Il vero significato

Com’era possibile?
Proprio lui.
Il dominatore, il dio degli inganni, lui che aveva osato sfidare il dominio di Odino, che stava per mettere in ginocchio un Pianeta intero.
E adesso era lì, in catene come un pezzente per la seconda volta.
Sentì che si avvicinavano dei passi lungo la scala buia: attraverso le sbarre (indistruttibili persino per un dio) intravide uno dei chitauri. Lo ricordava bene, ricordava le sue parole prima dell’invasione di Midgard.
- Guardati. – sorrise beffardo. – Un mucchio di stracci luridi che voleva dominare l’Universo. Come si può cadere più in basso di così?
Altri passi, stavolta molto più pesanti. Loki deglutì.
Dietro il chitauro, apparve una figura imponente, vestito di un pregiato tessuto blu e dorato. Isuoi occhi scintillavano nel buio delle segrete, rossi come il fuoco dei pianeti che aveva divorato con la sua ira. La sua voce risuonò minacciosa e terribilmente profonda:
- Puoi andare, ora.
Il chitauro si inginocchiò e si diresse verso le scale, non prima di aver lanciato un’ultimo sorriso beffardo in direzione di Loki.
Il mostro aprì la porta della cella, Loki avrebbe voluto tenergli testa, ma un istinto irrefrenabile lo fece arretrare contro il muro.
- Eppure ti avevano avvertito, – la veste scivolò a terra, - mai deludere Thanos.
Dov’era lo scettro, dov’erano i suoi servi a difenderlo? C’era solo uno scettro, davanti a lui, il Suo.
- In ginocchio.
- No. – Loki tremava. Non avrebbe ceduto, era sempre un dio.
Non aspettava il colpo che lo costrinse a terra. Un lampo di dolore gli annebbiò la vista e sentì in bocca il sapore del sangue. Sentì le mani della bestia sui suoi fianchi, chiuse in una stretta che gli impediva qualsiasi movimento.
- Ora conoscerai il vero significato del dolore.

Era entrato asciutto. Loki non riusciva a smettere di singhiozzare e tremare. Era come se da lì fosse passato l’inferno, quella notte. Le gambe ancora non lo reggevano, era rannicchiato a terra in una pozza di sudore sangue e lacrime.
Thanos si era già rivestito; stringeva nelle mani i pantaloni che gli aveva strappato brutalmente. Glieli gettò in faccia.
- Rivestiti, sei riuscito a farmi schifo.
Se ne andò com’era venuto, i passi che rimbombavano sulle pareti delle segrete.