Anime & Manga > No. 6
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Autore: Sacchan_    29/11/2012    2 recensioni
-Nezumi--Shion-
Una breve flash fiction incentrata su un "probabile" dialogo che Nezumi e Shion possono aver avuto la prima notte che hanno condiviso il letto insieme.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nezumi, Shion
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SLICE OF LIFE: BED TIME


Shion si mosse leggermente sul materasso cercando di sistemarsi meglio, senza però riuscirci. Quella notte, la prima dopo essere sopravissuto alla febbre provocata dalla vespa parassita, divideva il letto con Nezumi. 
In quella stanza monolocale, soffocata dai libri, il letto era l'unico mobilio visibile non completamente divorato dai testi classici tanto amati dal ragazzo dagli occhi argentei e Nezumi, quella sera, l'aveva praticamente costretto a coricarsi accanto a lui, sebbene Shion avrebbe preferito non invadere il suo spazio. 
Alla fine, ne era uscito un altro dei loro battibecchi botta e risposta: dove Nezumi lo accusava che, se si fosse preso un raffreddore o qualcosa di simile, non si sarebbe prodigato ad occuparsi di lui come aveva fatto nei tre giorni di malattia, dopo aver estratto la vespa assassina dal suo collo. 
Perciò Shion non potè fare altro che ringraziare e stendersi accanto a lui sul letto, per evitare ulteriori discussioni.
La stanza, completamente buia perché non più rischiarata dalla luce della lampada, fredda a causa della stufa spenta ormai da ore, avvolgeva il filo dei suoi pensieri tenendolo sveglio: solo pochi giorni prima era stato arrestato con l'accusa di essere un elemento disturbatorio della Città Santa, poi era scappato aiutato da Nezumi e ora si trovava a vivere nel Distretto Ovest; un luogo di cui ne aveva soltanto sentito parlare, ma che ancora non aveva visto con i propri occhi.
Fu normale che, in balia di se stesso, la sua mente e il suo corpo furono pervasi da un senso di inquietudine tale da non lasciarlo dormire.
Si spostò cercando di minimizzare i movimenti e deglutendo lo sbadiglio che minacciò di uscire fuori dalla sua gola, a causa del sonno. 
Restando fermo ad ascoltare l'oscurità, notò anche come il regolare e continuo respiro di Nezumi, sdraiato accanto a lui dalla parte opposta, si susseguiva confortante e calibrato. Shion si concentrò su quel respiro, sperando di scacciare via i pensieri che lo tenevano ancora sveglio, ma si rese conto immediatamente che restare lì ad ascoltarlo lo mandava lontano con la mente, in un periodo dove, tutto quello che era successo in quei  giorni, lo avrebbe giudicato soltanto un incubo notturno e niente di più.
Nonostante ciò, invece che spaventarsi a causa della paura per l'ignoto, l'effetto fu totalmente l'opposto: quel fiato, così debole e rassicurante, lo fece rilassare talmente tanto da farlo inspirare ed espirare forte.
"Non stai ancora dormendo?" Tuonò improvvisamente la voce di Nezumi sbattendo un pugno sul cuscino "Sono ore che ti giri e sospiri,  io sto cercando di dormire!" 
Shion non proferì parola, se non l'iniziale sussulto che ne era seguito dopo aver sentito la voce di Nezumi esordire rabbiosa dal nulla, nella più completa silenziosità; difatti si convinse che il ragazzo, accanto a lui, si sarebbe girato dal lato opposto senza più dire altro. Restò sorpreso quando lo avvertì poggiare la guancia sul cuscino, con gli occhi rivolti verso di lui.
Anche Shion voltò il viso nella sua direzione, sebbene non riuscisse a vedere altro che una sagoma nera distesa poteva percepire chiaramente la pressione di quei suoi incantevoli occhi grigi che lo scrutavano fin nel profondo. 
"Beh, cosa c'è?" 
