Ero attonita e estasiata ancora cullata dall'aria settembrina del giorno precedente.
Erano passati giorni, mesi , anni? So solo che avevo dormito a lungo; quando stavo per riaprire gli occhi, per svegliarmi sul serio, una secchiata d'acqua gelida mi colpì e delle risate fragorose inondarono il carro dove ero ancora incatenata. Non capii nulla. Quando mi slegarono persi l'equilibrio e mi ritrovai stesa per terra abbracciata dal sole, su un mare di sassolini bianchi, levigati e candidi. Alzai gli occhi al cielo. Una bellissima donna con una treccia castana lunga fino alla schiena teneva in mano uno strano bastone rosso-marrone. Con quello strano oggetto avrei fatto amicizia più tardi. Mi tirò su, senza pronunciare alcuna sillaba e mi strattono per tutto il tempo, ogni volta che svoltavamo di via in via in quel panorama mozzafiato. Era un castello altissimo adornato di fontane appariscenti e giardini a perdita d'occhio.
Un soggiorno a cinque stelle no? No un inferno a cinque stelle.