DISCLAIMER: Ovviamente io non conosco nessuno dei My chemical romance. La FF non è scritta a scopo di lucro e tutto quello riversato tra queste righe non è altro che frutto della mia mente malata.
ENJOY!!
1. They don’t
know me
- Allora
signorina Sparks?-
Il professore mi osserva gongolante:
quel verme lo sa che sta ottenendo un’ occasione per
darmi un'altra F.
Mi sento bruciare le guance, umiliata
più dalle risatine dei compagni che dal voto negativo che andrà ad aggiungersi
alla serie.
-Emh..eh...- sussurro.
-Eh eh eh...la mammina non ti ha
insegnato l’alfabeto Sparks?-
Frank Iero,
eccolo lì: il ragazzo più odioso che abbia mai conosciuto.
Avrei solo voglia di spaccare quel suo
faccino da finto angioletto.
- Zitto Iero-
interviene il prof. – Non vorrei perdermi la risposta che si inventerà
stavolta-
Basta, fanculo,
è troppo.
Vi capita mai di immaginare la vostra
vita come un telefilm? A volte si ha il bisogno di sentirsi l’eroe dell’episodio...
- Ero troppo impegnata a fare i cazzi miei per studiare questa inutile materia- dico
guardandolo dritto negli occhi.
Bang bang,
colpo basso. Non c’è nulla che ami più di questa fottuta
chimica.
Mi guarda serio, così tanto che per un attimo mi pento
quasi di quello che ho detto. Ma è solo un attimo.
Ha fallito, stavolta. Ho anticipato la
sua mossa. L’ho fregato.
- Mi segua, prego- lo faccio, in
silenzio.
Appena usciamo sento l’intera classe
ridere. Sì, divertente per loro. Come prendermi per il culo
senza nemmeno conoscermi. Solo perché secondo loro mi credo meglio di tutti.
Solo perché sono figlia dell’ex proprietario di una delle
catene di alberghi più importante degli Stati Uniti...
Non sanno quanto sia
una merda esserlo. Soprattutto quando tuo padre
scappa dopo essersi indebitato fino al collo, lasciandoti con tua madre con la
quale hai un rapporto di merda. E sei costretta a
trasferirti nel Jersey, per abitare con tua zia, mentre tua
mamma scappa col suo amante. Grande.
Buffo, loro credono che io mi sento più
importante di tutti. Io mi sento pari a uno zero.
Arriviamo alla nostra meta, nell’ufficio
del preside, dove stiamo per 10 minuti.
Parole, parole, parole. Nemmeno sto ad
ascoltare.
E’ contro la mia etica farmi dire da un
grassone cinquantenne che passa al lavoro solo 3 ore cosa fare.
Lo guardo indifferente, vuota...Le sue
parole, le sue prediche mi scorrono addosso.
I suoi “è un bene anche per lei se lo
farà...” mi fanno ridere.
- Quindi veda di non usare più un
atteggiamento così strafottente nei confronti di un professore altrimenti sarò
costretto a sospenderla e soprattutto sarà meglio che si dia una mossa con lo
studio, se vuole superare quest’ anno.-
Bla, bla,
bla.
Come se me ne fregasse qualcosa della
scuola. La campanella suona, facendomi sussultare, fortunatamente questa era l’ultima
ora. – Per ora si prende tre ore di punizione-
No. Merda.
Vorrei vederlo strozzarsi con la sua cravatta bordeaux in questo momento.
-Cosa?! Per aver detto la semplice
verità?- chiedo senza riuscire a trattenermi.
- Facciamo quattro ore?-
Sottolinea la parola ‘quattro’ in modo
così marcato da farmela sembrare più orribile del suono dell’unghia sulla
lavagna.
- Tre sono più che sufficienti- replico
io, sussurrando indifferente.
- Bene allora vada- dice stavolta il
professore.
Esco avviandomi nell’
aula 5d.
Forse per oggi non è ancora abbastanza
perché per i corridoi incrocio di nuovo lui.
Subito una stretta gelida mi tortura lo
stomaco.
-Oh Sparks...punizione?
