Capitolo I:La visita medica
Il
mio primo giorno di scuola è stato piuttosto normale..
almeno ..normale per uno
che ci vive da più di 11 anni.. La scuola è
pazzesca e ho già trovato il modo tramite
all’insegnante di letteratura)per iscrivermi al corso di
teatro e canto (non
sia mai che possa imparare qualcosa di nuovo e di utile.. E fare nuove
amicizie).
Ma
il bello di quella giornata non ha nulla a che fare con la
“Settle Hill High
School”.L’avvenimento più sconvolgente
mi ha raggiunta poco più tardi delle
2.30 nell’ambulatorio medico di Seattle Hill.
Quando
misi piede in quella stanzetta ampia mi guardai intorno sconcertata.
Non ero
mai stata da un medico all’estero prima d’ora.. Ma
mia madre aveva voluto a
tutti i costi farmi fare una controllatine alla pressione visto che ero
svenuta
di nuovo e non riuscivamo a capire il perché. Mi sedetti in
uno dei pochi
sedili vuoti frugando nella mia
testa
alla ricerca di nozioni che mi aiutassero a formulare una serie di
domande e
risposte adatte alla situazione..(“chi è
l’ultimo?sono io.. ecc):In genere mi
piace sedere almeno ad una sedia di distanza da qualsiasi sconosciuto.
Sono
piuttosto timida e mi spaventa sedere a fianco agli estranei.. e se
incominciano a farmi domande?Nono meglio il silenzio che domande senza
risposta.. Ma quella volta non c’erano posti liberi vuoti da
ambo i lati.Perciò
mi sedetti a fianco a una ragazza (almeno così mi pareva)con
la testa
interamente nascosta da un giornale,se non fosse per i folti capelli
neri. Ho
pensato 2se legge il suo giornale non rivolgerà la parola a
me..no?” Bè mi
sbagliavo.. E mi sbagliavo anche di grosso.. Chi avrebbe potuto
immaginare che
da lì a qualche giorno io e quella ragazza saremmo potute
diventare amiche?e
soprattutto.. chi avrebbe potuto immaginarlo dopo aver saputo che
quella
ragazza era proprio la mitica..Bè ma di questo
parlerò piu avanti. Eravamo
rimasti che io mi ero seduta a fianco alla ragazza col volto ben
coperto dal
giornale e la bandana in testa.accesi il mio iPod e cambiai canzone..
Non
ricordo che cosa misi.. Forse Drew Seeley..Non ne sono sicura.. Fatto
sta che
la ragazza dopo un paio di minuti mi lanciò uno sguardo
distratto per poi
tornare al suo giornale. Pensai che forse il volume della musica era
troppo
alto,perciò lo abbassai. Fu allora che la ragazza
sollevò il lato destro del
giornale in modo di
poter osservare me e
il mio iPod. Abbassai ancora la musica leggermente irritata e mi tolsi
pure le
cuffie per rendermi conto se per caso era troppo alto il volume.
Niente. La
ragazza tornò al suo giornale e io mi misi a giochicciare
con l’iPod.trascorsi
5 minuti a giocare fino a quando il mio adorato ipy mi
abbandonò.
No!esclamai.
Un po’ troppo forte. Tutti i presenti si voltarono verso di
me. Borbottai un
piccolo “sorry” arrossendo violentemente e tirai
fuori il cellulare tanto per
distogliere l’attenzione dagli altri clienti. E poi la mia
vicina parlò. Non so
cosa successe prima,se la guardai in viso o se ascoltando la sua voce
realizzai
che non mi era per nulla sconosciuta. Quello che come la ragazza mi
rivolse la
parola mi cadde il cellulare a terra.”accidenti quanto sono
maldestra!!”pensai
riakkiappandolo sbuffando.
“Ops..si
è rotto?”domandò la ragazza. Non la
guardai in faccia. Non volevo fare altre
figure.. Ma possibile..possibile che fossi davvero seduta in uno studio
medico
accanto a Vanessa Anne Hudgens?
“ops
guarda che crepa!che peccato!!”
“Nono
era gia rotto,è sempre stato csi!cioè qnd l ho
comprato no non era csi.sl dopo
qnd l’ho rotto eh..eh e poi è stato
csi.”Osai lanciarle un’okkiata di sfuggita.
I capelli scurissimi erano ben nascosti da una bandana arancione e gli
occhi
nocciola incorniciati da un paio di occhiali da vista,ma non
c’erano dubbi. O è
vera la storia che tutti abbiamo un gemello malvagio nel mondo o La
ragazza
seduta vicino a me era davvero vanessa hudgens..baby V.
“gdjaodme”mi
disse lei. Non la capii..parlava troppo veloce e ancora non mi ero
abituata.
“emh..cosa
hai detto?”chiesi sentendomi molto ridicola e arrossendo
nervosa.
“Dicevo..perchè
non ne compri un altro se qst è rotto?”
