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Autore: Nay Nay    01/12/2012    1 recensioni
PUCKERWILDE
Una Kitty alle prese con un piano architettato da lei, per prendersi ciò che e suo, dice.
Una Kitty stronza, ma che ama.. Cosa combinerà oggi la nostra Cheerio?
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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E si, anche se ti farà pietà.. 
Questa è per te amore mio xD

I PERSONAGGI SONO DI PROPRIETA' E INVENZIONE DI R.M. [[GLEE]]

La maestra, Quinn!

 

Come un ragazzina come me, può essere popolare come lei? Ogni ragazza ha il su idolo, e il mio e una bella donna. Alta, occhi verdi e due labbra rose come un petalo di fiore rosa appena sbocciato; le sue parole erano come i petali dell'albero di ciliegio appena caduti, che rivestivano la mia testa. I suoi occhi penetranti e aggressivi; capelli lisci e dorati sembravano raggi di sole donati da lui stesso. I suoi movimenti dolci e il suo modo di parlare così soave.. lo avevo perennamene in testa e il motivo non sapevo nemmeno quale fosse.

Sapevo solo che, una donna come lei mai l'avevo vista, e mai l'avrei vista.. Trattenni il respiro appena si avvicinò di poco a me, sentivo i battiti salire dal petto e arrivare alla mia gola, tutto sembrava ovattato attorno a me, forse era l'emozione. «Credo di esser stata chiara, no.. Kitty?» mi sussurrò, e non potetti fare a meno di annuire energicamente, con un sorriso stampato sulle labbra. Ero agitata ma, niente mi impediva di essere esaltata ed entusiasta per aver di fronte a me la mia ipotetica regina, la donna che io reputavo la donna delle donne. Annuii con forza, guardandola esaltata mentre lei mi sorrise. I denti perfetti paragonabili a delle perle bianche e un profumo misto fra vaniglia e limone. Non potevo descriverla più della perfezione, perché se la perfezione non si poteva descrivere, aveva un nome per me. E quel nome era Quinn Fabray! «Si, si!» mi affrettai a rispondere, guardandola con insistenza. Eravamo della calda aria dell'aula Glee ed io ero seduta sul piano a coda, nero. Fra le mani stringevo un Block Notes ed una matita per prendere appunti hai suoi insegnamenti. «Cerca di creare un contatto visivo con i giudici, e non avere paura di acquistare un sorrisetto un po' furbo o anche un occhiolino, gli farai solo un favore..» Disse con la sua voce soave. Ero sognante e cercavo di memorizzare ogni singolo gesto anche solo per dimostrare a tutti che IO ero l'unica all'altezza di Quinn Fabray. Annuii energicamente, un ennesima volta, prima di sorridere e dondolare i piedi penzolanti per la seduta sul piano. «Gli ricordi della loro gioventù, e come sarebbe potuta essere.» Concluse scrollando le spalle. Sorrisi ed entusiasta scesi dal piano «Segnato!» esclamai, prima di abbracciarla portandole le braccia al collo e stringendola. La stavo abbracciando, e lei sorrideva, sorrideva insieme a me e io.. «Tu sei il mio idolo, Quinn. Non posso fare altro che ammirarti e.. e mi sembra impossibile che adesso tu sei qui, insomma! Tutte le Cheerio vorrebbero diventare te, specialmente io!» Ammisi con entusiasmo, mentre un altro sorriso mi venne regalato dalla sua splendida bocca. Sorrisi e annuendo di nuovo, leggermente arrossita, mi girai e la salutai agitando la mano, uscendo dall'aula. Appena mi voltai però, quell'impicciona di Santana entrò e, io la degnai solamente di uno sguardo carico di disprezzo «Hola..» dissi sorridendo in modo acido, prima di andare via.

Dovevo mettere in atto ciò che mi aveva insegnato. Avere un uomo hai propri piedi, farlo sbavare, tremare dal piacere anche senza toccarlo. Sorrisi nel bel mezzo del corridoio, un sorriso bastardo, da gatto, come quello che assumevo ogni volta che la mia mente pensava cose cattive e, sollevando il sopracciglio ridacchiando «Jake Puckerman, sei mio..» sussurrai soltanto, prima di girarmi e andare via, verso l'uscita della scuola.

