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Autore: DrAcA MaLfOy    19/06/2007    2 recensioni
Rose pensa al titanic e ad un aprticolare evento che le fa capire una cosa fondamentale.. Storiella senza pretese, ma sarei felicissima se decideste di commentarla^^
Genere: Romantico, Triste, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Nonna! Mi ha chiesto di sposarlo! "
Mi si era avvicinata come un fulmine e raggiante di gioia e felicità che le reffiguravano gli occhi mi aveva annunciato quella lieta notizia.
"Sono molto felice per te amore" Dissi stringendomela.
La mia nipotina aveva appena 18 anni, ma aveva consociuto 'Il grande amore' a 16 e non si erano mai lasciati. E finalmente lui dopo tanto tempo le aveva chiesto di sposarsi.
Jackie si scostò dal mio abbraccio con gli occhi lucidi e asciugò gli occhi sulla maglietta sporca ora, di mascara.
"Però nonna- disse facendosi tutt'un tratto triste- Lui non è una persona influente come papà. Non farà mai carriera nella politica. Il suo sogno è essere pescatore.."
Che tenerezza.. Mi sebrava di rivedermi una quarantina di anni prima..

"Vi prego madre. Datemi l'occasione di sposarlo. Lo amo"
Mia madre, una persona abituata a giudicare gli altri dal loro conto in banca guardò la mia immagine riflessa nello specchio "No Rose. Hai già un fidanzato. Lui ti farà stare bene è ricco e potente. E inoltre ha contatti con il nostro sovrano. Ora và a coricarti."
Senza nessuna particolare emozione della voce annunciava quella dicisione, che per me equivaleva ad una condanna a morte, come se stesse recitando un qualche passo della Divina Commedia.
"Madre.. Vi prego fatemi sp-" "Rose! Non tollero che una persona del nostro rango si mescoli con gente di terza classe. Ora senza discussione coricati!"

"Ascoltami bene Jackie -iniziai prendendole la mano, emozionata per ciò che avrei detto da li a poco - Se tu lo ami davvero e sei assolutamente certa che lui provi il medesimo sentimento per te devi combattere. Non permettere che tuo padre ostacoli la vostra felicità.
Io sarò sempre qui per te. Chiedi se avrai bisogno, daccordo amore?" Le domandai accarezzandole lievemente la testa.
"Grazie nonna Rose.. Tu sai sempre come tirarmi su di morale! Sei un vero asso!"
Mi prese in giro ridendo e cercando di non pensare a cosa avrebbe detto suo padre..

Suo padre.. Forse era meglio se prima ci facevo una chiaccherata io. Quell'uomo è tale quale a mio marito. Non cambia mai, è testardo come un mulo.

Mi congedai e mi diressi verso lo studio dove Marc stava lavorando.
"Marc? Sono io, posso entrare? Ho urgente bisogno parlarti!"
La porta si aprì e un uomo alto e biondo piuttosto scocciato mi fece entrare.
Mi sedetti comodamente su una delle sedie.

"Marca sai vero che Jackie si sposerà a fine mese?"
"Certo che lo so. Crede davvero che potrebbe nascondermi una cosa così?"
Chiese continuando a scrivere. Mi avvicinai alla scrivania e gli tolsi la penna dalle mani, riponendola nel contenitore.

"Figlio mio, lo so che tu vuoi il meglio per lei, ma se è innamorata di un pescatore non ci possiamo fare niente giusto?"
Sbuffò e si alzò, dirigendosi alla finestra per poi guardare fuori.
"Ma mamma quel ragazzo non ha un soldo. Ha intenzione di farla vivere in una fattoria? Non posso accettarlo."
"Tu sei solo suo padre! Puoi decidere a che scuola mandarla o che corsi frequentare. Ma non puoi scegliere il suo futuro! "

Marc lentamente si girò e mi guardò negli occhi, ormai vecchi e pieni di rughe.

"Mamma, lo so quello che hai passato in quella nave e penso che è per questo che-"
"No figliolo, non hai capito nulla. Tu non sai quello che ho passato io. "

"Sono stati i giorni più orribili della tua vita!"
"Sbagli di nuovo. Sono stati si i più brutti, ma anche quelli più passionali, più allegri e gioiosi in cui stare fermi a guardare il mare piatto aveva un significato profondo."

Rivangai persa nei ricordi..

Marc mi guardò intensamente e senza proferire parola tornò a sedersi sulla scrivania accendendosi una sigaretta.
Lui, come tutti, non sapeva niente di colui che mi ha salvato. Che mi ha salvato in tutti i modi in cui una donna può essere salvata.

