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Autore: McHardcore    29/11/2012    0 recensioni
Il mio lieto fine stava per arrivare, e così facendo avrei distrutto per sempre la felicità di quella miserabile di Biancaneve e del suo caro principino.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La carrozza procedeva svelta, trainata dai miei neri cavalli, in direzione del Castello. Presto avrei assaporato la mia tanto agognata vittoria, cosa che mi fece increspare le labbra in un sorriso appena accennato. Il mio lieto fine stava per arrivare, e così facendo avrei distrutto per sempre la felicità di quella miserabile di Biancaneve e del suo caro principino.
Mi spostai appena in direzione del finestrino della carrozza e i miei occhi scivolarono sugli alberi circostanti alla strada: dopo che il Sortilegio Oscuro si sarebbe abbattuto sul Mondo Incantato, anche loro non sarebbero più stati gli stessi. Niente sarebbe più stato quello di prima… All’infuori di me, ovviamente. Io sarei rimasta la Regina di sempre e, come un bravo burattinaio, avrei gestito la vita di tutti come se fossero diventati dei marionette di legno. La gioia che provavo nel pensare a questa cosa era infinita, ma essa diventava ancora maggiore nel momento in cui il pensiero che niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi mi sfiorava la mente come un alito di vento.
Oh, certo… C’era quella stupida profezia sulla figlia di Biancaneve, ma d’altra parte contavo ancora sul fatto di raggiungere il Castello prima che venisse al mondo ed emettesse il suo primo vagito, o che i suoi genitori – o chi per loro - riuscissero in qualche modo a farla fuggire altrove, lontano da me. E’ per questo motivo che i cavalli procedevano sempre più in fretta, scalpitanti, incitati ad andare sempre più veloci dai loro cavalieri. Mi correggo: i miei cavalieri.
Il mio sguardo finalmente abbracciò l’immagine del Castello, il solito scintillante castelluccio in cui pensavano tutti di essere al sicuro. Ma non lo erano. Il sortilegio avrebbe colpito chiunque, ovunque questi si trovassero. Nani, fate, principi e principesse… Persino Malefica e Tremotino avrebbero subito le conseguenze della mia magia.
Scesi dalla carrozza, quando questa si fermò nei pressi del portale d’ingresso, e accompagnata da alcuni cavalieri neri cominciai ad avanzare in direzione delle stanze ove risiedeva la famiglia reale; lì avrei trovato la bambina di Biancaneve, che avrei fatto in modo di rendere per sempre innocua, e i suoi cari genitori.
Man mano che procedevo verso la stanza della bambina, la strada che mi avrebbe condotta al mio lieto fine si accorciava, e sentivo una gioia violenta invadermi il corpo e la mente, come un’esplosione, come una tempesta; la nube viola portata dal Sortilegio Oscuro era sempre più vicina, e presto s’infiltrò nel Castello tramite le porte, le finestre, gli spifferi: in breve tempo avrebbe invaso tutto il Mondo Incantato.
Sportami in quella che doveva essere la stanza della figlia di Biancaneve vidi il principe privo di sensi, con la camicia chiazzata del suo stesso sangue, sorretto dalla moglie inginocchiata a terra. Entrai allora nella camera, togliendomi il cappuccio del mantello dalla testa con un gesto quasi teatrale.
“Non preoccuparti cara, tra poco non ricorderai neanche di conoscerlo. Figuriamoci di amarlo.” Dissi, sorridendo beffarda a Biancaneve.
Lei singhiozzò, mentre cullava il principe inerme: “Perché fai tutto questo?”
Mi protesi con uno scatto verso di lei e sibilai in un impeto di ira, la stessa che solo lei riusciva sempre a scatenare in me: “Perché finalmente avrò il mio lieto fine.” E lo sarebbe stato davvero, nel momento in cui il sortilegio avrebbe avuto effetto.
Un rumore alle mie spalle mi costrinse di colpo a voltarmi e, accortami di essere in presenza di due dei miei cavalieri, domandai impaziente: “La piccola?”
Era questo che mi premeva di più: se la bambina fosse scomparsa, c’era anche una vaga possibilità che questa avrebbe potuto spezzare il sortilegio, una volta cresciuta.
Uno dei cavalieri rispose: “E’ sparita. Era nella teca…e poi è scomparsa. Non l’abbiamo trovata.”
L’ira mi pervase di colpo, spingendomi a voltarmi nuovamente di scatto in direzione di Biancaneve. “Dimmi dove si trova.”
Un lampo di felicità mutò per un attimo l’espressione triste della giovane donna, rendendola più speranzosa, quasi felice. “E’ riuscita a fuggire. Perderai questa guerra: ora lo so. Il bene vincerà sempre.”
Strinsi i denti e replicai di getto: “Lo vedremo mia cara.”
Fu in quel momento che la volta del soffitto si sgretolò, permettendo alla nube viola che portava con sé il sortilegio di entrare all’interno della stanza. Alzai allora gli occhi nel punto dove una volta c’era il soffitto, aprendo le braccia accogliendo la magia.
“Dove andiamo?” La domanda di una spaurita Biancaneve mi fece sorridere, addirittura quasi mi ritrovai a ridacchiare. Ormai era fatta. Ormai neanche quella piccola bambina nata dall’unione dei due nuovi regnanti avrebbe potuto fermarmi. Niente e nessuno avrebbe potuto farlo.
Risposi appena prima che il Sortilegio Oscuro si abbattesse definitivamente su di noi: “In un luogo orribile, assolutamente orribile, dove l’unico lieto fine sarà per me.”
E fummo trasportati altrove.
   
 
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