Nota iniziale:
nonostante la storia sia un missing moment tratto dalla prima serie (puntate 1x09 e 1x10), per il tema trattato ci saranno dei riferimenti alla quarta serie. Se non siete arrivati fin lì con le puntate, vi avverto che potrebbero esserci seri SPOILERS, soprattutto nelle note esplicative finali.
Se invece siete arrivati alla quarta serie ed oltre... buona lettura!















Go to your room





Sono tanti. Sono troppi. E non ha idea di cosa fare con loro.
- Mamma?
Un richiamo privo di senso, ripetuto in continuazione da dozzina di voci diverse; differenti intonazioni, identica insistenza.
- Mamma? Mamma? Mamma! Mamma? Mamma!
Il Dottore tentenna. Cosa sono? Perché parlano così? Ma soprattutto: come allontanarli?
Non può colpirli, non può toccarli, non può agire. D’altra parte, forse far loro del male sarebbe anche ingiusto.
- Mamma?
Sono come… bambini. Sembrano bambini che cercano la mamma. Come può cacciarli via?
- Mamma!
 
È un lampo, metà di un istante, e finalmente il Dottore capisce.
Come fa un genitore a mandare via suo figlio?
Lo sa. Lo sa benissimo. Non se lo ricordava, perché le memorie di quel tempo sono accuratamente nascoste in qualche angolo della sua mente – troppo dolore, come farebbe a sopportarlo ogni giorno? – ma lo sa.
Ti rendi conto di quello che hai fatto?Sono molto, molto arrabbiato con te. Vattene. Va’ in camera tua. Sono molto, molto arrabbiato.
Ecco come si fa.
- Mamma! Mamma!
Sperando intensamente che sia una buona idea e che non debbano essere quelle le sue ultime parole, il Dottore fa un passo avanti e fissa una delle creature negli occhi – o presunti tali.
- Mamma?
Esita ancora un momento, ma in fondo sa bene che non c’è altro da fare.
Come fa un genitore a mandare via suo figlio? Lo mette in castigo.
- Va’ in camera tua - ordina, perentorio.
 
Per un attimo, alla maschera antigas si sovrappone il viso del più piccolo dei suoi bambini – inclinava la testa allo stesso modo, quando sapeva di aver combinato una marachella e di meritare una punizione. Il Dottore ne osserva i lineamenti, ne vede chiaramente gli occhi pieni di lacrime per la vergogna e il dispiacere.
E da bravo padre non si fa impietosire.
- Va’ in camera tua! - ripete. - Dico sul serio. Sono molto, molto arrabbiato con te!
Non è suo figlio. Nessuno di loro è suo figlio – i suoi figli. Sono solo strane creature da trattare come ragazzini, e che infine reagiscono allo stesso modo: dinanzi ai suoi rimproveri sempre più furiosi – Va’. In. Camera. Tua! –, si voltano e se ne vanno senza replicare.
Mesti e silenziosi, proprio come i suoi figli.
 
Un lampo, metà di un istante, e già il Dottore non sta più pensando a loro. Il vuoto che gli hanno creato dentro è incolmabile, il dolore sarebbe veramente veramente troppo; meglio lasciare che la sua mente riprenda il solito lavoro – mettere da parte.
Avrà tempo, tutto il tempo del mondo per ripensare ai loro volti, ai loro sorrisi, al modo in cui esprimevano timore e dispiacere; avrà tempo per rammaricarsi di quei rimproveri che ora gli sembrano così sciocchi, così inutili, perché non ho speso meglio i miei momenti con loro? Perché non ho detto quanto li amavo, invece di sgridarli? Che senso ha essere un padre severo se poi i tuoi figli muoiono?
Avrà tempo, e tante occasioni, per tormentarsi in questo modo. Ma non adesso.
Adesso è riuscito a salvare i suoi amici: soltanto questo conta.

















Note finali:
salve! Sono Ferao e questa è la mia seconda ff in questo fandom.
Come avrete capito, questa flash (499 parole spaccate) parla un po' della paternità del Dottore, cui si fa chiaro riferimento nell'episodio 4x06 ("The Doctor's daughter"). In quella puntata il Dottore dice di essere stato padre un tempo e di aver poi perso i suoi figli, presumibilmente insieme alla sua intera razza.
Da lì è partito il collegamento con le puntate "The Empty Child" e "The Doctor dances" (da cui sono tratte le battute del Dottore): nel momento in cui allontana le "maschere antigas" sembra davvero un padre arrabbiato, e - alla luce della quarta serie - ho pensato che in un certo senso si fosse "calato nella parte", poiché stava ripetendo cose già dette in passato.
Un'idea un po' triste, in effetti.

Sono nel fandom da poco (con le puntate ho finito la quinta serie, e devo ancora iniziare a leggere le fanfiction qui su EFP), indi per cui se doveste trovare errori di IC, scarsa attinenza al canon e cose del genere vi prego di perdonarmi e, se volete, di segnalarmelo. Idem per eventuali errori grammaticali/di battitura. Mi fareste davvero un gran favore.
Grazie mille alle ragazze che hanno letto la storia in anteprima e dato il placet, V'ADORO <3

E ovviamente grazie a voi di aver letto!
Sempre vostra
Fera