Credevo che col tuo faccino da santarellina ti saresti salvata....- dice finendo il tutto con una risatina, mentre un
altro suo amichetto lo raggiunge lanciandomi un’occhiata.
- Stai zitto Iero-
sibilo tra i denti guardandolo storto.
- Oddio....aiuto...non
mi sentirò più al sicuro- fa con una stupida vocetta.
Non sa un cazzo
di me eppure continua a fare l’idiota considerandomi la solita ragazzina da
prendere di mira.
Lo odio. Alzo un dito medio verso di
lui, prima di infilarmi dentro l’aula.
Mi lascio cadere su una sedia
accendendo l’i-pod, poco dopo entrano anche altri 3
ragazzi. E alla fine, Ashley. Con lei ho un rapporto
più o meno civile. Una delle poche con cui parlo in questa scuola, la mia vera
unica amica è Shirley, ci vediamo ogni giorno ma non
a scuola. Ha 19 anni e già un lavoro: è cameriera in un pub.
-Che è successo stavolta?- chiedo ad Ashley che si sistema nel banco accanto al mio.
- Il prof. mi ha beccato
mentre stavo per picchiare Stephanie, ma lei
non è stata sospesa, figurati...la figlia del preside...Così il suo caro paparino mi ha dato una settimana di punizione-
- Cosa? Una settimana? Solo per quella puttanella di sua figlia? E, fammi indovinare...scommetto
che il motivo è che lei continua a mettere in giro voci false su di te- mi
guarda senza rispondere, non ce n’è bisogno.
L’hanno sentita tutti
mentre per i corridoi urlacchiava ‘Ashley! Quella perversa…io ho sentito dire che è lesbica!’
Nessuno c’ha creduto, ovvio...ma evidentemente per Ashley è stato troppo e la capisco.
- Bhe...credo
che Stephanie sia la persona più odiata di questa scuola....subito dopo di me- aggiungo poi.
Lei mi guarda con un sorrisetto, senza rispondere, infondo anche lei credeva di
odiarmi all’inizio.
- Tu che hai fatto?- mi domanda.
Le racconto, finché non entra la prof.
che ci sorveglierà e cominciano le tre ore d’inferno, durante le quali non
faccio altro che scrivere alcune canzoni fingendo di fare i compiti.
E’ da quando è
cominciata la scuola che non tocco libro, in realtà. Alle 6 torno finalmente a
casa.
- Hey ciao-
mi accoglie mia zia con un sorriso, che subito le sparisce dal volto quando vede la mia faccia – Che è successo?-
E’ strano ma
la considero come mia madre e, tralasciando il legame in sé, è un po’ come se
lo fosse, almeno ha tempo per ascoltarmi.
- Ciao...è successo che finora non sono
stata da Shirley, ma a scuola in punizione- mi guarda
sbuffando, quasi potesse essere più annoiata di me.
- Hai voglia di parlarne?- mi chiede,
sapendo la risposta.
- No, esco...magari sto a mangiare una
pizza con Shirley...-
- Eliza mi
fai preoccupare quando sei così giù...- mi dice, e
sento che lo fa sinceramente.
- No, non preoccuparti, sto bene- le
sorrido leggera –davvero... E’ solo che è una giornata no, ma non preoccuparti-
Già...quante giornate no dovrò passare ancora?
Se non altro grazie a dio è venerdì.
-Non aspettarmi- le dico prima di
aprire la porta e uscire.
L’aria gelida di ottobre mi avvolge con
cattiveria. Non sarebbe male se mi trasportasse con sé, potrei lasciare tutto
alle spalle...
Anche se nessun posto sembra abbastanza
lontano... vorrei poter eliminare tutto dal mio cervello.
Come in un pc:
un click del mouse ed è fatta, il cestino è svuotato, i files
andati.
Per i ricordi non è così ...quelli ti
seguono all’infinito.
Tra soli 4 giorni sarà il mio
compleanno: 4 novembre, 18 anni.
Lascio perdere la macchina, mi va di
camminare. Accendo l’i-pod e subito ‘Welcome to the jungle’ dei Guns’n’roses mi avvolge.
