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Autore: Rette_Bubu    28/11/2012    5 recensioni
Il punto è: vorrei che solo Lui me ne desse l'occasione. Vorrei che fosse Lui quel “qualcuno”.
Ma temo che, ancora una volta, sia la mia corazza ad allontanare le persone che più amo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dark Side.

 

Le solite lezioni, le solite prove.
Sarà, ma ultimamente persino la Dalton, che è stata sempre un po' come una seconda casa per me, mi sta stretta. Così come le prove coi Warblers, soprattutto dal ritorno di Hunter.
Dio solo sa quanto mi irrita il sistema nervoso il solo pensiero che sia di nuovo in Ohio e sia il capitano di tutto il gruppo.

Meglio che eviti di pensarci, Sebastian!

Il vero punto, la vera ragione per cui mi ritrovo alle sei di pomeriggio seduto su una delle colline più alte della nazione, con in mano una tazza di caffè, è il Suo ritorno.

Dai, dannazione, Blaine! Sappiamo tutti e due quale sia la tua vera casa. Non di certo quella scuola pubblica da quattro soldi!

Eppure anche se è stato con noi soli quattro minuti, mi è bastato per capire che, effettivamente, qualcosa in lui è cambiato.

In cosa l'avrà mai trasformato quel Kurt?!

È vero, come mio solito mi sono divertito a stuzzicarlo parecchio oggi, durante “Dark Side”, ma è stato quasi del tutto prettamente involontario. Almeno questa volta!
Tutto questo tempo senza ritrovarmelo attorno in ogni istante, accidentalmente o meno, mi ha fatto riflettere e non poco... E si sa, pensare troppo fa davvero troppo male.
Avvicino il contenitore di cartone alle labbra e sorseggio la bevanda calda, in modo tale da scaldarmi.

Sarà bella quanto vuoi la nostra giacca della divisa, ma quanto a caldo lascia proprio a desiderare!

Dicevo... Blaine... Dark Side.
Okay, parzialmente l'ho provocato, effettivamente, iniziando quel brano. Eppure, come ogni testo, lui l'ha reso in qualcosa di sublime.
Il casino è che al posto di far riflettere lui, quello sommerso dai pensieri sono io.

Merda!

Di norma sono sempre stato uno dei ragazzi più temuti dell'istituto.
Di norma ogni singolo studente ha il terrore di mettersi contro di me... E tutti i torti non li ha, a fin dei conti.
Di norma la gente crede che io goda particolarmente a fare del male agli altri, che io sto benissimo da solo, che non ho bisogno di nessuno e che mi creda l'invincibile Hulk.

Il punto è che non riescono a capire quanto le loro supposizioni siano sbagliate.
Il punto è che non riescono a guardare al di là del muro che ho imparato a tirare su.
Il punto è che nessuno è mai stato in grado di far crollare le mie difese di nuovo e far entrare una piccola luce nel nero che mi ritrovo attorno.

Nonna mi ha sempre insegnato che nella vita non bisogna mai far troppo affidamento sulle altre persone, perché non si sa mai come potrebbero svegliarsi al mattino e potresti ritrovarti solo come un calzino spaiato.
Mi ripeteva di continuo:
“Sebastian, Amore, devi capire che la gente ha anche i suoi problemi per la testa, quindi non si preoccupa di pensare ai tuoi”.
“Ma Nonna, io mi preoccupo sempre di quello che succede ai miei amichetti”, le rispondevo con il nodo alla gola e gli occhioni lucidi, dopo l'ennesima presa in giro da parte dei miei compagni.
Avevo soli otto anni allora.
“Perché tu sei un bambino speciale, Sebastian”.
“Io non voglio essere speciale, Nonna! Voglio essere come tutti gli altri”.
E scappavo nel buio della mia stanza a piangere disperatamente.
Sotto il cuscino una foto: io, mamma e papà ai giardini il giorno del mio quinto compleanno.
Ricordo come se fosse ieri, la rabbia con cui la lanciai contro il muro e il vetro si ruppe in mille pezzi.
Nonna non venne a preoccuparsi: aveva già capito ogni singola cosa.
Mi sentivo abbandonato, non amato.

Cosa ne può sapere un bambino di otto anni di come possono essere davvero le cose?
Cosa può capire un bambino di otto anni che sfugge miracolosamente alla morte in un incidente autostradale, mentre i suoi genitori perdono la vita, anche, e soprattutto, salvandolo?

A dodici anni la situazione non era cambiata. Anzi, forse peggiorata.
Nell'età peggiore, subii il bullismo peggiore.
“Non voglio più andare a scuola, Nonna”, sentenziai un giorno al ritorno dall'inferno.
“Cosa è successo, Sebby?”.
“Non ti deve interessare, tanto mi sembra che a nessuno freghi qualcosa di quanto faccia schifo la mia vita! Perché oltre a non avere dei genitori devo anche essere preso per il culo e avere paura di uscire dall'aula per paura delle prese in giro e delle botte!”.
E come di consuetudine mi chiudevo in camera e non ne uscivo.
Quelle volte per giornate intere.