"Quindi tu.. Tu pensi che io debba lasciarla fare? Sono certo che rovinerà per sempre il suo futuro.. Non so che fare."
"Assolutamente si! Ogni donna ha il diritto di essere felice e questo vale anche per Jackie." Finalmente rasserenato dalle mie parole mi raggiunse e mi baciò le guancie. Uscì dalla stnza per dirigersi dalla figlia. Chissà se era davvero convinto. Ma lui voleva bene a sua figlia. Avrebbe fatto la cosa giusta.

Intanto in Televisione una giornalista stava parlando di un terremoto che aveva colpito buona parte della Francia meridionale.

"Questa signori è la catastrofe del secolo dopo il Titanic. Miglioni e miglioni di vittime sono morte. I bambini della scuola elementare "San Diago" non sono soppravissuti. Infatti la polizia afferma che le scale anti-incendio non erano adeguatamente costruite. Ora non abbiamo altro da fare che starcene in ginocchio a pregare per tutte le persone anziani o giovani che hanno perso la vita in questa orribile tragedia. Sperando che essi ci perdonino"

Spengo la televisione. Mi infastidisce.
'Perdono' Questa era una parola non nuova. l'avevo già sentita da qualche parte.. Dove non ricordavo.. Ma l'avevo già sentita.. poi un Flesh-Back improvviso

"Aspettiamo Rose, aspettiamo"
"Come possiamo aspettare signor capitano? Come? Sono morte tantissime persone! Le scialuppe non erano caricate al massimo!"
"Lo so Rose, lo so."
"Come fa a stare tanto tranquillo? Che cosa la costringere a stare qui, in questa cappella all'interno di una nave sperduta in mezzo all'oceano Atlantico?" Chiesi sull'orlo della disperazione.
"Il perdono"
"Perdono?"
"Si. Prego affinche tuti i morti ci perdonino di non averli salvati."
"Allora lei prega per un perdono che non arriverà mai, capitano.."
"Mia cara.. Lassù c'è qualcuno.. O qualcosa. Non so nemmeno io cosa. Ma so che c'è. Noi dobbiamo solo pregarlo e attendere che lui un giorno ci dia la risposta"
"Che risposta? Ma cosa sta blaterando? "
"Un semplice 'Grazie', un bacio, una stretta di mano. Un segno qualsiasi di qualcuno che soffre.."

Si, era quello. Ora ricordavo perfettamente. La vecchiaia fa proprio male. Scendo le scale e vedo una scena che mi tocca il cuore.
La mia nipotina abbraccià calorosamente il padre con le lacrime agli occhi e Marc risponde abbracciandola altrettanto affettuosamente.
"Che belli i miei tesori!" Rido scendendo.

Mio figlio si scioglie dall'abbraccio e mi guarda con sgurdo furbetto.
"Cara mamma qui i tuoi unici tesori stanno nel portagioielli!"
Tutti ridiamo sommessamente, aspettando l'ora di andare a dormire.

Una settiamana dopo

"Nonna.. Andiamo dove mi hai promesso ieri? Lo sai che ci tengo. Mi spiacerebbe non andarci.."
"Daccordo, fammi mettere un abito decente ed usciamo!"
Mi schiocca un bacio sulla guancia e scappa via ad accendere la macchina.
Dopo circa 5 minuti scendo e esco. Siamo dirette nel luogo del terremoto.
Arrivate lì esco dalla macchina e vedo tanti vigili del fuoco e volontari che danno una mano per scostare le macerie, le infinite macerie che sono su tutto il terreno.
Uno spettacolo davvero mortificante. proprio come quello di tanti anni fa..

Mi girò allarmata sentendo una bambina di circa 4 anni piangere.
Corre senza sosta, alza delle piccole pietre.. E tutta sporca di fango.
Mi avvicino e mi metto in ginocchio guardando i grandi occhi verdi della creaturina disperata. "Che succede piccola? "
"M-Malia" Dice incerta cercando la mamma..
Maria? Chi era? Poi guardnomi intorno anche io, sotto una pietra davvero grande e pesante spunta una gamba di pezza. Ah, era la sua bambolina.
La tiro furoi e gliela porgo.
"Ecco, ora anche Mara sta con la mamma " La piccola la prende con furore e la abbraccia strizzanod gli occhi. Poi mi guarda intensamente e mi da un bacino sulla guancia per poi correre via.

Mi sollevo da quella scomoda posizione e osservò lontano la bambina di poco prima, probabilmente una superstite, che mangia una ciambella con il latte offertagli da un vigile del fuoco che nel frattempo la accarezza dolcemente.

Forse quello che diceva il capitano era vero.

C'è qulacosa lassù.
Il perdono è finalemente arrivato dopo tanti anni.

-Fine-
  
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