Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: Jeck86    01/12/2012    1 recensioni
Variazione sul tema:La cicala e la formica
Un altro finale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

C'era una volta una formica.

In realtà,di formiche ce n'erano più di una;perché le formiche sono animali sociali come le api o gli uomini.

Ma noi ci concentreremo su una in particolare.

Durante l'estate la Formica aveva lavorato accumulando provviste.

Era un lavoro duro ma la formica lo faceva con inspiegabile allegria

Ben presto fu più ricca di tutte le altre compagne.

 

C'era anche una cicala.

Durante l'estate la cicala era rimasta appollaiata in cima ad un albero a suonare il suo strumento musicale.

 

L'estate trascorse velocemente ed alla fine arrivò il freddo inverno.

Gli alberi rinsecchirono,le foglie appassirono e il cibo cominciò a scarseggiare.

La cicala,spinta dalla fame e dal freddo,bussò alla porta di una formica chiedendole una mollicuzza di pane.

La formica le disse: «io ho lavorato duramente per ottenere questo e tu che cosa hai fatto durante l'estate?» «Ho suonato.» rispose la cicala. La formica esclamò: «Allora adesso balla!»

E le richiuse la porta in faccia.

La povera cicala bussò alla porta di una seconda formica chiedendole qualcosa da mettere sotto i denti.

La seconda formica le disse: «io ho lavorato duramente per ottenere questo e tu che cosa hai fatto durante l'estate?» «Ho cantato» rispose la cicala. La formica esclamò: «Allora adesso muori di fame!»

E le richiuse la porta in faccia.

 

Sconfortata e prossima alla morte,la cicala raccolse le sue ultime forze e bussò per l'ultima volta alla porta di un altra formica.

"Ho fame ed ho freddo. Per carità,dammi qualcosa da mangiare. Andranno bene anche i tuoi avanzi."

La formica la riconobbe.

Era la cicala che le aveva allietato l'estate con il suo canto.

Sotto il sole cocente dell'estate la formica aveva trovato un indicibile piacere nella musica della cicala.

Quelle note le avevano dato il ritmo nel lavoro ed avevano fatto passare quel tempo più velocemente e quasi in allegria.

La formica apparecchiò la tavola con ogni manicaretto.

Dopo mangiato la cicala fece per andarsene ma la formica insistette perché passasse con lei l'intero inverno.

Raggiunsero un accordo:la cicala avrebbe usufruito dell'ospitalità della formica ed in cambio avrebbe cantato e suonato rallegrando le lunghe serate invernali.

 

Le altre formiche,invidiose della sorella,si mangiavano il fegato nelle loro fredde casupole di fango mentre una musica dolce e allegra ed un coro di felici risate uscivano dalla casa in cui era ospitata la cicala.

 

La morale della favola è:da ciascuno secondo le sue possibilità a ciascuno secondo i suoi bisogni...almeno nelle favole.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Jeck86