LIVE AGAIN
Aveva fatto un altro buco
nell’acqua.
Un altro sbaglio, un altro
passo indietro da quella vendetta che finalmente non sembrava
più essere tanto
lontana.
Ci aveva creduto.
Era stato sicuro che quella
sarebbe stata la volta buona, la volta in cui quel mostro avrebbe pagato per tutta la
felicità di cui l’aveva privato.
E invece no, era stato
giocato.
Era caduto all’interno di
una
geniale trappola che era ancora più grande di quella che lui
stesso aveva
architettato. Aveva fatto tutto nei minimi particolari, attento a non
farsi
sfuggire niente che potesse pregiudicare l’esito del suo
piano perfetto, ma
evidentemente non aveva fatto abbastanza, dato che John era ancora vivo
e che
lui invece era appena uscito di prigione.
Lui aveva
previsto tutto, dall’inizio: il suo inganno per incastrarlo,
la sua reazione
nell’incontrare quell’uomo che si spacciava per la
sua nemesi, il suo arresto e
la sua scarcerazione.
Perché infondo sapeva che sarebbe uscito vivo da quel
posto.
Lui non
poteva permettersi di perdere il suo miglior compagno di giochi.
La partita dunque non era
ancora terminata e, anzi, si prospettava una battaglia che non sarebbe
finita
presto.
Ma lui, dopo tutto quello che
era successo, aveva ancora intenzione di giocare la sua partita?
Era questa la domanda che
l’attento cervello di Patrick stava analizzando in quel
momento. Valeva davvero
ancora la pena di lottare, di farsi male, solo per compiere una
vendetta che
probabilmente non sarebbe mai arrivata?
Ma soprattutto, valeva ancora
la pena di far soffrire le persone a cui teneva solo per appagare il
suo ego?
I giorni in carcere
l’avevano
fatto pensare, pensare a cosa sarebbe successo dopo, a cosa avrebbe
fatto, a
quello che avrebbe detto loro.
Ed ora, coricato sul
materasso su cui si affacciava il provocatorio sorriso che era
all’origine di
tutto il suo dolore, aveva capito.
Aveva capito che non aveva
più senso cercare quella vendetta perché aveva
già fatto l’errore di togliere
la vita ad un uomo, anche se colpevole, e non aveva intenzione di
ripetere
l’esperienza.
Non sarebbe diventato come
lui, un sadico serial killer che prova piacere solo
nell’uccidere la gente. No,
non l’avrebbe permesso, loro
non
glielo avrebbero permesso, ma soprattutto lei
non lo avrebbe mai fatto.
Già, perché
era anche per lei
che aveva rinunciato alla vendetta.
Non voleva vederla soffrire,
non voleva deluderla come aveva fatto la prima volta.
L’avrebbe aiutata a
catturare quel mostro, e alla fine sarebbe stato felice. Il suo scopo
era
cambiato, ma soprattutto aveva capito che ora era un uomo, un uomo
vero, capace
di amare e di essere amato.
Aveva capito l’importanza
di
lei proprio durante la sua assenza, quando gli mancava la sua amica, la
sua
consolatrice, l’unica di cui veramente avesse bisogno.
Avrebbe continuato a
cercare Red John, ma l’avrebbe fatto per lei, per loro e per la sua
felicità.
Ora si sentiva sollevato,
aveva capito l’importanza delle parole che lei troppo spesso
pronunciava e
aveva deciso di rispettarle fino in fondo.
Ora era pronto, poteva essere
sé stesso, poteva rivelarle i suoi sentimenti senza sentirsi
in colpa, perché
aveva capito che loro non avrebbero
mai voluto vederlo soffrire. Poteva smettere di temerlo
perché sapeva che lei
sarebbe stata sempre al suo fianco, l’avrebbe protetto come
lui avrebbe fatto
con lei.
Erano
forti, insieme.
La squadra perfetta, e
nessuno avrebbe mai potuto separarli.
Ora poteva tornare a vivere, di nuovo.
Mio piccolo spazietto:
Salve a tutti ragazzi!!
Se state leggendo queste poche righe, allora significa che siete arrivati fino alla fine della storia e già questo, per me, è tanto.
Se poi, per una pura casualità, la storia dovesse anche esservi piaciuta, allora sarei felicissima: )!
Perciò, se non è troppo, vi chiederei di lasciarmi qualche piccolo commentino che mi dia l'idea di come sono andata^^!
Grazie a tutti comunque e a presto,
Fairy_tale;*