“ah
bè..”(ma che cavolo gliene frega a
lei!è vanessa hudgens)
“Bè
non è proprio rotto..solo lo schermo.. e per quel che lo
uso..mi va bn
csi..”risposi..almeno..qst è quello che penso di
aver risporto!!xk sicuramente
non avrò parlato in modo corretto. Infatti subito dopo
vanessa mi chiese:
“tu
non sei di qste parti vero?”
“emh..no
no sono italiana..”I suoi occhi si illuminarono
“L’Italia?che
bel posto!Pensa è il mio stato preferito!E non vedo
l’ora di visitarlo.. probabilmente
lo farò qst estate..sempre che il mio lavoro me lo
permetta..ma dimmi.. sei in
vacanza qui?”
“veramente
sono solo qui per una visita medica..”buttai lì
sperando che cogliesse la
battuta…scoppiò a ridere quindi probabilmente lo
colse…
“comunque
non sono in vacanza.. mi sono trasferita la settimana
scorsa.”conclusi
“oh..e
ne sei contenta?”domandò lei. sembrava davvero
interessata al dialogo con me e
perciò supposi che aveva trascorso parekkio tempo la dietro
al giornale ad
aspettare il dottore e tentare di non farsi riconoscere.. evidentemente
con me
si sentiva al sicuro.. forse avendo riconosciuto all’istante
la mia
“estraneità” ha immaginato che da dove
vengo lei sia sconosciuta.. cercai di
non farle capire che in realtà era tutto contrario.
“Non
so ancora che dire.. sono qui da poco..”risposi con fare
incerto. Poi azzardai
a domandare ank io qualcosa.
“e
tu?xk sei qui?”
“A
farmi prescrivere un esame del sangue e a controllare le
tonsille”mi rispose
lei sorridendo.
“oh
capisco..”risposi annuendo.
“In
realtà io vivo qui vicino.. In un paese distante
più o meno un 4° d’ora da
qui.. Però per le visite mediche mi piace venire dal Dr
Buster perché è davvero
in gamba..e poi mi regala sempre una caramella alla menta ogni fine
visita!è
una tradizione che abbiamo mantenuto per più o meno 10
anni.”La guardai..
aveva uno sguardo
da bimba furbetta e
qualcosa mi fece intuire che era un tratto che faceva parte anche del
suo
carattere. Mi dava l’impressione che una parte di
sé contenesse un piccola
Peter Pan ben decisa a non abbandonarla sebbene ormai fosse prossima ai
20
anni. E ciò non poteva che renderla ancora più
simpatica di quando gia la
credevo.
“e
tu perkè sei qui in studio?”
“ah
io..non lo so..cioe..sono svenuta per la 3 volta e ancora non abbiamo
capito il
perché..mia madre vorrebbe vederci piu
chiaro..”vanessa la guardò pensierosa.
“non
è qualcs legato al cibo vero?”
“assolutamente
no..Il dottore in Italia diceva che era qualcs legato allo sforzo..
Eppure io
non faccio niente di particolare..non pratico nemmeno sport apparte hip
hop un
paio di volte la settimana,ma niente di troppo pesante..”
“Può
essere che ci sia qualche attività del tuo tempo libero a
cui ti dedichi molto
e che ti fa sforzare piu del dovuto.. a me era successa una cosa del
genere..Mi
indebolivo facilmente.. e la causa era il canto..”
Fu
allora che sentii lo stomaco sussultare e un brivido percorrermi la
schiena.. il
canto..la mia passione..
Vanessa
forse si accorse della mia reazione perché mi chiese
“Tu
canti?”restai una frazione di secondo confusa indecisa sul
datarsi e sul da
dirsi…… era la mia occasione per poter parlare
del mo sogno della musica della
mia passione del cosa significasse per me cantare.. con una persona che
sicuramente
mi avrebbe capito perché molto probabilmente provava la
stessa cosa o ci andava
per lo meno vicino.. Ma la vergogna mi impediva spiccicar parola.. io
cantare?sisi
è la mia
passione.. gran parte della mia
vita ma non sono brava!ho una bella voce,qualcun me lo dice ma niente
di
particolare!!Nulla di più..nessuno appoggia le mie
aspettative di sogno per il
futuro..E non ho mai studiato canto poi!!e ho sedici anni..è
definitivamente
troppo tardi insomma..
“The
next!”Il dottor “offri caramelle”mi aveva
salvato in corda. era il turno di Vanessa
ad entrare.
“Mi
ha fatto piacere parlare con te!Grazie per la compagnia”Mi
disse. Le risposi
con un “buona visita”Poi lei entrò. Non
la rividi quando ne uscì perché in
america i clienti non passano di nuovo attraverso la stessa porta da
cui
entrano,ma l’ambulatorio ha un’uscita che va
direttamente in strada. Rimuginai
e rimuginai all’incontro che avevo fatto per tutta la durata
della visita e
anche quando uscii. Mi stavo dirigendo al supermercato con
l’iPod nelle
orecchie e ancora rimuginando sulla nostra conversazione quando
chiamò mia
madre. Riattaccai il telefono sbuffando. Ancora altre commissioni da
fare. Ancora
non sapevo che grazie alle commissioni avrei incontrato ancora una
volta
Vanessa..e non solo una volta!
baby V