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Autore: Davide95    28/11/2012    1 recensioni
'Le ferite non ancora guarire bruciano mentre mi stringi forte.'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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'Sei tornato' mi dici, mentre sulle tue guance iniziano a farsi largo copiose lacrime.

 

'Sei tornato' dici ancora, e non smetti di ripeterlo. Lo sento dalla tua voce tremante che ormai non ci speravi più, che ormai avevi iniziato a pensare che non mi avresti più rivisto. Avevi iniziato a smettere di credere che potessi essere io a bussare la porta ogni giorno, inizialmente lo facevi, ti piaceva pensare che fossi io, poi avevi capito che era solo il vento a tenerti compagnia. Il vento e la solitudine erano i tuoi migliori amici.

'Sei tornato' e piangi, piangi e non smetti mai di farlo. Pensare che tu hai pianto per tutto questo tempo mi squarcia il petto, e non posso far altro che aspettarti, come ho sempre fatto, mentre penso che sarebbe più che giusto se tu ti fossi fatta un'altra vita, se avessi scelto un altro uomo a tenerti compagnia durante le notti fredde mentre io ero a morire lontano da te, per una guerra non giusta.

Ma tu non smetti di piangere, ti tieni il petto con una mano e so che hai paura che ti scoppi, me l'hai detto una volta che quando stai male ti manca il respiro, tremi.

Mi concedo uno sguardo al tavolo, alle sedie al quadro che ti piaceva tanto che ora non c'è più.

'Faceva male' spieghi seguendo il mio sguardo.

Mi ritrovo incapace a sostenere il tuo sguardo vuoto, svuotato dall'amore stesso, bruciato, consumato.

'Dov'eri?'

Ero qui amore, ero qui, anche se ero lontano mille miglia. Sono qui.

Ma tu scoppi in singhiozzi ancora.

Fai un passo, ed ora siamo più vicini. Prenditi tutto il tempo che vuoi, io sono qui, posso aspettare secondi, ore, mesi anni, secoli. Ma ora torna tu da me.

Fai un altro passo mentre mi dici che odi piangere ma che non riesci a fare a meno di farlo.

Io faccio un passo e ti dico che mi sei mancata.

Le tue mani stringono a vuoto l'aria attorno a noi, stringi me ti dico.

E tu lo fai, mi stringi tra le tua braccia di donna, mentre le tue lacrime mi bagnano la maglia, bagna tutte le maglie che possiedo ma non smettere mai di stringermi.

Dove sono finiti i tuoi fianchi? Stringo solo ossa ora. Sei magra, consunta, piccola, rivoglio vederti donna, rivoglio i tuoi glutei sodi, non posso stringere ossa.

Stringi la mia maglia tra le dita e mi pizzichi un po' la pelle, ma non dico niente, non voglio rischiare di allontanarti. Le mie braccia ti avvolgono le spalle e ti schiacciano sul mio petto. Le ferite non ancora guarire bruciano mentre mi stringi forte, ma come faccio a lamentarmi? Quanto bruciano le tue ferite invisibili non posso saperlo, ma si stanno risanando ora, si ricuciono da sole mentre mi guardi e sorridi. Le tue labbra scarne sorridono e nonostante tu abbia le labbra rotte e mangiate e bianche, non riesco a pensare a qualcosa di più bello di te.

E te lo dico che sei bella da far male, ma piangi ancora ed io muoio di nuovo mentre le tue gambe cedono; quante volte sei caduta così, amore? Ma ci sono io a prenderti al volo ora, nessun pavimento assaggerà più le tue gambe nude, nessuno si bagnerà delle tue lacrime. Ci sarò io a prenderti al volo ogni volta tu sarai debole.

Mi dici che mi odi, che vuoi picchiarmi, che vuoi che non ti lasci più sola.

Ti dico che ti amo, che voglio fare l'amore, che starò per sempre qui.

Dov'è finita la tua sicurezza mentre le tue guance si colorano del tramonto e le tue mani corrono a coprirti il viso? Vedo l'incertezza nei tuoi occhi e mi blocco immobile pensando che forse è troppo tardi. I tuoi capelli biondi raccolti mi ricordano le mattine in cui mi svegliavo accanto a te, le tue mani appoggiate al mio petto dalla sera precedente non mi lasciavano alzare, 'così non scappi' dicevi; il tuo sorriso spento brucia nel mio cervello, non ricordo d'averlo mai visto. Sussurri qualcosa ed io non ti sento, lo ripeti 'non eri qui'. E so che hai ragione, non ero qui mentre tutto andava a rotoli, dov'ero non lo so nemmeno io, so solo che ora son dove devo essere.

E ti chiedo scusa, come se la guerra l'avessi causata io.

E mi baci, e so che non è troppo tardi.

Le tue labbra fredde le riscalderò io d'ora in poi, ogni volte ti bacerò, in ogni secondo, quando vuoi. Te lo giuro che ho pensato alle tue labbra ogni giorno, ti immaginavo come sei adesso; stretta a me, le tue braccia sul mio collo. Il tuo profumo di pesca è sempre qui, non mi ha mai abbandonato, era uno dei ricordi che più gelosamente custodivo; mi ha salvato il ricordo del tuo profumo quando stavo nelle macerie a morire.

Hai smesso di piangere, mi guardi, gli occhi ora sono pieni di me. Le tue mani stringono le mie, strette.

'non scappo' ti dico.

'lo so'

Ti sorrido dopo mesi che non riuscivo più a farlo.

'sei tornato'

'sono a casa'.

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Mi è venuta l'ispirazione mentre guardavo un film,
non so come sia venuta. Grazie d'averla letta.

Mi farebbe piacere se passaste anche qui, senza impegno, grazie in ogni caso:)


Torna da me.
It isn't a love story.
Vale.

 

  
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