 

Mark e Bean.

Un piano perfetto

 

Chiamatemi bastarda, vigliacca e.. oddio si, stronza con i ficchi. A quel punto mi fareste solo il più bel complimento mai ricevuto. Ma avevo un piano ben preciso quando aprii la porta degli spogliatoi maschili. Sorrisi e camminai a passo sicuro.. Nessuno poteva dirmi nulla, dopo tutto, io ero quel che ero. Manipolatrice figlia di puttana, senza offesa per mia mamma, che sapeva cosa voleva, e tutto quello che desiderava, lo otteneva. Quinn mi era stata utile ma adesso toccava a me fare la mossa. Kitty Wilde alla riscossa, e qual'era la mossa migliore se non chiamare Mark e Bren? Cosa? Non sapete chi sono? Semplice.

Lui è Bean: Un coso dai capelli biondi, massiccio e, si.. Bel ragazzo, ma stupido. E, questo, è Mark. Mark è un cretino dalle labbra larghe. Non osiamo pensare cosa possa anche solo farci. Scuro e dalle treccine attaccate al capo.. beh, tanto tonti quanto utili però «Salve ragazzi..» Dissi, avvicinandomi ai due che subito si girarono e, con le loro stupide facce compiaciute mi guardarono ridacchiando «Kitty, Qual buon vento. Bisogno di noi?» Mi chiese il moro, guardandomi in modo malizioso. Sorrisi e scossi il capo, per poi avvicinarmi e posare una mano sul suo petto e mettermi sulle punte, baciandogli le guance «Sono qui per salutare i miei due ragazzi preferiti..» Dissi con voce calda e lenta. Mi avvicinai a Bean e baciai anche lui, sulla guancia, con un sorriso ed uno schiocco rumoroso «Hai qualche regalo naturale da farci?» Chiese Bean per poi ridacchiare. Posai una mano sulla sua spalla, massaggiandola appena e sorrisi «Se mi aiutate, forse potrei anche solo pensarci.» Dissi, per poi far scattare un ovazione ai due. Ah, l'ho già detto che sono due idioti? «Dicci quello che vuoi principessa, e ti accontenteremo in ogni modo.» Ridacchiai, per poi avvicinarmi all'orecchio di Mark e sussurrargli il mio piano..

Lui annuì e lo dissi anche a Bean. Una volta informati, i due sorrisero ed annuirono un ennesima volta. Sembravano dei cagnolini che aspettavano il padrone mentre erano chiusi in macchina. Patetici.. «Noi ci stiamo, senza rancore?» Chiese Mark. Sorrisi e scossi il capo, avvicinandomi a lui fino a sfiorare il suo naso con il mio »Bada bene, Mark.. sgarra solo una volta, e ti ritroverai solo, e senza palle. Te le strapperò io stessa.. con i denti.» Sussurrai, quasi arrivai a ringhiargli addosso. Il ragazzo sgranò gli occhi e scosse il capo, mentre , io? Beh, con il sorriso soddisfatto me ne andai.. Tutto era perfetto, mancava solo il via.

 

«GRANITA DELLE 11:00!»

 

Camminavo per i corridoi, come una vera e propria regina. Sfortunatamente, OPS, inciampai su Jake. Che S»Fortuna coincidenza. Ehi, non giudicatemi, lui deve essere mio. Mi aggrappai a lui e con faccia terrorizzata, lo guardai «Oddio, s-scusami.» Dissi subito, guardandolo. E come sempre, lui era disposto a sorridermi e ad aiutarmi. Ed io ero sempre così innocentemente cattiva verso le persone che lo amavano.. E non c'era da chiedere il perché! Corteggio da una vita Jake Puckerman, poi viene Mona tutta d'un tratto, Geox il cervello che respira e me lo vuole ruba? Io non lo avevo letto da nessuna parte. Sorrisi, guardandolo per poi staccarmi e recuperare ciò che mi era caduto «Tranquilla..» Disse lui con tale semplicità da farmi sciogliere. In quel istante, proprio in quel momento arrivò Marley. Sorrisi forzatamente e la guardai «Mona, ops. Marley, ciao.» Dissi, pensate voi se io dovevo sprecarmi anche a salutarla! Lei mi guardò male per poi osare anche riprendermi per averla chiamata Mona. Suonò la campanella, l'ora del piano era arrivato. Vidi Bean e Mark da lontano, spinsero Mona per poi «DIO!!» urlai. La granita mi aveva presa in pieno viso e i due risero «STRONZI!» urlai cercando di muovermi a tastoni. Il freddo, dio! Quel ghiaccio lo sentivo scendere ovunque, e quando dicevo ovunque era letteralmente Ovunque! «Oddio, Kitty quanto ci dispiace! Abbiamo sbagliato mira! Ehi cioccolatino bianco, era per te, questo non significa che saltiamo quella delle 12!» Dissero i due prima di andarsene. Sospirai, guardandomi e trattenni il respiro tremolante. Jake, come un bravo ragazzo, mi prese e mi portò negli spogliatoi maschili. Che piano perfetto.