Dio solo sa quanto ho fatto soffrire anche lei, la mia unica fonte di amore, ma, ancora, quanto può capire un ragazzino in preda agli ormoni?
Mille e più volte le chiesi scusa e ogni volta lei mi abbracciava e sorridendomi mi diceva che non ce n'era bisogno e che mi capiva.
E piangevo tra le sue braccia. Piangevo a fiumi.

Per tutte queste ragioni, e con enormi sacrifici, Nonna decise di mandarmi in una scuola privata: forse lì le cose sarebbero state diverse.
E un po' meglio effettivamente lo erano e lo sarebbero state, se non fosse per il fatto che lo stronzo di turno ero diventato io.
Per non contare la mia scalata verso la stronzaggine più acuta dal momento in cui la sanità decise di portarsi via anche la mia unica ancora di salvezza con un intervento errato!
Troppo veleno da sputare e trovavo giusto il fatto che anche altri soffrissero quanto, o almeno in parte, quello che ho passato io.
La mia finta sicurezza era solo un modo per mascherare la mia profonda insicurezza. Ma allo stesso tempo ho imparato a prendere le cose meno sul serio, a sorridere un po' di più, anche se solo per avere in mente qualche piano diabolico a discapito di qualcuno... Era pur sempre un sorriso, no?!

 

E poi è arrivato Lui: Blaine.
Con i suoi occhi verdi, la prima volta che ci siamo conosciuti, è stato come uno spogliarsi di qualsiasi lato negativo.
Ho sentito il suo sguardo penetrarmi e leggermi, proprio come un libro aperto.
Il suo pronunciare il mio nome in quella maniera così goffa: non posso far a meno che sorridere in ogni momento della giornata in cui ci penso.
E il solo pensiero che stia con quel Kurt mi manda in bestia. Per non dire che sembra un confermare la tesi:
“Caro Sebastian, sei destinato a rimanere solo come un cane. Non meriti nessuno”.
Non lo faccio a posta, davvero, a fin dei conti non vorrei neanche creare problemi tra di lui e la sua checca isterica... Ma, come ogni uomo, ho bisogno di amore anche io che mia Nonna non poteva, né può ora come ora, colmare.

Ho bisogno di sentirmi davvero importante qualcuno e sapere di riuscire a combinare qualcosa di buono anche io per quel qualcuno.
Ho bisogno che il gelo che ho all'interno ritorni ad essere accogliente. Non voglio che sia inverno perenne nel mio cuore, sono certo che anche quel muscolo pulsante sia capace di creare qualcosa di buono, se solo qualcuno gliene desse la possibilità.

È vero, non sono un tipo semplice.
È vero, ho un sacco di lati negativi e concause che mi hanno reso così pungente verso gli altri e la vita, ma se solo qualcuno riuscisse a conoscermi, credo che riuscirebbe poi ad amare anche il mio lato oscuro. Qualcuno che non scappasse e che mi aiutasse a capire come sia io davvero e tornare a essere quello che sono sempre stato, a fin dei conti. Qualcuno che, a ogni allontanarsi per liti o incomprensioni, tornasse sempre da me.

Il punto è: vorrei che solo Lui me ne desse l'occasione. Vorrei che fosse Lui quel “qualcuno”.
Ma temo che, ancora una volta, sia la mia corazza ad allontanare le persone che più amo.

 

Caro Sebastian, e se il tuo “Dark Side” fosse proprio quello di essere un buono, un sensibile, a fin dei conti?!
Sbuffo osservando l'orizzonte.
Non può piovere per sempre, Sebby, ognuno avrà il suo autista per la felicità, il tuo forse ha trovato solo un po' di traffico, evidentemente.
Proprio come mi ha ripetuto Nonna fino poco prima di morire.

Sorrido.

 

Fine.






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NDA:
Buonasera popolo!
Questa è la mia prima FF nell'universo Glee e la mia prima FF, soprattutto, Seblaine... spero non me ne vogliate! Sono stata obbligata con le spalle al muro (oltre minacciata di essere derubata del mio nome account e password) dalla mia BFF per postarla... a lei poi si è aggiunta l'altra disgrazia alla quale se dico "mela" rischia un infarto... e non solo!!!
Ma grazie! =)
Spero sia di gradimento di qualcuno e... boh, non so che dire, sono in stato di tachicardia e agitatissima.... Speriamo bene!!
Lov iu so!!!

PS: Ah!!! Non è che io abbia un odio così viscerale per Kurt, sia chiaro, ma mi serviva per la storia :P Peace & love!!! Smack
PPS: Tutto è under (c) copyright... so =)
 

   
 
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