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Autore: Novizia_Ood    29/11/2012    5 recensioni
Sappiate che questo capitolo l'ho scritto sotto l'influenza della Soundtrack che trovate nel trailer, quindi noterete subito che le scene 'comiche' non ci saranno per niente. Ho preso come riferimento una scena precisa del Trailer che sono sicura capirete facilmente. Tony è nei guai, come al solito.. cosa accadrà?
Spero solo che vi piaccia!
Buona lettura!
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti ragazzi! Come avrete già notato, questa è una seconda FF di Iron Man e partirò dalle immagini che avete visto nel Trailer, dunque ci sarà un pò di suspance e QUALCOSINA potrebbe non garbarvi troppo! Non tardate a farmi sapere cosa ne pensate poi! :) Per ora vi auguro una BUONA LETTURA!!


1.Debolezze di un Eroe


“Ho molte scuse da fare. E’ cambiato tutto dopo New York. Vivi delle esperienze al limite e poi tutto finisce. Non dormo più e se dormo ho gli incubi, davvero. Molte persone vogliono uccidermi, ma c’è una cosa che voglio proteggere senza la quale non vivrei.”
Aveva fatto tante cose orribili in passato, creato tante armi di distruzione di massa e da quando era arrivato ‘Iron Man’ nella sua vita, le cose non erano certo cambiate, Tony Stark si era solo illuso di poterle cambiare. Gli incubi che aveva, erano il frutto di tutte le battaglie perse, le persone che non era riuscito a salvare, le famiglie che non era riuscito a tenere insieme, i volti di persone distrutte dal dolore e dalla rabbia. Era giunto il momento di chiedersi se Iron Man fosse la salvezza o la condanna per quella gente. La sorte di tutte quelle persone sarebbe potuta facilmente essere anche quella di Pepper, che ora era lì davanti a lui ad implorarlo di non fare sciocchezze, ad implorarlo a non proseguire con il progetto Extremis, un virus troppo pericoloso e instabile da controllare, perfino per il grande Stark.
“Mi credono un eroe, ma non lo sono. Se dovessi perdere te non sarei più nessuno”
Continuò con la voce che gli si spezzava in gola, mentre Pepper se ne stava in piedi davanti a lui, con un meraviglioso Tailleur bianco che le fasciava il corpo come sempre, i capelli legati dietro in una coda. Un tailleur bianco, come tutte le bare di quei poveri bambini che aveva perso. Era una responsabilità, ora, troppo grande. Pepper taceva, con le mani lungo i fianchi, senza sapere più che dire per evitare che il suo uomo commettesse una pazzia. Si erano trovati troppo tardi e ora erano costretti ad allontanarsi troppo presto.
“Dunque dovrei solo dirti ‘vai’?”
Domandò lei con voce tremante e gli occhi azzurri ora pieni di lacrime. Tony incrociò il suo sguardo a fatica, era una tortura, ma in cuor suo si disse che preferiva vedere i suoi occhi pieni di lacrime che privi di vita. Era una decisione difficile da accettare, per entrambi. Si avvicinò a lei per prenderle le mani e di riflesso, Pepper alzò gli occhi al cielo per trattenere il pianto, mordendosi il labbro inferiore.
“Lascia che ti portino in un posto dove nessuno potrà toccarti”
Le disse sfiorandole con la mano la guancia. La sua pelle non gli era mai sembrata così morbida come in quel momento, le sue labbra mai così rosse e nemmeno i suoi occhi così azzurri. Era diventata la sua ragione di vita e non poteva metterla in pericolo, non adesso. Il cuore gli si strinse non appena Pepper ricambiò il suo sguardo. Sarebbe morto lui per lei, l’avrebbe difesa fino al suo ultimo respiro e oltre. Era un eroe e non aveva paura di morire, sapeva bene quali rischi avrebbe corso una volta scoperto che fosse lui Iron Man e fino a qualche mese prima gli andava bene, ma ora la posta era ben più alta, ora era coinvolto emotivamente e di conseguenza era diventato un bersaglio molto più debole seppur con una potente  armatura a proteggerlo esternamente.
“Se tutto andasse storto.. potrei non rivederti più”
Questa volta fu lei a parlare, seppur tra le lacrime. Erano stati dieci lunghi anni insieme a lui e quei mesi in cui si erano presi e dati a vicenda, ora le sembravano essere stati solo un giorno troppo breve. Il lato di Tony che comprendeva Iron Man l’aveva sempre un po’ spaventata. Nei giorni a seguire, dopo la lotta che Tony aveva dovuto combattere a fianco degli altri eroi del progetto “avengers”, Pepper aveva iniziato a ridimensionare le vere potenzialità di Iron Man. Era una macchina di salvezza o di distruzione, era vero, ma non era invincibile e lo aveva dovuto capire a sue spese. Il sangue freddo dell’uomo per quanto ancora lo avrebbe aiutato? Quanti altri colpi di fortuna gli erano rimasti? Guardò Pepper negli occhi.
