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Autore: Kyubi_Evans    26/11/2012    1 recensioni
Sono tornata! Ancora una volta con i due misteriosi personaggi di "Senza Paura" e "Sconosciuti" ma con una sorpresina spero gradita e divertente :D
"...insomma, fingevano davanti a tutti ogni giorno, potevano fingere benissimo anche davanti a lui, no?" Davanti a chi dovranno fingere? Ci riusciranno o alla fine qualcuno scoprirà il loro segreto?
Per saperlo non dovrete far altro che leggere :D E mi raccomando, commentate! xD
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Forse non per sempre, ma sempre sinceramente.
 

Dicembre era arrivato in fretta e questo aveva reso felice la ragazza che avrebbe finalmente potuto riposarsi per qualche settimana senza preoccuparsi di verifiche, interrogazioni, lezioni di patente e corso di nuoto. Finalmente avrebbe potuto dedicarsi totalmente e unicamente ai suoi amici (che aveva un po’ trascurato a causa dei molteplici impegni suoi e loro) e al suo ragazzo “fantasma”, chiamato sarcasticamente così da lei perché nessuno sapeva della sua esistenza ed erano quindi costretti a vedersi di nascosto e a fingere davanti agli altri.
Inoltre, il suo ragazzo aveva trovato il modo di rendere quelle vacanze invernali ancora più belle. Infatti le aveva riferito che i suoi genitori sarebbero partiti per una vacanza romantica nella loro casa in montagna e questo gli avrebbe permesso di avere la loro personalissima vacanza romantica a casa di lui.
Con questi pensieri felici nella mente la ragazza si stava dirigendo verso la stazione dei pullman, era venerdì e lei non vedeva l’ora di passare un rilassante pomeriggio con il suo ragazzo a casa sua davanti alla televisione. Ovviamente non potevano vedersi tutti i pomeriggi perché qualcuno avrebbe potuto accorgersene, infatti più di una volta lei era stata costretta a mandare un messaggio in tutta fretta perché dei loro compagni avevano deciso di prendere il pullman e, se era possibile che lei prendesse il treno lo stesso no valeva per lui, per questo erano stati costretti più di una volta a dire addio ai loro romantici pomeriggi fatti di coccole, parole sussurrate e soffici baci.
La ragazza era quasi arrivata alla panchina dove si sedeva di solito aspettando il pullman quando un ragazzo fermo sul marciapiede, vicino al cancello che dava sulla stradina che portava alla stazione dei treni, attirò la sua attenzione. Non era il suo ragazzo ma non era neanche uno sconosciuto, era qualcuno a cui lei voleva molto bene.
Ale era un suo carissimo amico e ex compagno di classe, nonché miglior amico del suo ragazzo. Ultimamente si erano visti e sentiti molto poco perché lui si era trasferito a Saint Moritz per lavoro e adesso lei era così felice di vederlo che mollò la cartella sul marciapiede vicino alla panchina e gli corse in contro abbracciandolo di slancio rischiando quasi di farlo cadere e ridere di gusto –Ciao Ale! Che bello rivederti- i due ragazzi si staccarono e lei sorrise raggiante –anche per me è bello rivederti, sai speravo proprio che tu prendessi ancora il pullman a quest’ora così da poterti vedere e salutare, ma dimmi, come stai?-  anche lui stava sorridendo felice –tutto bene, stufa della scuola ma tutto sommato felice, e tu?- al ragazzo scappò una risatina prima di rispondere - anche io sto bene, il lavoro va alla grande e … - in quel momento alle spalle di Ale era comparso il suo ragazzo e lei per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
E ora? Il suo ragazzo si era bloccato e guardava alternativamente lei e Ale come a chiederle che cosa fare, ma lei riportò velocemente lo sguardo su Ale per evitare che la beccasse a guardare alle sue spalle e si voltasse -… all’inizio non mi piaceva molto ma poi … e poi bho, credo di essermi innamorato anche se non saprei dire esattamente come, non riuscivo più a toglierle gli occhi di dosso e volevo che i suoi unici sorrisi fossero per me o comunque fossero merito mio… dopo di che, gli ho chiesto di essere la mia ragazza e quando ha detto si ho capito appieno l’espressione “toccare il cielo con un dito”- Ale sorrise imbarazzato e la ragazza totalmente dimentica del ragazzo dietro al suo amico, che aveva sentito tutto, si congratulò con lui –sono davvero felice per te Ale, trovare la ragazza giusta deve essere davvero bello … - e poi prese una decisione che sperò di non rimpiangere - … oh, ciao- aveva di colpo guardato il suo ragazzo e l’aveva salutato come se si fosse appena accorata della sua presenza. Sapeva che era un mossa azzardata ma non era giusto che i due non si potessero neanche salutare e poi, non erano mica obbligati a dire ad Ale la verità sulla loro relazione, insomma, fingevano davanti a tutti ogni giorno, potevano fingere benissimo anche davanti a lui, no?
Ale era ancora più raggiante di prima mentre salutava il suo amico abbracciandolo –che bello rivederti- il ragazzo ricambiò l’abbraccio e il suo volto si sciolse in un sorriso –si, sembra passata una vita dall’ultima volta che ci siamo visti, come te la passi? – si avvicinarono alla ragazza che li guardava entrambi con un espressione soddisfatta e felice – benissimo, stavo giusto raccontando a lei che… bhe, ho una ragazza e credo, credo di essermi innamorato – entrambe erano felici ma anche un po’ sorpresi visto che Ale non era mai stato un ragazzo molto romantico anzi, lui stesso aveva detto anni prima: “l’amore ti rimbambisce, per questo non ho alcuna intenzione di innamorarmi” ma alla fine ci era cascato anche lui, e per questo il suo amico lo prese bellamente in giro rinfacciandogli le sue stesse parole e la ragazza si ripromise di fargliela pagare, giusto per divertirsi un po’.
