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Autore: _Fenice_    28/11/2012    2 recensioni
Salve gente!!! Alloooora... Tempo fa ho scritto la storia 'Rain' ... Ma dato che mi quasi-odiate per la fine di Maka (ç_ç) ho deciso di scrivere un finale alternativo... Spero vi piaccia :33
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Due anime che si trovano... due anime che s'appartengono.'
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Salve! Questa è... Diciamo che è un 'finale alternativo' alla mia storia 'Rain'.
Dato che mi odiate per aver ucciso Maka (ç_ç) ho fatto una piccola 'waht if...' :3

 
What if.....

Era un pomeriggio particolare quello che oscurava le strade di Sakucountry... uno di quei giorni in cui Maka, la nostra giovane protagonista, sentiva già sarebbe accaduto qualcosa di strano.

Si era trasferita in questa bizzarra località dopo la scomparsa di Soul, suo unico e struggente amore, per dimenticare, per darsi forza, e per cambiare quelle abitudini che la riconducevano costantemente a lui.

Erano le 23:07. [Tarda sera, aria gelida, nebbia ovunque] ... unici compagni per Maka il cigolio di una porta scheggiata che lei si ostinava a non voler riparare, due candele di cera purpurea che stavan per spegnersi ed un pentolino di riso appena messo sul fuoco. Era strano come la monotonia prendesse il sopravvento in quella casa a due piani, disabitata per metà e dal soffitto tremulo ed instabile......

Sakucountry era, per i suoi ormai pochissimi abitanti, una piccola cittadina vittima di furti, omicidi e stupri... cittadina alla quale, nel corso degli anni, attribuirono il nome di 'Luogo Oscuro'. Dopo questi continui macabri eventi, la gente aveva cominciato ad abbandonare le case per trasferirsi altrove. Così la città rimase quasi del tutto disabitata, tranne che per due quartieri: Sellem & Dùma. Il primo era abitato dalle ultime tre famiglie rimaste, mentre l'altro, quello malfamato dove nessuno osava metter piede, era invece la meta scelta della giovane Maka, poiché unico posto dove sicura di non esser disturbata. In quelle quattro mura spente c'era ben poco di suo... tutto ciò che di caro un tempo custodiva, il cuore, le era stato usurpato senza un perché, senza un addio, senza un..........  solo una vigliacca scomparsa.

Spento il fuoco... riso caldo... "Maka é diversa, adesso. Maka é forte." [si ripeteva sistemando le hashi sul tavolo] "Maka non ha bisogno di nessuno. Maka è forte."
.....calava la temperatura, aumentava incessante il vento e da 3 giorni, pian piano a catena in tutta la città, al solito orario andava via la luce. "Dannazione, le candele... le ho lasciate in soffitta... é mezzanotte... la scala..."

Immersa nei suoi pensieri aveva trascurato l'importanza della luce. Furono solo cinque i minuti a separarla dal buio. Corse verso la scala con la candela quasi spenta..... primo giro nella serratura, portoncino della soffitta non più chiuso a chiave. Stava abbassando la maniglia per entrare, quando ad un tratto..... un piccolo rumore. Tutto fermo. L'aria bloccata tutta d'un tratto. "Come può esserci aria ferma se il vetro della finestra era scheggiato e addirittura spaccato in qualche punto....." giusto il tempo per pensare e... tutto ancora maledettamente buio. Ancora qualche piccolo rumore in sottofondo... la chiave cadde a terra e con essa il corpo tremulo di Maka, accucciata sulle ginocchia con gli occhi chiusi e le mani sopra le orecchie per non vedere e non sentire. Tutto oscuro attorno a lei... la porta ancora chiusa e..... Paura...troppa Paura.
Ripresero a piccole dosi i rumori. Incessanti e multipli passettini che si avvicinavano alle spalle della porta..... "Niente rumori, fate piano! Tutto silenzioso, e mi raccomando, facciamo un lavoro pulito questa volta. Niente macchie!"

Erano entrate anime sbagliate in quella casa... era una notte che nessuno avrebbe mai voluto vedere.

