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Autore: Delirious Rose    15/06/2007    4 recensioni
E il problema verteva tutto su questa domanda: come poteva Fuu Houojii, prima classificata eccetera eccetera, dire ai suoi genitori che avrebbe sposato un principe di un altro pianeta, senza che questi potessero dubitare della sua sanità mentale ed agire di conseguenza?
Genere: Romantico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte buia e tempestosa… no, scherzo, era la notte fra il 2 ed il 3 giugno 2001 quando, mentre vedevo Kundun in TV, scrissi il primo capitolo della mia seconda fan fiction. Perché riproporla, allora? Perché, con le opportune modifiche, questa rimane una delle storie più divertenti che abbia mai scritto.
MFSPSIPDUAP?!? com’è affettuosamente soprannominato questo racconto, è in realtà il seguito della prima fic lemon che abbia mai letto in vita mia, Rainy Day Love: come si sia evoluta in una storia demenziale, non lo so e non voglio saperlo, ma diciamocelo, il tema se l’è semplicemente cercata! In ogni modo, giusto per la cronaca, anche l’autore della storia di partenza ha scritto un seguito più serio del mio.

Rose

 

MIA FIGLIA STA PER SPOSARE IL PRINCIPE DI UN ALTRO MONDO ?!?
Versione riveduta e corretta perché l’originale era assurda oltre che AccentDuo friendly

 

1. Mia figlia si sposa *sniff sniff*… sì, ma con chi?!

 

La ragazza si stiracchiò, allungando braccia e gambe, e posò il mento sul palmo della mano, gli occhi fissi sugli esercizi di matematica: a crucciarla non erano le disequazioni o i limiti delle funzioni, ma problemi di carattere sentimentale.
Ebbene sì, Fuu Houojii, prima classificata agli esami scolastici dell’anno precedente (pari merito in Letteratura Giapponese con un certo Umino Tadai, del corso H), membro del Consiglio Studentesco, presidente del Club di Letteratura Inglese, Fisica e Scacchi, Capitano della squadra scolastica di Tiro con l’Arco, seconda classificata all’ultima edizione delle Olimpiadi Matematiche (battuta di misura da un tizio di Hokkaido), quoziente intellettivo pari a 300, nota alla popolazione studentesca per la sua vita sociale praticamente uguale a zero e per il suo essere un topo da biblioteca, era (incredibile a dirsi) innamorata.
Per sua fortuna, il problema non era sapere se era ricambiata o meno o, peggio ancora, confessare i suoi sentimenti alla persona in questione, tutt’altro! Quella fase ostica della relazione era stata superata tre anni prima e nell’ultimo mese era passata dal piano platonico a quello biblico: un bel progresso, se consideriamo il carattere ipertimido e pudico (probabilmente ereditato da un probabile antenato puritano del ramo materno) del soggetto in questione. Quello che gran parte della gente non sapeva, era che Fuu Houojii, oltre ad essere prima classificata eccetera eccetera, era anche Cavaliere Magico del pianeta Sephiro ed era lì che si svolgeva tutta la sua vita sociale, che era di certo ben più densa d’impegni di quella che poteva avere sulla Terra (che consisteva principalmente a far da carta da parati alle grandiose feste della famiglia Houojii), ed era anche lì che viveva il suo innamorato. Quello che preoccupava Fuu Houojii, prima classificata eccetera eccetera, era ciò che il suo innamorato le aveva detto il giorno dopo il loro passaggio alla fase biblica.
“Ora devi andare a casa e spiegare ai tuoi genitori che stai per sposare il principe di un altro mondo.”
Ebbene sì, non solo il suo innamorato era nientepopodimenoché il Principe Ereditario del pianeta Sephiro, Ferio Xepphirine di Austina, ma lui le aveva perfino posto la fatidica domanda! (certo, a Sephiro il matrimonio non esisteva, perciò o aveva studiato i costumi terrestri o aveva chiesto informazioni agli altri due Cavalieri Magici, Hikaru Shidou e Umi Ryuzaki). E il problema verteva tutto su questa domanda: come poteva Fuu Houojii, prima classificata eccetera eccetera, dire ai suoi genitori che avrebbe sposato un principe di un altro pianeta, senza che questi potessero dubitare della sua sanità mentale ed agire di conseguenza? Simpatica come situazione, vero? Ma cerchiamo d’essere seri almeno in questo primo capitolo e passiamo ad una narrazione più ortodossa, anche se non tanto divertente.