Contrariamente alle sue aspettative, Nezumi gli fece un'altra domanda, ma prima che Shion potesse anche solo aprire bocca per parlare, Nezumi si alzò leggermente su un fianco e gli si avvicinò, addolcendo la voce come una mamma che augura la buona notte al proprio bambino.
"Ho capito. Non riesci a dormire perché stai ancora pensando alla tua mammina. Vuoi che ti canti una ninna nanna, bimbo mio? Magari ti aiuta a rilassarti ed a chiudere gli occhi."
Stavolta fu troppo e Shion gonfiò le guance indignato.
"E tu che ci fai ancora sveglio? Non è che hai bisogno che ti legga una favola della buonanotte?" 
Nezumi si lasciò andare ad uno sbuffo e si allontanò, tornando a posizionarsi di schiena sul materasso e guardando fisso il soffitto.
"Allora cosa ti tiene sveglio?" 
Shion sbatté sorpreso le palpebre: Nezumi era forse diventato loquace?
"Mi fa un po' strano..." Si ritrovò a balbettare, non sapendo esattamente cosa rispondere.
"Cosa?" 
"Dividere il letto con qualcuno!" Rivelò Shion. "Non è qualcosa a cui sono abituato..." 
"E sarebbe questo il motivo che ti tiene ancora sveglio? Ti complessi davvero su cose stupide!"
"No, però..." Shion si fermò nel mezzo della frase, indeciso se rivelare o meno la sensazione nostalgica di calore che provò poco prima che Nezumi si svegliasse: avrebbe sicuramente riso di lui.
"Però, ecco, si suppone che un letto vada diviso con una persona importante, no? Non so: una moglie, una fidanzata, un'amante..." 
"...oppure un completo sconosciuto apparso dal nulla per salvarti il sedere. Diamine, è davvero questo il motivo che ti impedisce di dormire? Addormentati ora e fa in modo che io non ti senta più né girarti né lamentarti, domani mattina devo svegliarmi presto." 
Shion sospirò negando che non era affatto per quello.
"E sentiamo allora! Tanto ormai mi hai svegliato comunque!" lo derise Nezumi, intrecciando le braccia sotto la nuca, mentre Shion afferrò la grezza coperta, piena di buchi e logorata dal tempo, per portarsela fin sotto al mento.
"Prima hai detto che pensavo a mia madre, no? In parte è vero, ma solo perché stavo ricordando una cosa. Sai, quando ero piccolo e non riuscivo a dormire lei era solita portarmi nel suo letto e addormentarsi accanto a me per tranquilizzarmi. Sono passati tanti anni da allora, non ricordo bene quante volte sia successo, ma ricordo perfettamente che, in quei momenti di inquietudine, sentire il suo respiro così vicino a me mi faceva sentire bene. Stavo bene e avevo accanto a me una persona. E poco fa provavo esattamente la stessa sensazione che sentivo allora, è questo ciò a cui pensando." 
"Ridicolo!" fu l'unico commento di Nezumi.
Shion scrollò le spalle: sapeva che non avrebbe capito, quando mai l'avrebbe fatto?
Passarono secondi di eterno silenzio, scanditi soltanto dal leggero ticchettare dell'orologio analogico sperso chissà dove fra le montagne di libri; quiete che venne rotta dal sospiro delicato di Nezumi.
"Il respiro di qualcuno accanto a sé, eh? L'avevo scordato, ma anche a me faceva quell'effetto da piccolo." Si girò verso il muro, allontanandosi da Shion e sistemandosi meglio il cuscino sotto il viso. 
"L'avevo scordato...?" 
Incuriosito da quelle parole, Shion si alzò leggermente per avvicinarsi al ragazzo sdraiato accanto a lui, ma venne immediatamente spinto giù sul sul materasso da una sua spinta gentile quanto forte.
"Stai zitto e dormi ora!"
Shion sorrise nell'ombra e chiuse gli occhi.
Anche se non si sarebbe addormentato subito, avrebbe lasciato a quel sollievo accanto a lui il compito di trasportarlo finalmente nel mondo dei sogni.
   
 
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