 Sola, tremula, lacrime gelide che scavavano silenziose il suo viso, in preda al panico più totale e folle... Maka si sentiva spacciata e senza via d'uscita... però....... ad un tratto la porta si aprì. Occhi costantemente chiusi, come la sua mente d'altronde, intorpidita e delineata dallo sgomento.
"Zsnnnhhhh"[il rumore sottile e longilineo di una lama] ...un grido strozzato. Un tonfo. "Andate via!! Io non ho nulla, no ho nullaa!!! dannazione, andatevenee!!" implorava Maka, scoppiata a piangere come una bimba senza grembo.
"Vi prego, andate viaa...!!!"
"Zsnnnhhhh"[un altro rumore di lama che tagliava e squartava, gridi soffocati e piccoli bisbigli colmi di terrore] ...la testa che fino a qualche secondo prima era appartenuta a una di quelle anime oscure, cadde con uno scricchiolio e rotolò, fermandosi poi vicino a Maka. La povera ragazza, con un volto disumano deformato dallo sgomento, si girò di scatto alla sua sinistra per capire cosa fosse stato, e vide una testa imbrattata di sangue, con gli occhi sbarrati e la bocca dischiusa. "Aaaaahh!! Basta, vi prego! Bastaaa! Lasciatemi in paceee..."

Poi, ad un tratto... silenzio. Era stesa proprio ai piedi della porta, senza forze, col gelo che le attraversava tutto il corpo, immersa in quello strano e cupo 'non rumore' che da qualche minuto ormai si faceva assordante.........

Era tutto ancora buio quando dalla porta, in lontananza riusciva ad intravedersi una luce opaca non molto forte e si udivano passi, lenti, delicati e tremuli quasi quanto il suo corpo. Un sottile cigolio accompagnato da un soffio a spegnere quella luce vicina che era chiaro ormai  provenisse da una candela appena accesa. "C'é una cosa che questi inesperti assassini trascuravano..... Maka" [si sentì in lontananza] "La forma conta poco. Ciò che conta davvero ............."

Maka aprì gli occhi..... riconobbe immediatamente la voce del suo interlocutore, d'altronde l'aveva impressa in mente fin dal primo giorno che lo conobbe. Il suo fu un sussurro, ma abbastanza forte da potersi udire:  ".....è l'anima!!"  [rispose Maka con un sottile sorriso malinconico]
"Sì, Maka. L'anima... e adesso dimmi: sapresti ancora perdonare la mia assenza..!?"

Col sangue che pulsava nelle vene come un fiume in piena, e nel buio che riempiva e colmava quelle scale, riemerse dalle sue memorie un nome... quel nome che l'aveva uccisa dentro, che le aveva lacerato l'anima con la sua fuga, che l'aveva costretta a scappare da Death City.
La cicatrice sul suo petto, il suo respiro, il suo corpo bagnato del sangue di quelle anime impure........

Si alzò, di scatto, e urlando con la gola asciutta il nome "...Soul...!!! " permise alle sue labbra di dedicarsi a lui. "Con gli occhi pieni di lacrime e il cuore che tu stesso mi hai tolto..... dimmi Soul, sapresti ancora riconoscerle?" [Soul era bloccato dal vedere tanta passione]
"Maka... quando sei in cerca da molto tempo di un oggetto che tanto desideri, ti fa male il cuore perché non riesci a ritrovarlo, ad ucciderti è il pensiero di non poterlo riavere mai più..... quando finalmente riscopri l'occasione di stringerlo tra le tue mani..... sai dirmi che sensazione si prova!? Credo sarebbe da stupidi non credi, addirittura da folli, non riconoscere le tue labbra.........."
Soul non aveva ancora finito di parlare e..... "Era da una vita che aspettavo di ritrovarti Soul..... per ore, giorni, mesi... non ho desiderato altro che poter stringere nuovamente la tua anima" .....spinti entrambi da un amore profondo fecero dei loro corpi un nuovo inizio.
 

Angolo autrice
Per chi non lo sapesse, le hashi sono le bacchette giapponesi :33
Beh, non credo bisogna aggiungere qualcosa... La storia parla da sé.
Come ho detto prima, la dedico al mio Senpai, che mi è sempre vicino e mi sostiene... Ed è grazie a lui se è nata questa storia...
Alla prossima!
Una danza con le stelle,
Fenice.

 
  
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