Fuu sospirò, ricordando la faccia che aveva fatto Ferio, giusto qualche ora prima, quando gli aveva risposto che no, non aveva ancora parlato alla sua famiglia del loro matrimonio: lui s’era rattristato un po’ e l’aveva tirata a sé. “Prima o poi dovrai dirglielo…” ma anche lui si rendeva conto che per Fuu non era facile, soprattutto perché in fondo Sephiro era un altro pianeta in un altro universo!
“Fuu, la cena è pronta!” udì la voce di sua madre chiamarla dal piano inferiore.
Fuu lanciò un’occhiata amorosa all’anello che portava legato al collo, quindi lo nascose sotto la camicia, chiuse il libro di matematica e raggiunse sua madre in sala da pranzo.
Quella sera erano solo loro due: il signor Houojii era dovuto andare a Kyoto per qualche giorno e Kuu avrebbe fatto le ore piccole con le sue amiche. Fuu guardò un attimo sua madre, seduta dall’altra parte del tavolo. Elizabeth (o Betsy, come preferiva farsi chiamare) Andersons era una splendida signora dai capelli biondi e gli occhi verdi, cinquantenne per l’anagrafe ma ventenne nell’animo. Hirohiko Houojii l’aveva conosciuta durante i suoi studi negli Stati Uniti, da cui era tornato sposo e padre, creando scandalo in tutta la famiglia: sua moglie, infatti, era più anziana di lui. Il vecchio Hirohito Houojii sosteneva che la nuora avesse plagiato il suo unico figlio ed erede; Betsy lo detestava cordialmente ed aveva goduto come un riccio spastico, quando all’ennesima cena di famiglia aveva sbattuto al suocero il contratto con l’Istituto Saint Joseph, dove era stata assunta come insegnate d’Inglese.
Riflettendoci bene, forse sua madre era la persona ideale cui annunciare per prima il suo matrimonio: certo, avrebbe dovuto glissare su alcuni particolari (il fatto che Ferio fosse il principe di un altro mondo, per esempio), ma almeno avrebbe introdotto l’argomento…
“Chi è stato?” Sua madre l’aveva distratta dai suoi pensieri e la fissava con fare indagatorio, la sigaretta stretta fra le labbra.
“A fare cosa?”
“Fuu, hai un succhiotto grosso come una casa proprio lì, sul collo.” Betsy aveva un’espressione fra il serio e il divertito. “Avresti potuto fare come tua sorella e metterci un bello strato di fondotinta e non ti avrei chiesto nulla, ma ora che l’ho visto sono curiosa.”
Fuu avvampò, coprendo d’istinto la parte in questione: non se n’era proprio accorta! E ora, come avrebbe fatto? Come avrebbe potuto… un momento, forse avrebbe potuto sfruttare la situazione a suo vantaggio. Abbassò il capo, e prese un respiro profondo. “Beh, ecco io… io…”
“Hai un ragazzo, mi sembra ovvio: quello che vorrei sapere è chi è. No, non dire niente, lasciami indovinare: è Seiji, vero?”
Fuu boccheggiò, guardando sua madre con gli occhi sgranati: come le poteva venire in mente un’idea balzana come quella? Seiji era come un fratello per lei. “No mamma, non si tratta di Seiji. Non lo conosci.”
“Chi è, allora? Da quanto tempo state insieme?”
Fuu strinse le labbra, indecisa a quale domanda rispondere per prima. “Tre anni…”
“E in tre anni non mi hai detto niente? Lo sai che mi puoi dire tutto.”
“È… una faccenda un po’ complicata…” perché è il principe di un altro mondo.
“Complicata, che vuoi dire? Non sarà mica sposato!” esclamò Betsy: non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere dalle sue figlie, specialmente da Fuu.
