P e r f e c t l y   ImPerfect

Erano le 2.00 del mattino e un Blaine addormentato si rigirava nel letto cercando quel calore che gli mancava. Rotolò nella parte di letto del fidanzato abbracciando il vuoto e svegliandosi di colpo. Alzò la testa guardandosi intorno nell'oscurità della camera e poi il rumore della macchina da cucire, proveniente dallo studio, lo raggiunse. Non appena si alzò sentì qualcosa cadere e dei singhiozzi sommessi. Aprì la porta e seduto al tavolo da lavoro c'era Kurt che si teneva la testa tra le mani. Nell'ultimo periodo era stressatissimo per il lavoro: era in competizione per una promozione molto importante e lavorava come un matto dalla mattina fino alla notte se necessario e inoltre era deciso anche ad occuparsi dell'organizzazione del loro matrimonio, nonostante Blaine più di una volta gli avesse detto di concentrarsi sul lavoro e che se si fossero sposati qualche mese più tardi non sarebbe stato un problema. Ma lo conosceva, sapeva che Kurt una volta che si era messo in testa qualcosa si ostinava a portarla a termine.

“Ehi...” Kurt nel sentire la sua voce si asciugò gli occhi con il dorso della mano.

“Scusa, ti ho svegliato.”

“No niente. Quanto ti manca? Perché piangi?” Gli domandò raggiungendolo e abbracciandolo da dietro.

“Avevo quasi finito ma ho fatto un casino! Ho rovinato tutto!” Esclamò ricominciando a piangere.

“Fammi vedere.” Kurt dispiegò il vestito.

“Tesoro è bellissimo!” Esclamò sinceramente colpito dalla creazione.

“Tanto è inutile! E' irrecuperabile! Domani andrò lì e daranno sicuramente la promozione a quella pazza lecchina!” Il vestito era percorso da uno strappo lungo il corpetto di pizzo.
“Sono stato uno stupido! Mi sono distratto e guarda qui! Adesso non prenderò la promozione, mi licenzieranno, noi perderemo la casa e ci butteranno in mezzo alla strada! Come a Sam ricordi?!” Singhiozzò nel bel mezzo di una crisi isterica. Di solito non si demoralizzava così, cercava sempre di risolvere in qualche modo, ma era stanco, davvero stanco. Certi giorni faticava a reggersi in piedi e tutto quello che il suo cervello chiedeva adesso era solo dormire. Singhiozzò asciugandosi il naso.

“Oh oh Kurt, calmati. Stai delirando. Non ti licenzieranno, Isabelle ti adora.” Gli sussurrò baciandogli la guancia arrossata. Lo coccolò finché non lo so sentì rilassarsi contro il suo petto.

“E' che ci ho lavorato così tanto e adesso ho rovinato tutto.” Fissò il vestito per qualche momento.

“Potrei metterci delle perle, ma resterebbe comunque imperfetto.”

“A volte è un'imperfezione che rende perfetto qualcosa. A volte alla perfezione servono delle imperfezioni per essere ancora più perfetta. Come te, pieno di imperfezioni, ma perfetto per questo. E sono quelle le cose che mi piacciono di più di te. Come per esempio le bolle che ti vengono sulla fronte quando mangi troppa cioccolata o le tue mani e i tuoi piedi costantemente congelati o il tuo naso rosso quando hai il raffreddore o come russi la notte o quel gemito acuto che fai quando facciamo l'amore. Anche se tu lo odi a me piace da morire.” Kurt lo guardò negli occhi.

“I-io...ti amo da morire.” Blaine sorrise contento. Adorava stupirlo e lasciarlo senza parole, era qualcosa di meraviglioso vederlo arrossire, vedere gli occhi inumidirsi e vedere il suo volto illuminarsi con un sorriso imbarazzato, innamorato e sincero allo stesso tempo. Perché sotto sotto Kurt rimaneva sempre un ragazzino delicato e romantico.

“Ti amo anche io.” Blaine sorrise e gli baciò la fronte.

“Riesci sempre a stupirmi.”

“Ho promesso di farlo.”

Kurt sorrise innamorato.

“Vai a letto. Finisco e poi arrivo, va bene?”

“Va bene. Ti aspetto.” Gli era appena venuta in mente un'idea per rimediare al guaio ed era tutto merito di Blaine e delle sue promesse. Gli era tornato in mente quel giorno, quando gli aveva regalato quell'anello fatto con la carta delle caramelle. Tagliò il vestito in più punti, decorando il lembi e riattaccandoli tra loro. Alla fine ne risultò un vestito devastato e pieno di tagli imperfetti, ma per questo unico e perfetto nel suo genere. Lo stirò e lo ripose accuratamente in una scatola e poi finalmente raggiunse il letto dove un Blaine che faticava a tenere gli occhi aperti lo accolse tra le sue braccia baciandogli i capelli e addormentandosi poco dopo.

* * *

Non appena mise un piede dentro l'appartamento Blaine lo raggiunse saltellando come un cagnolino che fa le feste al padrone tornato a casa.

“Kurt com'è andata?” Kurt lo guardò impassibile e posò la borsa sul mobile e appese il cappotto nel guardaroba all'ingresso.

“Kurt?” Blaine cominciò a sentirsi un tantino preoccupato e fece per avvicinarsi al fidanzato, quando questo si girò di scatto esclamando: “Ce l'ho fatta!” e lo abbracciò di slancio. Blaine perse l'equilibrio spiazzato dal gesto dell'altro e cascò sul tappeto blu.

“Ce l'ho fatta ed è merito tuo.” Disse guardandolo negli occhi e baciandolo teneramente.

“Mio? Kurt-”

“Sei stato tu a darmi l'idea. Lo hanno adorato, gli è piaciuto da morire! Così, pieno di imperfezioni. Perfettamente imperfetto..”

“Kurt ma è stato merito tuo, sei tu che l'hai fatto.” Kurt sorrise. “Bhe sì, sono fantastico lo so.” Continuarono a ridacchiare tra un bacio e l'altro.

“Ehi...?” Sussurrò Blaine contro le sue labbra.

“Sì?”

“A proposito di imperfezioni...che ne dici di farmi sentire quel gemito acuto che mi piace tanto?”

Ehilà!

Ok...ehm...mi offro di pagare le cure mediche a tutti quelli a cui sia venuto il diabete arrivando fin qui (me compresa). Scusate, colpa mia. <3 Bhe ecco...io...sinceramente non ho nulla da dire a mia discolpa e spero che vi sia piaciuta e che vi farete sentire e...basta. Niente avevo un patologico/psicologico/fisico bisogno di zucchero/fluff/ammmore <3

E...ADDIO!

Un bacione, vi amo!

Vì. <3