~ Drowning And Shining ~

Kira rise.
Dall’alto della sua magnifica, gloriosa postazione, dall’alto di quello stesso tetto [ Quello stesso tetto? Stesso di cosa?] rise. E vedeva le strade, e la gente, le auto, il mondo.
E lo sapeva, Kira.

[ Che era suo. ]

E allora, guardando giù da quello stesso tetto, non riuscì a fare a meno di ridere.

<< Ho vinto io, Ryuuzaki. >>

E aspettò la risposta che non sarebbe mai arrivata.
Ed era un altro motivo per continuare a ridere.
[ Tanto, non sarebbe mai arrivata. ]

<< Ho vinto, Ryuuzaki, vinto! >>

[<< Ah, davvero, Raito? >>]

Kira tese l’orecchio, e smise di ridere. Ma comunque non era una domanda per lui, chiunque fosse stato a pronunciarla. Era una domanda per Raito.
E quindi Kira tacque. E aspettò che fosse Raito, a dare la sua risposta.
La notte brillava di pioggia.
<< Toh, >> rise Kira, rompendo di nuovo il silenzio << piove anche oggi. >>
[ Anche oggi, come quel giorno che… cosa? Cosa era successo quel giorno? Cosa? ]
E poi aspettò di nuovo che Raito rispondesse.
Ma Raito taceva.

Kira si guardò intorno, nella pioggia la luci della città brillavano, e sul tetto c’era solo lui.
E Raito taceva.
Kira strinse gli occhi, perché quello non era nei piani.
La voce misteriosa [ Chi? Dove? ] sembrava sparita nel nulla, e Raito, Raito… Raito dove diavolo era? Kira pensò che comunque andava tutto bene, perché tanto la voce taceva, e Raito non doveva più rispondere.
Ma comunque Kira era un Dio, e doveva sapere se la voce…

[<< Hai davvero vinto, Raito? >>]

<< Certo che ho vinto! Sono il Dio del nuovo mondo, ora. >>

Poi Kira si accorse che, di nuovo, non era rivolta a lui, la domanda. Ma non si era potuto impedire di rispondere. Tanto, Raito taceva.
E lui era il Dio del nuovo mondo.
[ E poi, dove l’aveva già sentita, quella maledetta voce?]

<< Ryuuzaki, sei tu, vero? >> [ Ecco, dove l’aveva già sentita. Ryuuzaki. ]

Kira iniziava ad innervosirsi. Ed era un male. Stava andando tutto a meraviglia, prima.
[ E continuerà ad andare così, che discorsi. ]

<< Ryuu-… L. Lo so che sei tu. >>

Kira poi pensò che non poteva essere L.
Era morto, L.
[ È vero. È morto, L. ]
Allora chi? Uno Shinigami? Una spia?
Non aveva toccato altri Death Note. Non c’era nessuno sul tetto.
Solo pioggia.
Si poteva, si poteva… uccidere la pioggia?
E poi rise di nuovo.
Uccidere la pioggia.
Che cosa stupida.

Rideva ancora, Kira. << Ho vinto io, L. >>

[<< Ah davvero, Raito? >>]

E la voce si mischiava con il suo scrosciare come se ne fosse stata, in fondo, parte.
[ La pioggia? ]
Non era L, erano quelle gocce, parlavano, cadevano, con lui, con Raito.
Era la pioggia.
[ Con la voce di L? ]
Doveva essere la pioggia.
[ Perché L era morto. ]
Kira tacque di nuovo, perché era Raito, che doveva rispondere.
E perchè diavolo stava zitto?
Continuava a piovere, a piovere, a piovere.
[ Uccidere… la pioggia? ]
Kira taceva.
Aspettava, aspettava Raito.
Ma anche Raito taceva, non rispondeva alla voce della pioggia.
[ Che si era dimenticata di portare salvezza. ]

E poi, Kira se ne rese conto.
In un secondo, se ne rese conto.
Raito non esisteva più.

E fu in quel momento.
Kira lo sentì, piano, in lontananza.
Poi più forte, sempre più forte.

Il suono delle campane.