“Ho voluto fare l’eroe e ora queste sono le conseguenze”
Le rispose scavandola con lo sguardo nel profondo dell’anima, ma lei ancora non riusciva ad accettare quel gesto così imprudente.
“Deve esserci un altro modo per sconfiggerlo!”
Insistette lei, ma inutilmente. Tony non scosse la testa e non le rispose di no, si limitò a continuare a fissarla, con il cuore in frantumi, quasi come se il reattore ACR stesse per la prima volta procurandogli un dolore fisico. Quello che sentiva era dolore, paura e rabbia. Non avrebbe mai voluto correrei dei simili rischi, ma davanti a quel guaio in un modo o nell’altro doveva rimediare. Quel silenzio per Pepper era come una pugnalata in piena pancia. La porta alle loro spalle si aprì con un sibilo, Rhodey fece da lì capolino.
“Pepper, la macchina è su che ci aspetta.”
Avvisò il Colonnello prima di abbassare lo sguardo e richiudere la porta, ciò nonostante attese comunque fuori di lì, ma voltato di spalle. Se avessero voluto un momento di intimità lui non si sarebbe intromesso. Tony stringeva forte le braccia di Pepper e lei non riusciva nemmeno più a guardarlo in viso. Tutti quegli aggeggi che aveva attaccati alla testa le facevano ricordare su cosa stesse lavorando e quanto ci fosse da perdere in tutto quello.
“Tony..”
Provò a parlare con voce tremante, le guance ormai rigate da lacrime amare.
“Pepper ti amo”
Le disse prima di accarezzarle di nuovo il viso, con l’altra mano teneva stretta quella di lei, non avrebbe mai voluto lasciarla andare.
“Tornerai a casa prima che tu possa dire ‘Iron Man’!”
Voleva crederci a quelle parole, davvero, ma non ci riusciva. Il panico dentro di lei era crescente e nulla l’avrebbe fatto mai più svanire. Anche lui voleva crederci a quelle parole, ma sapeva che la realtà lì fuori sarebbe stata ben diversa. Sapere che però Pepper fosse al sicuro lo faceva stare molto più tranquillo.
“te lo prometto”
Aggiunse tirandola più vicino a sé. Con gli occhi esplorò tutto il suo viso, bellissimo, dolce, morbido, meraviglioso. Avrebbe dato tutti i soldi che aveva per rivivere tutte le volte che l’aveva guardata da così vicino, o al loro primo bacio o alla loro prima volta, la prima notte d’amore e anche all’ultima. Si avvicinò a lei fino a baciarla. Gli faceva male sentire le sue lacrime bagnare il suo viso, ma lo faceva per lei, per salvarla. Lei posò entrambe le mani sul viso di lui, mentre Tony la stringeva in vita. Non l’avrebbe mai lasciata andare e doveva mettersi in testa che non lo stava facendo, ma la stava proteggendo. Doveva però avere la consapevolezza che quella poteva essere una delle ultime volte che la sfiorava. La strinse di più e la baciò ancora, era ancora sua e lo era sempre stata, nessuno li avrebbe mai divisi e nessuno avrebbe mai cambiato quelli che erano. Lei si staccò in un singhiozzo, con una mano al petto come a reggersi quel cuore che per poco non le usciva dal petto.
“Ora vai con Rhodey”
Disse lui abbassando lo sguardo con un sospiro. Gli occhi di Tony Stark erano forse per la prima volta lucidi? Lei lo guardò posandogli una mano sul viso.
“Ti amo Tony”
Lui inclinò la testa a quel contatto e serrò la mascella, increspando leggermente le labbra. Ora si che si credeva più debole di un semplice civile. Era quella la “loro” arma segreta ed era quello il suo tallone d’Achille: Pepper Potts. Non riuscì a risponderle nient’altro, riuscì solo a seguirla con lo sguardo fino a fuori, aveva varcato così tante volte quella porta, a volte arrabbiata e altre volte molto felice, ora era invece era scortata da un braccio del Colonnello intorno alle spalle. Rhodey gli fece un cenno con la mano e Stark annuì debolmente, abbassando la testa. Non l’aveva persa, doveva ripeterselo e doveva crederci più lui di chiunque altro. Tornò al tavolo e si passò una mano sul viso, era bagnato. Le lacrime di lei si erano mischiate alle sue ora. La rabbia che sentiva dentro era enorme e tutto quello che riuscì a fare, fu battere con entrambi i pugni sulla scrivania, poi si lasciò cadere sulla sedia girevole. Quella rabbia l’avrebbe usata contro di lui e i suoi uomini. Se voleva Pepper indietro, doveva lottare e potevano stare sicuri, lui lo avrebbe fatto.

Spero davvero che questo prima capitolo vi sia piaciuto! 
Spero  anche di trovare parecchie vostre recensioni, che siano negative o positive i consigli si accettano SEMPRE! :)

Un bacione!

  
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