Ti guardo mentre mi saluti ed entri in acqua. Sei così bello!! Con quegli occhi nocciola così profondi e che sembrano sempre sorridermi. Tu sei l’unico, l’unico capace di farmi arrossire come una bambina, di farmi battere il cuore a mille…

Non me ne importa, anche se sei un essere umano, non potrei vivere senza di te, non sai quanto mi costa lasciarti andare via ogni giorno! Vorrei stringerti forte a me e lasciare che le tue labbra mi baciassero… oh Kaito!

Le goccioline d’acqua salata ti schizzano sul volto, bagnandoti i capelli… sei un mago con la tavola da surf.

Vorrei tanto venire con te in acqua, a nuotare per ore ed ore, ma non posso. Stringo forte la mia collana.

Ogni tanto mi viene da piangere. Penso a come sarebbe stato più semplice se non fossi una sirena. Sarei una ragazza normale e non dovrei preoccuparmi tutte le volte di fare attenzione a non rivelarti la mia identità.

Sospiro ancora. Kaito, io… io non posso stare senza di te… e se un giorno ti dicessi chi sono veramente? Io non ce la faccio più, voglio te e solo te.

Mi guardi, sorridi e ti avvicini a me.

“Non ci sono più onde” mi dici, indicando il mare. Hai ragione, è piatto, piatto come una tavola da surf. Il mare… la mia casa.

“Lucia, va tutto bene?” mi chiedi preoccupato. Io annuisco. Kaito… se tu sapessi… voglio andare via da qua.

“Scu – Scusa, ma devo andare.” Mi giro, spero che tu non abbia visto le lacrime che combattono per uscire.

Voglio solo andare via. Mi afferri la mano, sono costretta a girarmi. Mi guardi con i tuoi occhi, i tuoi bellissimi occhi. Mi sembra che tu mi legga dentro.

“Lucia?” sei preoccupato, lo sento. Non riesco a parlarti, sento le guance andarmi in fiamme. Comincio a singhiozzare. Non me ne importa più niente, Kaito, sei tutto per me.

Mi stringi forte a te.

“No, non piangere, che non sopporto le tue lacrime. Non ci riuscirò mai, perché se sei felice, ogni tuo sorriso è oro.” Mi dici dolcemente.

Io mi stringo a te e piango. “Scusa, non ci riesco…” ti dico tra i singhiozzi.

Ti stacchi da me e mi guardi, ancora una volta con quei tuoi occhi stupendi. Ti abbassi verso di me e mi dai un bacio, un bacio leggero, sulla fronte.

“Non piangere più, promesso?” sorridi.

“Promesso” mi asciughi una lacrima con la tua mano. Mi abbracci ancora una volta… mi lascio cullare da quella stupenda sensazione, vorrei che il tempo si fermasse adesso e che tu non mi lasciassi mai più.

“Rina, questo gli umani lo chiamano amore, vero?”

“Credo proprio di si, Hanon”

Altra one-shot (che ci volete fare, è il periodo XD). E’ un po’ banale ed è ambientata a circa metà della serie, dove Lucia non sa ancora che Kaito non è un essere umano. Commentate, please! Baci baci!

PS: la frase di Kaito è il pezzetto di una canzone di Tiziano Ferro (E fuori è buio).