aveva già dato buca il giorno prima, cosa lo aveva spinto ad invitarla fuori di nuovo?
Voleva solo sistemare le cose con lei, parlare un attimo, chiederle scusa.
Eppure, in fondo, non riusciva a prendersela con lei.
Era nella sua natura il giustificare le persone per i loro sbagli.
Una risata conosciuta lo scosse.
-Se se, ridi pure- fece un'altra voce familiare.
Marco si voltò e vide Viola e Andrea entrare nel locale.
-Te scherzi, quella stronza aveva un anello- continuò quest'ultimo massaggiandosi la guancia destra.
-Te la sei cercata, non negarlo- fece lei, sedendosi ad un tavolino in un angolo, in disparte. "Da quand'è che sti due sono così in confidenza?" si chiese Marco. I due ragazzi non lo avevano riconosciuto, e lui non si fece notare; voleva capire cosa ci fosse sotto.
Ordinarono un caffé.
-Di cosa volevi parlarmi allora?- chiese Andrea, improvvisamente serio.
-Secondo te?- fece fissandolo intensamente -Di quello che è successo l'altra sera.-
il ragazzo si rabbuiò, abbassando lo sguardo sul suo caffé
-Lo so che non hai fatto apposta- aggiuse lei piano -O sbaglio?-
-Non ho ancora imparato bene a controllà' il mio potere.- disse in tono di scusa. 
Viola gli sorrise comprensiva -Tranquillo, è tutto a posto. Tutto dimenticato.-
Andrea ricambiò il sorriso. Era meglio di quanto potesse sperare! -E' che tu piaci a Marco, Vio', E non me guardà' così, è evidente cazzo!- ridacchio, mentre il viso dell'amica passava tutti i colori dell'arcobaleno -Non vorrei aver rovinato le cose tra voi due.-
-Io e Marco..-
-Avete scopato.- concluse la frase per lei.
-Si.. Cioè, no, o almeno.. Non ci capisco un cazzo.- disse, massaggiandosi le tempie
-Non è difficile, dai, avete scopato o no?- rise il ragazzo
-Ecco.. Hai presente la sera al Blackout? Quando dovevamo uccidere Giulia..? Fuori dal locale io e Marco ci siamo baciati, abbiamo fatto sesso e.. Il potere di Marco lo ha fatto tornare indietro nel tempo.- spiegò imbarazzata
-Chiaro.. E tu non ti ricordi nulla.- disse lui, gli occhi incantati su qualcosa fuori dalla finestra -Povero, cazzo. Ogni volta che scopa va avanti e indietro nel tempo. Non lo invidio.-
-Spero che un giorno riesca a controllarlo.-
-Almeno riuscirai ad andare a letto con lui e poi ricordartelo- sussurò con malizia
-E finiscila!- i due scoppiarono a ridere
-Almeno io ho imparato a controllare il mio, di potere.- sbuffò il ragazzo
-Ho scoperto come controllare il mio!- disse eccitata Viola
-Davvero? Racconta!-
-Ieri sono stata a lezione e hanno spiegato la legge di Ohm, che in breve tratta della conduzione di impulsi..-
-Viola, parla in italiano.-
-Ok, in pratica.. Ecco, sì, spiega come io faccia a vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri. Ho capito come fare ad attivarlo o meno.-
-E come hai fatto a diventà' cieca?-
-Penso che fosse una sorta di sovraccarico di energia, ma non ne sono sicura. Dicevi, hai imparato a controllare il tuo?-
-Secondo te come ho fatto a portarmi a casa quelle tre?-
-..Non voglio saperlo.-
-Ecco, brava.-
-Dopo la lezione mi ha raggiunta Simone.-
-Il tuo ragazzo? Sul serio, non riesco a capì come fai a stare con uno come quello.-
-Come facevo a stare con uno come quello.- precisò fieramente la ragazza
-Lo hai lasciato?- chiese Andrea, illuminandosi in viso
-Non voglio più vederlo in vita mia. Spero solo che mi lasci in pace e che non faccia qualche stronzata.-
-Se prova solo a toccarte con un dito lo faccio a pezzi.- disse, rendendosi conto solo dopo di aver esagerato con l'entusiasmo. Un silenzio carico di parole non dette impregnò l'aria attorno a loro.
-Vio', che facciamo?- chiese serio
-Non lo so, Andre, non lo so.-
Il ragazzo prese le mani gelide dell'amica nelle sue, e, guardandola con quei suoi occhioni verdi e liquidi, le disse -Io non voglio perde' la tua amicizia, è che.. Mi interessi, è inutile stare qua a negarlo.-
Rimase spiazzata dalle parole di Andrea. Un brivido le percorse la schiena quando i suoi occhi incociarono quelli del ragazzo. -Non voglio prendere decisioni affrettate, ora che siamo in tutto questo casino.- disse piano
Ad Andrea e a Marco si strinse il cuore nel sentir parlare così la ragazza.
-Capito. Rispetto la tua decisione.- disse lui con malcelata tristezza.
Tra i due ragazzi si insinuò la tristezza, il dubbio, come una nebbia sottile.
Il telefono di Andrea squillò.
-Pronto?-
-Ehm.. Ciao.-
"Chi è?" chiese Viola
"Silvio" articolò l'altro
-Chi c'è lì con te?- chiese Silvio curioso
-Ehm, Viola.-
-Viola? Salutamela. Zi', hai da fare stasera?-
-No, perché?- fece Andrea, anche se già conosceva la risposta
-Pensavo che potevamo trovarci a bere qualcosa..-
-..Magari nel bar dove lavora la sorella di Marco?- disse esasperato. Viola, davanti a lui, alzò gli occhi al cielo. -Va bene zi', ci sto, ci pensi tu a chiamare Marco? Okay, bella, a posto, ci vediamo alle nove.- chiuse la chiamata.
-Povera Ginevra.- commentò divertita la ragazza finendo il suo caffé
-A Marco non piacerà.-
-In che senso?-
-Te piacerebbe avere un cognato come Silvio?-
-Secondo te quella povera ragazza gliela da veramente?! Figurati.-
-No, ecco, diciamo che.. Ho dato una mano a Silvio, più o meno..-
-Hai usato il potere su Ginevra?- chiese stupita
-Che te devo dì'?! Me faceva troppo pena.- si difese il ragazzo
-Te non stai bene.- 
-Può darsi. Andiamo?-
-Okay.-
I due pagarono i caffé e uscirono dal bar, lasciando Marco in preda ad una sfilza di problemi più o meno esistenziali. Doveva parlare assolutamente con Viola, e magari anche con Andrea. Sorrise, pensando che non avrebbe mai avuto il coraggio di affrontarli su queste questioni così delicate. Soprattutto con lei.


