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Autore: ericapenelope    29/11/2012    3 recensioni
« La devo informare, signorina, che la mia storia non è solo una storia di cronaca rosa. In realtà non è affatto una storia recente » incominciò Miss Grace.
[...]
« Miss Lorentz, di questo non si deve preoccupare. Le eleganti donne di questa città potranno spettegolare della storia che le racconterò fino all'era prossima a questa. E' una storia senza tempo, una storia che non ha bisogno di essere odierna e fresca. E' una storia d'amore e, come tutte le storie d'amore, il tempo è relativo ».
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Prologo

 

La puzza di gas di scarico anneriva le narici della ormai ottantenne Sullivan Grace. La suola delle scarpe era consunta dal troppo girovagare. Il ticchettio dei tacchi risuonava lento e umile per le strade di Chicago. Miss Grace era ritornata in città dopo molti anni. La confusione, il tanfo maleodorante e i mille colori le sembravano non essere cambiati mai. Nel corso della passeggiata aveva riconosciuto le più grandi architetture della metropoli come il Millenium Park o il Richard J. Daley Center. Di quest'ultimo non ricordava la possibilità di cambiare colore all'acqua. Quando incrociò un giovanotto dall'aria spigliata scegliere la tonalità verde pastello, pensò che era stata via troppo tempo. La tecnologia aveva superato la sua capacità di pensiero. Questo le dava dispiacere, ma anche un senso di curiosità. Se nel giro di sessant'anni tutto era così cambiato, figuriamoci tra altri sessant'anni dove sarebbero arrivate tutte quelle diavolerie. Miss Grace attraversò Polk Street e si addentrò all'interno di una piccola tavola calda. Aveva un appuntamento. Dopo anni aveva richiesto ad una giovane giornalista, amante della cronaca rosa, di ascoltare una storia che di “cronaca” non aveva granché, ma che se sbirciava nei libri di storia, forse avrebbe riconosciuto qualche nome eccelso.
« Giovanotto, sia gentile. Mi aiuti » proferì con tono sommesso Miss Grace.
Il giovane cameriere la fece accomodare ad un tavolo accanto la finestra. Da quella postazione poteva osservare i passanti e le autovetture sfrecciare. Era sempre stata scontenta di quelle macchine puzzolenti, ma doveva ammettere che, senza di quelle, la maggior parte dei chilometri che aveva fatto nel corso dei suoi ottant'anni non sarebbero stati possibili. Miss Grace lo ringraziò, si accomodò ed ordinò un tè caldo con limone, senza zucchero. Lo prendeva così da anni e da anni non ne assaggiava uno come si deve.
Una volta arrivata l'ordinazione, decise di aspettare che il liquido dorato si raffreddasse. Le iridi cristalline viaggiavano caute tra le varie chiome di tutti i tipi, cogliendo nel dettaglio la particolarità di ognuno.
Ad interrompere il flusso dei suoi pensieri e il piacevole passatempo, fu Annabelle Lorentz. Miss Lorentz possedeva un sorriso timido, ma lo sguardo sembrava essere accattivante, zelante e deciso. Aveva lunghi capelli corvini avvolti in uno chignon alto e un paio di occhiali da vista sulla punta del naso che spingeva indietro con l'indice destro ad intervalli regolari, simile ad un tic nervoso.
« Buon pomeriggio, sono Annabelle Lorentz. E' lei Miss Sullivan Grace? »
« Buon pomeriggio a lei, cara. Sì, sono io Sullivan Grace, ma mi chiami pure Sally ».
La vecchia donna le sorrise affabile, indicando il posto vuoto dinanzi a sé. Annabelle la guardò studiandone il viso, le rughe e l'espressione vissuta. Miss Grace aveva una storia da raccontare e la giornalista in erba era pronta a prendere qualsiasi appunto, nozione ed informazione riguardo quello che le avrebbe raccontato.
« Se non le dispiace, appena se la sente, attaccherò il registratore. Sa', per non perdere niente di quello che mi dirà » spiegò Miss Lorentz, ordinando una cioccolata calda con panna.
Miss Grace annuì cordialmente, portandosi la tazza alle labbra. Il gusto caldo di limone le pervase l'esofago, riscaldandole lo stomaco ormai avvezzo a pochi alimenti.
« La devo informare, signorina, che la mia storia non è solo una storia di cronaca rosa. In realtà non è affatto una storia recente » incominciò Miss Grace.
« Mi scusi, Miss Grace ».
« Sally » la interruppe Miss Grace. « Non mi faccia sentire più vecchia di quanto già non sia ».