Subito dopo però i due ragazzi cercarono in tutti i modi di cambiare discorso perché Ale aveva rigirato la domanda a loro e nessuno dei due aveva voglia di mentire al loro amico, ma quest’ultimo era curioso e irremovibile – e voi? Trovata l’anima gemella? – scherzò Ale cercando però di farli confessare – ehm … -i due tentennarono e si scambiarono un occhiata forse un po’ troppo significativa e imbarazzata per sfuggire all’attenta analisi di Ale –ho come la vaga impressione che mi stiate nascondendo qualcosa … - la ragazza lo guardò male, il suo tono era inequivocabile e in ogni caso lei lo conosceva troppo bene per non capire che il ragazzo non solo era più che certo che gli stavano nascondendo qualcosa ma probabilmente aveva già anche capito cosa gli stavano nascondendo.
Lei lo stava ancora guardando male quando sentì un braccio posarsi sulle sue spalle e il suo cuore toccare la suola delle scarpe –tanto prima o poi lo scoprirai comunque ma, ti prego Ale, abbiamo deciso tenercelo per noi finche la scuola non è finita quindi… vedi di non urlarlo ai quattro venti capito?- Ale li stava guardando con un sorriso quasi inquietante che andava da un orecchio all’altro –tranquilli, lo terrò per me ma… voglio tutti i dettagli! Quando è successo? Immagino l’anno scorso o all’inizio di quest’anno. E ti ha fatto una proposta seria o è stata una cosa graduale che quasi non ve ne siete accorti? Immagino una cosa graduale, il mio amico qui  non è mai stato molto romantico … e, avete già fatto sess… cioè l’amore?  Oh, ma che domande, certo che sì, di questi tempi non si aspetta più neanche il quinto appuntamento e … -ecco un altro aspetto di Ale che li aveva sempre fatti divertire, era peggio di una vecchia zitella pettegola e la parte più esilarante era che le risposte se le dava da solo.
 I due ragazzi stavano ormai ridendo senza freni mentre il loro amico ancora fantasticava sulla loro storia d’amore quando l’autista del pullman avviò il motore ricordandogli i loro piani per il pomeriggio –adesso dobbiamo andare o rischiamo di perdere il pullman – disse il ragazzo –ok, ma fatevi sentire mi raccomando voglio tutti i dettagli in diretta, sono stato chiaro? – con una risata i due ragazzi lo abbracciarono a turno e dopo le ultime raccomandazione sulla segretezza della loro storia d’amore si allontanarono e salirono sul pullman.
I due ragazzi erano abbracciati sul pullman quasi vuoto –ancora pochi mesi e lo sapranno tutti- disse la ragazza con un tono a metà tra il sollievo e l’agitazione –si, ma a quel punto non importerà più perché rivedremo raramente i nostri compagni- rispose lui lasciandole un dolce bacio tra i capelli per farla rilassare –mi chiedo quanto resisteremo- il ragazzo inarcò un sopracciglio –che vuoi dire?- lei sospirò – dopo la scuola non potremo più vederci tutti i giorni come adesso e ho un po’ paura che questo ci faccia allontanare- spiegò lei un po’ triste –è vero che non ci vedremo più tutti i giorni, però potremo rimediare rendendo i nostri incontri molto più…come dire?... intensi-  sussurrò lui malizioso all’orecchio di lei che rabbrividì piacevolmente.
Arrivarono a casa di lei quasi correndo e la ragazza faticò parecchio ad aprire la porta di casa con il suo ragazzo che non la smetteva di toccarla in costante ricerca della sua pelle. Non mangiarono, non guardarono alcun film e il suo ragazzo fu costretto a uscire dalla finestra della camera quando sentirono la voce della madre di lei nell’ingresso (ringraziarono entrambe che la casa fosse al piano terra). Il ragazzo le diede un veloce bacio a stampo e la salutò con un divertito –a domani, mia dolce giulietta- che la fece ridere di cuore –a domani, mio romeo-.
La ragazza rimase a guardare fuori dalla finestra il cielo che si tingeva prima di rosso e poi di blu scuro mentre il sole tramontava, pensando che non importava quanto sarebbe durata, non importava se qualcuno fosse venuto a saperlo e non importava nemmeno se alla fine della scuola si sarebbero visti meno perché loro si amavano e non avrebbero permesso a nulla e nessuno di dividerli perché, forse non si sarebbero amati per sempre ma si sarebbe amati sempre sinceramente.

Angolo Autrice
buongiorno! o meglio, buonasera cari lettori!
Allora, prima di tutto spero che la storia vi sia piaciuta (mi è costata tre ore di scienza dell'alimentazione quindi spero di aver fatto un buon lavoro :D)
Secondo vorrei ringraziare (anche se l'ho già fatto in privato) i due santi che hanno commentato le altre storie :D
E, in fine vorrei parlare un attimo della storia, allora come vedete ho dato un nome ad Ale, questo perchè anche se volevo tenere la caratteristica di non dare volti e nomi hai personaggi sono stata costretta a farlo perchè durante la narrazione mi sono accorta che non capivo più neanche io quando parlavo di Ale o dell'altro e ho pensato che se non lo capivo io figurarsi i miei poveri lettori! quindi l'ho chiamato Ale come il mio caro amico da cui è tratto il personaggio :D
detto questo credo di aver finito ...mhm ... si, non mi viene in mente altro quindi ...
arrivederci alla prossima storia! un bacio!






 

  
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