Pesce d’aprile, Helena
 
“Ehi Hel!” salutò Johnny allegramente “Buon…”
“NON PROVARCI NEANCHE A DIRE QUELLA PAROLA!” lo aggredì la collega ed amica prima di dirigersi verso i camerini a grandi passi.
L’attore rimase immobile, stupito dalla reazione di Helena. Raramente l’aveva vista così nervosa, e mai senza una buona ragione. Solo un’altra volta gli aveva urlato dietro in quella maniera, mentre giravano “Sweeney Todd” e lui non faceva che pestarle i piedi invece che ballare come una persona normale, e comunque era in parte a causa delle crisi ormonali da donna incinta di cui la Bonham Carter soffriva da qualche tempo.
“Qui ci deve essere lo zampino di…”.
Esattamente in quel momento Tim arrivò praticamente correndo e gli batté amichevolmente una mano su una spalla.
“Ecco, quando si parla del diavolo spuntano le corna” disse Johnny, restituendogliela. “E’ appena passata di qui la tua dolce metà… e non era proprio di buon umore. Si può sapere cosa cavolo hai combinato?”.
“Niente” rispose Burton innocentemente, ma sotto lo sguardo inquisitore del migliore amico cedette: “D’accordo, le ho infilato uno scheletro nel letto mentre dormiva” disse tutto d’un fiato.
“Scusami?”
“Hai presente Paul, il nostro bellissimo modello a dimensioni reali di uno scheletro umano? Ecco, ieri notte, mentre lei dormiva, sono andato in camera di Helena e gliel’ho sistemato di fianco fra le coperte… pensavo che fosse un Pesce d’Aprile divertente! Peccato che quando lei si è svegliata abbia strillato come un’isterica e mi abbia preso a pugni! Davanti ai bambini!”.
Gli mostrò un livido di dimensioni ragionevoli che aveva sul braccio destro.
“Guarda che cosa mi ha fatto!” piagnucolò come un bambino.
“Cazzo!” esclamò Johnny avvicinandosi e scrutando la ferita da più vicino. “E’ piccoletta ma ne ha di grinta. Comunque si può sapere che cosa cavolo ti è venuto in mente? Avrebbe potuto anche ucciderti per averle fatto uno scherzo del genere, io l’avrei fatto”.
“Tu ora ci ridi su, ma ora me la farà pagare…” replicò Tim quasi… spaventato?
“Eh… la vena vendicativa delle donne è ciò che le rende così irresistibili …” commentò sognante Depp.
“Sì, grazie mille per le tue perle di saggezza, Shakespeare, ma adesso vai  cambiarti, non so perché ma sento che oggi sarà una giornata moooolto lunga”. Detto questo il regista raggiunse il resto della troupe, mentre Johnny andava a prepararsi per diventare Barnabas Collins.
 
“Helena, ti dispiacerebbe andarmi a prendere una… ehm… cosa nell’armadio… per favore?”. La mora alzò lo sguardo dalla sua tazza fumante di caffè con una certa aria di superiorità e fissò in silenzio il fidanzato qualche secondo, prima di rivolgergli un sorrisetto palesemente falso.
“Certo, amore” disse enfatizzando l’ultima parola. Si alzò dalla sedia dove era seduta e si diresse verso l’enorme armadio che veniva utilizzato durante le riprese dell’ultima scena girata, quella che aveva come sottofondo musicale “Top of the world” dei Carpenters. C’era da dire che all’attrice non era passato inosservato il tono insicuro di Tim, ma era ancor troppo arrabbiata con lui per insospettirsi.
Ma come diavolo gli era saltato in mente di metterle uno scheletro fra le lenzuola?! Già per lei un normale risveglio era traumatico, figuriamoci quando ci si ritrova in fianco quello che a prima vista potrebbe sembrare un vero cadavere. Stupido Pesce d’Aprile… in quell’occasione Burton perdeva ogni dignità di uomo adulto e si abbassava ad un livello di maturità più o meno simile a quello di suo figlio, Billy. L’anno scorso aveva riso per mezz’ora dopo aver attaccato dietro la schiena del migliore amico un cartello con scritto: “Prendetemi a calci”.
Spalancò bruscamente una delle ante dell’armadio di legno e cacciò un urlo che fece voltare nella sua direzione praticamente tutta la troupe ed il cast.
“Buon Pesce d’Aprile, Helena!” esclamò allegramente Johnny, ancora nei panni del vampiro, schiacciato fra due paia di lenzuola piegate (uno rosso e uno verde, per la precisione). Chissà da quanto era nascosto lì dietro.
“TIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIM!!!!!!!!!!”.
 
La porta di casa sbattè alle spalle di Burton. Helena era talmente infuriata che se ne era andata in anticipo senza avvisarlo, ovviamente prendendo la macchina. E così il povero regista aveva dovuto farsi dare un passaggio da Johnny.
“Hel…?” chiese il regista aggirandosi nella parte di casa della fidanzata. I bambini erano ognuno nella sua camera, e degli strani rumori provenivano dal bagno…
“Helena?” mormorò Tim aprendo la porta. La fidanzata era seduta per terra con la schiena appoggiata contro la vasca da bagno, e fissava con occhi vuoti quello che sembrava… un test di gravidanza?!
“Oh. Mio. Dio” scandì lui avvicinandosi. “Ti prego dimmi che non è ciò che penso”.
Lei lo guardò con gli occhi lucidi ed annuì. La coppia aveva accordato che due bambini bastavano, erano già felici così… e ora… lei era di nuovo incinta…
“I-io… Oh Helena…” la abbracciò. La mora aveva l’aria di chi stava per scoppiare a piangere.
“Tim” singhiozzò “Non è tuo”.
“C-che cosa?!” si staccò bruscamente. Non poteva credere che Helena, la sua Helena, lo avesse tradito.
La guardò negli occhi, non si sentiva così male da… beh non si era mai sentito così male, e ci colse una scintilla di divertimento.
“Tu… stai scherzando!”.
L’attrice scoppiò a ridere di gusto.
“Non è divertente!” esclamò offeso il regista, ma anche lui sentiva un’improvvisa voglia di ridere.
“Buon Pesce d’Aprile, caro” gli disse baciandolo sulla bocca.
“Preparati a subirne le conseguenze” fece in tempo a rispondere Tim prima di stringerla a sé e baciarla più profondamente. Si sdraiarono sul pavimento del bagno. Erano anni che non lo facevano in quel modo, probabilmente da quando era nata Nell.
Buon Pesce d’Aprile, Tim. Buon Pesce d’Aprile, Helena.

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Bene, ecco un'altra delle mie piccole storielle su Tim ed Helena, che sono sempre un piacere da scrivere... So che è impossibile che stessero ancora girando "Dark Shadows" ad aprile, ma un po' di fantasia, avanti. So che il finale fa abbastanza schifo, ma vabbè... Ecco qua :D