Arrivammo alle docce e lui si affrettò a togliermi il ghiaccio dal viso e dagli occhi «Siediti. Che disastro!» Lo sentii dire, e in quel momento, per colpa della vista offuscata, sorrisi a malapena. Gli occhi bruciavano e se lo sapevo non avrei fatto tutto questo per del dolore. Lo sentivo. Le sue mani calde e delicate sul mio viso e, lo sentii deglutire rumorosamente «Credo che tu debba farti una doccia» Mi disse. Sorrisi e, mai come in quel momento dissi che, per quanto doloroso, il piano era stupendo. E si, perché il piano era questo: Far si che Jake mi aiutasse a Pulirmi dopo una bella granita in faccia. E magari, approfittarne. «Mi dispiace..» Sussurrò, sentendo che si era inginocchiato. Aprii gli occhi e scossi il capo. Era così bello, così dolce.. Deglutii sentendolo vicino al mio viso e sospirai «S-Sento freddo, Jake.» Sussurrai solo. Ed era così, il ghiaccio era andato ovunque e io stavo Congelando.» Dissi con voce tremolante. Sorrisi e, venendolo avvicinarsi involontariamente mi avvicinai anche io, per poi baciarlo. Ed ecco, finalmente avevo ricevuto quello che volevo. Un suo bacio, rubato o meno, lo ricambiava e questo mi fece sentire in paradiso. Deglutii e sospirai staccandomi dalle sue labbra e tutto cambiò in un secondo. Mi alzai portando le braccia al collo di Jake mentre continuavo a baciarlo, e lui.. lui mi stava spogliando. Sentivo le sue mani vagare sul mio corpo, e denudandolo lentamente. Portai le mie mani sui suoi jeans e slacciai la cintura. Andammo, in fine, nel Box doccia, mentre finimmo di spogliarci con grande fretta. Ansimavo appena per la fatica e.. E avere Jake come lo desideravo da tempo era da paradiso! Da sogno. «Jake..» Sussurrai, guardandolo. Un qualcosa mi diceva che forse era meglio non continuare quella pazzia, Come se lui non mi ricambiasse. «Se ti piace Marley dimmelo, e mi farò da parte..» Dissi. Tutto si fermò. Lui mi guardò e stranamente, mi baciò. Un bacio lento, dolce e delicato. Quando finii lo guardai, stranita «Credo che questo ti basti..» Sussurrò. Sgranai gli occhi e sorrisi appena, stringendomi a lui «E non prenderti granite in faccia per nulla..» Concluse, risi in quel momento e gli baciai il collo «Volevo solo averti..» Sussurrai.. “Solo”?.. Beh, se quello era niente, almeno quel niente, stava diventando mio, no?...



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No, no no non chiedetemi da dove mi sia uscita.
Sono ancora presa dal Buco in fronte di Marley (Soprannominata da me OSSOBUCO.. Con affetto però <3)
Scusatemi, ma forse e la storia più INSENSATA che abbia mai scritto xD
Vabeh.. Addio <3

Mark: http://sphotos-h.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-prn1/68459_108519119315948_1484079362_n.jpg

Bean:  http://sphotos-c.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-prn1/74707_108519215982605_738237874_n.jpg

  
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