_________________________________________________________________________________________________________________________

Salve a tutti!
Ho deciso di riformattare il capitolo, i capitoli erano veramente troppo brevi per i miei gusti, quindi ne ho uniti un paio per renderli più lunghi. Purtroppo perderò parecchie recensioni, però non è un problema gravissimo visto che ci sono solo tre persone che recensiscono regolarmente, una delle quali mi aveva già fatto notare quanto fossero corti. A chi non piacciono i papiri? :'D
Il titolo l'ho preso da una canzone de Le luci della centrale elettrica, per la cronaca.
Mhm, sì, fans di Gu, dovete perdonarmi, ma il personaggio di Marco non mi va molto a genio, ecco. Eviterò di prendermela troppo con lui, promesso c':
Ringrazio WestboundSign_ per l'ispirazione donatami dalla sua fanfiction su Freaks! e, soprattutto, ringrazio di cuore Andrea Poggioli per aver mostrato le sue chiappe al vento e avermi dato l'idea per questa ff. Grazie, #culodipoggioli, grazie.
Bene, detto questo, a presto!
MelodramaticFool_

PS: QUESTA FANFICTION NON PARLA SOLO DI ANDREA E VIOLA. Parla anche degli altri personaggi, non è una di quelle cose smielose e zuccherose da diebete.

 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Freaks! / Vai alla pagina dell'autore: MelodramaticFool_