“Ma no, che vai pensando! È la persona più straordinaria che abbia mai incontrato, tanto che a volte mi chiedo cosa ho fatto per meritare una persona così meravigliosa, dopotutto io…” Io ho ucciso la sua unica sorella, come fa ad amarmi nonostante ciò? Concluse nella sua mente.
Betsy tirò un’altra boccata, un mezzo sorriso le incurvava gli angoli della bocca: non le erano sfuggite le sfumature della voce di sua figlia, né l'orgoglio né la tenerezza e né la strana amarezza di quell’ultima frase lasciata a metà. Spense la sigaretta e disse “Proprio perché è una situazione complessa, avresti potuto parlarmene: quasi tutti i tuoi compagni vengono da me, se hanno bisogno di un consiglio. Soprattutto se si tratta di passare dalle parole ai fatti, e quel succhiotto significa due cose: o ci siete vicini o vi siete già conosciuti biblicamente.”
Fuu divenne rossa come la salsa di pomodoro nel suo piatto. “B-beh, diciamo che ci siamo lasciati trasportare. Conosco le conseguenze, ma io sono pronta per ogni cosa che la vita ha preparato per noi e del resto non m’importa.”
Sua madre scosse la testa. “Non era a questo genere di consiglio cui mi riferivo…” Betsy e lanciò a Fuu uno sguardo malizioso e imitò le voci delle attrici di ben noto spot televisivo. “Mamma, io e il mio ragazzo abbiamo deciso di biiip: puoi darmi qualche consiglio?
Certo figlia mia cara: per prima cosa devi biiip, biiip e poi biiip, biiip, biiip e biiip. A quel punto gli chiedi se preferisce biiip o biiip, ma devi farlo a lungo. Infine se lui è un po’ stanco, potresti biiip e biiip. E non dimenticare che gli uomini sono tutti dei biiip!”
“Mamma smettila: mi metti in imbarazzo! Guarda che c'è una grossa differenza tra amore e sesso!” la zittì Fuu arrossendo.
Sua madre ridacchiò immaginando la propria figlia fare ciò che aveva descritto prima: sapeva di aver esagerato, ma era così divertente prenderla in giro! “Giusto per curiosità, quali sarebbero le sue intenzioni? Visto che è il tuo primo amore, non vorrei che si rivelasse una delusione.”
“Ehm… un paio di settimane fa mi ha chiesto di… sposarlo e ho accettato. Sinceramente non sapevo come dirvelo: spero che ora potrai aiutarmi con papà e Kuu”
“Cosa? Ti ha chiesto di sposarlo? Non state affrettando un po’ troppo le cose? Tu non hai ancora finito il liceo! Ed io neanche lo conosco!”
“Il tempo ha poco a che fare con i sentimenti,” rispose Fuu con un sorriso.
Betsy guardò sua figlia compiaciuta: la sua bambina era cresciuta, aveva un fidanzato… un fidanzato che avrebbe potuto far venire un’ulcera gastrica al vecchio Houojii. “Ok, ti darò una mano con tuo padre e Kuu, ma appena finisci di mangiare fila in camera tua e portami le sue foto.
A proposito: quando lo rivedrai? Dovresti invitarlo a cena, così potremmo conoscerlo. E non mi hai ancora detto come si chiama!”
“Ehm, si chiama Ferio, ma non penso che potrebbe venire a Tokyo: il suo… lavoro gli prende molto tempo,” Fuu mentì a metà. “Però io, Hikaru e Umi passeremo il prossimo week-end con i nostri amici e con lui: sarà felice di sapere che finalmente vi ho parlato dei nostri progetti.”
“Allora non abita a Tokyo? Beh, potremmo andare noi a trovarlo, bisognerà solo organizzarsi. Oooh… la mia bambina è diventata grande…” concluse Betsy commossa.
Fuu sorrise: il primo passo era stato fatto, ora doveva solo dire che Ferio era un principe… proveniente da un altro mondo!

   
 
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