« Mi scusi Miss Sally, ma io sono una giornalista di cronaca. Mi occupo di gossip e di altre notizie riguardanti le vite scandalose dell'Illinois e i dintorni di Chicago. Se non è una storia che possa interessare alle giovani donne per spettegolare nei bar o negli istituti estetici, devo declinare il suo invito. Il mio tempo è prezioso, come può immaginare ».
« Miss Lorentz, di questo non si deve preoccupare. Le eleganti donne di questa città potranno spettegolare della storia che le racconterò fino all'era prossima a questa. E' una storia senza tempo, una storia che non ha bisogno di essere odierna e fresca. E' una storia d'amore e, come tutte le storie d'amore, il tempo è relativo ».
Annabelle Lorentz ascoltava la voce greve ma candida della vecchia Miss Grace. Non capiva come mai l'avesse interpellata, d'altronde era ancora una stagista e il suo tempo, come in quasi tutte le grandi città, era denaro. Eppure c'era qualcosa in quella vecchia signora dagli abiti borghesi che l'affascinava. Forse era il modo in cui si esprimeva, forse erano quegli occhi puliti e vissuti, reduci di anni avvolti nella storia e nell'ebrezza della gioventù. Per qualche strano motivo, Miss Lorentz non replicò quello che Miss Grace disse poco prima, ma il suo silenzio indusse la vecchia signora a continuare la sua spiegazione.
« Ho interpellato lei perché è giovane e sveglia. Ho letto molti suoi articoli, Miss Lorentz, ed è davvero affascinante il modo in cui lei riesce a carpire gli scandali più insignificanti. Ha un talento che pochi hanno ed è sprecato per delle riviste di scoop cittadino. Dia retta a me: ascolti quello che ho da dire e se una volta concluso non le piacerà, potrà benissimo farmi causa per averle rubato del tempo prezioso ».
Miss Grace, sebbene avesse ottant'anni, sembrava determinata. Il suo fine era quello di parlare e raccontare e qualcosa suggeriva ad Annabelle Lorentz che la vecchia scrupolosa non si sarebbe arresa tanto facilmente.
« Miss Grace... Cioé, Miss Sally, io non vengo pagata per dei racconti d'amore. Io vengo pagata se il sindaco ha una tresca con la moglie del vicino, capisce? Mi dispiace ».
Annabelle Lorentz fece per alzarsi. Sebbene Miss Grace le sembrava determinata, non poteva permettersi di sprecare tempo. A mala pena riusciva ad arrivare alla fine del mese. A mala pena riusciva a cibarsi tutti i giorni di tre piatti caldi. Doveva portare in redazione un articolo con i contro-fiocchi, non la storia di una vecchietta che voleva raccontare le sue avventure adolescenziali degli anni '50. Si congedò scusandosi ulteriormente e si diresse verso l'uscita.
Miss Grace non aprì bocca quando Annabelle se ne andò, né fece qualcosa per fermarla. Così, Annabelle Lorentz avanzò di qualche metro, rimuginando sulle parole della signora Grace.
E' una storia d'amore e, come tutte le storie d'amore, il tempo è relativo.
Doveva ammettere che le aveva scaturito una certa curiosità, come in tutte le cose nelle quali s'imbatteva. Non era mai stata ingaggiata da una così anziana signora e mai, prima di allora, era stata in grado di capire tutte le parole di una donna così avanti negli anni. Solitamente gli anziani di quell'età non stavano in piedi, figuriamoci formulare una frase di senso compiuto. Nel 2013 era più unico che raro.
Miss Lorentz fermò il proprio passo appena prima di passare per Lasalle Street, voltò lo sguardo verso la tavola calda e si mise a pensare, bloccando il traffico e scontrandosi con i passanti.
I suoi capi l'avrebbero ammazzata, forse persino licenziata, ma cosa c'era alla fin fine di così spregevole se doveva semplicemente rimanere ad ascoltare?
Fece dietrofront e sorpassò l'ingresso della tavola calda. Miss Grace stava sorseggiando ancora la sua bevanda calda e fumante. Non si era mossa di un millimetro.
« Sapevo che sarebbe tornata, cara. Vuole del tè? » chiese Miss Grace.
« Incominci il suo racconto, Miss Sally. Ho solo l'intero pomeriggio da donarle » rispose Miss Lorentz, sistemandosi nuovamente di fronte alla vecchia signora.
Miss Grace sorrise sorniona, prima di incrociare lo sguardo cristallino verso la giovane giornalista scandalistica ed incominciare a parlare. 

   
 
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