Ciao
a tutti!! Eccomi con la mia seconda fan fic su Conan!!!
Più che altro questa è su Kaito…spero vi piaccia!!! Bacioni!!
Cap1
Il
suono delle sirene della polizia si sentiva forte anche dentro il grande museo.
Voci di poliziotti, passi pesanti, nel buio delle sale.
Ma
a lui non importava, era tranquillo e correva col suo nuovo bottino fra le
braccia, il prezioso quadro della Gioconda, esposto al Louvre.
La
polizia era quasi arrivata, mancavano pochi minuti e l’avrebbero raggiunto, ma
l’astuto Kid era preparato a tutto, con uno schiocco
di dita sarebbe sparito nella notte. Ma qualcosa lo fece fermare, le luci di
fronte a lui si accesero ed una figura vestita di blu comparve al suo cospetto.
-
Kid, ce l’hai fatta allora?
– disse minacciosa la figura al suo cospetto. Alto, slanciato, con una maschera
che copre la parte superiore del viso, occhi esclusi e un abito blu scuro
simile a quella del famoso mago/ladro.
-
Sey, di nuovo ad intralciare i miei piani? Mi vuoi
fare concorrenza? –
-
Mio caro Kid, ricorda che io sono originale a me
stesso. Attento, magari il quadro ti sfugge…-
-
Ti piacerebbe, Sey! –
Il
volto del rivale di Kid, si tramutò in un sorriso
compiaciuto dopo di chè le luci si spensero
nuovamente e Kid si ritrovò nel
buoi per scappare di nuovo.
La polizia era sempre più vicina e lo circondò.
-
Finalmente, eccoti qua Kid! – esclamò l’ispettore Nagamori.
-
Si, ti saluto mio caro –
Il
mago alzò lentamente la mano, schioccò le dita e scomparve nel nulla lasciando
i poliziotti a maledirlo.
Kaito Kid si trovava nella parte alta della Tour Eiffel, posò il suo
bottino a ammirò dall’alto la città di Parigi e quando si rigirò il quadro non
c’era più.
-
Ma che…-
-
Kid, che piacere vederti cercare qualcosa che hai
appena rubato! – esclamò la voce di Sey poco più in basso del famoso ladro.
-
Torna subito qua! – esclamò il ragazzo vestito di bianco, ma
Sey fu più veloce e saltò dalla torre e scappando
via.
-
Maledetto…ma stai tranquillo che la prossima volta vincerò io –
Poco
dopo, dietro un vicolo buio, la sorridente Gioconda fu riposta delicatamente
per terra.
-
Stavolta ho vinto io Kid – sussurrò fra sé e sé una
voce.
Si
tolse la maschera riponendola in una borsa, tolse il cappello che fece cadere
dei sottili e lisci capelli ramati sulle spalle e scosse leggermente la testa.
-
Ciao Monnalisa! - continuò a bisbigliare osservando
il suo quadro dopo aver tolto la sua tuta da ladro. O
meglio, anche se nessuno lo sapeva, neanche Kid…da
ladra.
-
No! –
-
Si! -
-
No!-
-
Siii!! Ma perché sei così cocciuto? Ti dico che è così!
–
-
Basta ragazzi! Kaito, Romy, smettetela di fare
chiasso e lavorate in silenzio! La prossima volta non vi metto più a lavorare
insieme!– sbottò la professoressa.
I
due compagni di classe si guardarono storti, ma poi tornarono al loro problema
di geometria analitica.
Fine
delle lezioni.
-
Hai visto che era come ti dicevo io, Romy?- disse Kaito
Kuroba, dopo 2 ore di lavoro a coppie, per risolvere
vari problemi.
-
D’accordo Kaito, ma secondo me potevamo trovare la soluzione anche in
un’altra maniera, più complicata, ma nessuno ha detto che è sbagliato! –
-
Ok, ok come vuoi…- rispose
dando un morso al panino.
L’amica
si allontanò da Kaito per andare a bere alla fontanella quando fu circondata da tre ragazzi dell’ultimo
anno.
-
Ciao Romy, come ti va? – disse minaccioso il più alto, il bullo della scuola.
Lei
li ignorò.
-
Ti è caduta la lingua? –
Romy
smise di bere e li fulminò con lo sguardo e riprese la strada quando, sempre il più alto la prese dai fianchi.
-
Dai piccola, all’uscita non vieni con me? –
-
Lasciami! – esclamò lei.
-
Ma dai, sei così carina…- ghignò lui mettendoci più
forza perché lei cercava di liberarsi.
-
Lasciala –
I
tre ragazzi alzarono lo sguardo e videro Kaito di
fronte a loro.
-
Kuroba, cosa vuoi? –
-
Che la lasci stare –
-
Un mocciosetto del 4^ anno che mi dice cosa fare? –
-
E anche una mocciosetta! – sussurrò e con velocità
diede un calcio all’indietro colpendo una parte delicata del ragazzo che la
lasciò automaticamente, inginocchiandosi per il dolore.
I
due amici, col sorriso sulle labbra, si voltarono, e presero la loro strada.
-
Hai visto? Non bisogno di difensori! Me la so cavare benissimo da sola! – si
vantò Romy camminando in mezzo la folla.
- Se non fossi
arrivato io però, a quest’ora saresti con quei tre maniaci –
-
Ma ti sembro che sono cintura nera di karate per
niente? –
-
Ok, ok, tanto devi vincere
sempre in tutto quel che dici perciò, mi arrendo! –
Lei sorrise teneramente, guardando con affetto il
suo amico.
-
Adesso vado. Ci sentiamo più tardi – si fermò lei all’angolo della strada.
-
Se mi trovi…-
Lei
gli lasciò un bacio sulla guancia e si dissolse fra la folla.
Kaito la guardò finché si poteva vedere.
E
sorrise.
CONTINUA…