Le strade sono più o meno piene,
soprattutto di bambini travestiti dato che oggi è Halloween.
Alzo il viso a guardare il cielo: sul blu notte si notano delle nuvole grigiastre o nere, tra
poco pioverà.
Il vento comincia a soffiare più forte,
facendomi finire i capelli davanti al viso. Mi tiro su il cappuccio della
felpa. Ho sempre adorato i cappucci, mi nascondono. Dopo aver guardato varie
vetrine mi fermo davanti a quell’insegna luminosa ‘Your dark moon’. Entro, qualche
tavolo è già occupato da ragazzi che bevono
aperitivi, che aspettano il ragazzo o la ragazza, che mandano messaggi col
cellulare. Mi dirigo verso il bancone: adoro questo locale, con le pareti
tappezzate di locandine di gruppi punk dai Ramones,
ai Buzzcocks passando ovviamente per i Sex Pistols e i Clash, a quelli più
attuali. Shirley mi sorride appena mi vede.
- Ciao tesoro! Come va?- mi dice dolce,
con quel suo perenne sorriso.
E’ la mia migliore amica e anche con
lei tutto sembra vacillare con estrema facilità. Non ho legami...
- Umh...a
parte un’ ennesima punizione bene...tu?-
- Benissimo- dice facendo una risatina.
Da quando ha incontrato Jake è sempre sulle nuvole, sono felice per lei, ma io non
crederò mai nell’amore...tutte le persone che avrebbero dovuto darmi affetto se
ne sono andate.
Alla fine le coppiette innamorate si
dissolvono e di loro rimane solo qualche scritta sui muri...
Di solito è qualcosa tipo “Mary e Jack
insieme per sempre”. Non ci credo. Quella Mary e quel Jack si sono già mollati.
Perché l’amore fa male e basta. Lo dice
anche una canzone che adoro: l’amore è guardare qualcuno morire.
- Sono felice per te-le dico
sorridendo.
- Comunque ...come mai la punizione?-
mi chiede corrucciando le sopracciglia.
- Ah...ho solo detto al prof. di
chimica che non avevo studiato perché avevo avuto di meglio da fare...una cazzata insomma. Tanto non me ne frega un cazzo della scuola-
Mi lancia un’occhiata che fa già da
rimprovero. Uno sguardo che in genere dovrebbero essere le madri a rivolgere
alle figlie.
- Bhe...è l’ultimo
anno...non vorrai mollare adesso?-scrollo le spalle. –Senti l’ultima cosa che
voglio fare è ricoprire il ruolo della mammina
rompiscatole, però non ti conviene mollare tutto, ormai mancano 6 fottuti mesi, Eli... so che
quella scuola è una tortura per te-
- Appunto- la interrompo – E comunque
...tu hai mollato a 17...- aggiungo sussurrando.
Sospira poi ammutolisce, capendo che
non mi farà cambiare idea.
Forse ha ragione ma
non credo che la scuola mi porterà a ottenere quello che voglio e odio sentirmi
dire quello che dovrei fare.
Mi perdo ad ascoltare la musica di ‘Gabba
gabba hey’ dei Ramones mentre mi guardo intorno.
- Hey...mi
prendo una pausa così facciamo un giro, che dici?- mi propone Shirley.
- Ok- le
rispondo saltando giù dallo sgabello.
Rabbrividisco appena esco, ficcando le
mani in tasca. La strada è pure più piena di prima: ragazzini e bambini ridono
divertiti fermando ogni adulto per scroccare qualche dolce. Mi piacerebbe a
volte tornare piccola: poter ancora credere che i sogni si avverano, come nelle
più belle favole. Invece conosco sin troppo bene la realtà. Seguo Shirley,
perdendomi tra la folla. Diventando una dei tanti.
Se ve lo state chiedendo...no, non rimarrà ambientata a quando loro sono ragazzini, però m'era presa questa idea e mi sembrava carina almeno per l'inizio...Poi le cose cambieranno un tantino. Spero comunque vi piaccia, commentate!! Bacioni =*