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Autore: Milla Chan    02/12/2012    2 recensioni
Il Natale è una festa sentita da tutti loro, ma sono consapevoli che Mathias è un caso patologico quando si parla di preparazioni e affini.
Certo, anche Tino è particolarmente estasiato e felice dall’avvicinarsi del fatidico 25 dicembre, eppure il danese riesce a lasciare a bocca aperta anche lui, ogni anno. Lascia a bocca aperta tutti, effettivamente, ma non certo per la noia o il fastidio. Tutt’altro.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nordici
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Natale è una festa sentita da tutti loro, ma sono consapevoli che Mathias è un caso patologico quando si parla di preparazioni e affini.
Certo, anche Tino è particolarmente estasiato e felice dall’avvicinarsi del fatidico 25 dicembre, eppure il danese riesce a lasciare a bocca aperta anche lui, ogni anno. Lascia a bocca aperta tutti, effettivamente, ma non certo per la noia o il fastidio. Tutt’altro.
 
 
Dlin dlon
 
Danimarca, seguito a ruota da Peter e Ladonia urlanti, aprì la porta un un sorriso più grande di lui.
-Eirik!- esclamò, spostandosi per farlo entrare in casa e prendendo il suo cappotto. –Sono felice che tu sia venuto, mancavi solo tu!-
-Non avresti accettato un rifiuto, credo...- mormorò l’islandese quasi sottovoce, guardandosi intorno mentre l’altro rideva. La casa di Danimarca, come quelle di tutti i suoi abitanti, sotto Natale si trasformava. Se negli altri giorni dell’anno era arredata –doveva ammetterlo- splendidamente, allora agli inizi di dicembre diventava talmente meravigliosa da far pensare che fosse uscita da una favola.
 
Come tutti gli anni, Mathias aveva richiamato la famiglia a casa sua. L’obbiettivo era sempre e solo uno: gli addobbi. Ovviamente ciò implicava decine e decine di conseguenze, come incidenti buffi, frasi filosofiche da appuntare da qualche parte, episodi indimenticabili e dolci spettacolari da mangiare tutti insieme.
Non lo dicevano mai –eccezion fatta per Mathias, che lo gridava ai quattro venti fin da ottobre-, ma ognuno di loro attendeva quelle settimane di preparativi più del Natale stesso.
 
-Ah, e con questo Berwald si era incollato le dita e non riusciva più a staccarle!-
Mathias tirò fuori l’ennesima ghirlanda dallo scatolone per appoggiarla sul tavolo attorno al quale erano seduti. Provò a trattenere le risate ma capì che non ci sarebbe mai riuscito, soprattutto dopo aver notato Lukas che si affrettava ad appoggiare la tazza di cioccolata calda sul tavolo per evitare di sputarla ovunque, tossendo per cammuffarsi.
-...Guarda che eri andato nel panico anche tu, eri tipo “oh mio dio, rimarrà così per sempre ed è tutta colpa mia!”- puntualizzò Tino, facendo una vocina terribile per imitare il danese, suscitando ulteriori risa.
-Di chi era stata l’idea di usare la colla universale?- buttò lì Berwald, tranquillamente, mentre ritagliava un cartoncino rosso.
-E’ stato vent’anni fa...- provò a giustificarsi Norvegia, indicando la data scritta dietro la decorazione, gonfiando il petto ed incrociando poi le braccia. -...E di certo non era colpa mia se lo scemo qui non aveva più una colla normale in casa, ecco.-
 
Eirik apparve sulla porta con un altro scatolone, enorme, sgambettando verso la sedia più vicina e mollandolo lì sopra con un sospiro di fatica.
-A meno che non mi vogliate morto...- asserì affannato, aprendo lo scatolone e appoggiando una ad una le candele sul tavolo -...non scenderò mai più le scale della soffitta con questo macigno.-
Mathias sorrise e prese la ghirlanda con le quattro candele, appoggiandogli una mano in testa e scompigliandogli i capelli, affettuoso come un padre. –In ogni caso, voglio che tu ci sia dopo, ad accendere la prima candela.-
Borbottando un poco, Eirik si sedette al tavolo con lo sguardo basso, prendendo una forbice ed aiutando Berwald a ritagliare, rendendosi però conto di essere molto meno preciso lui – come faceva, con mani tanto grandi, ad essere così delicato e accurato?
-...E voglio anche tutti voi altri, sia chiaro!- strillò il danese sparendo nella stanza accanto, andando a posizionare la ghirlanda nel mezzo del tavolino. I due bambini erano seduti per terra, Berwald riusciva a tenerli d’occhio dalla sua postazione strategica e, teoricamente, avrebbero dovuto assemblare rametti di pino e pigne per un centrotavola, mentre in realtà erano incantati a guardare in televisione un episodio dei tanti racconti di Natale che trasmettevano in quel periodo.
-Zio Matt, ma il danese è difficile!-
-Capisco pochissimo, sembra che tutti debbano sputare da un momento all’altro!-
Il danese soppresse una risata con un suono buffo, prendendo le loro testoline tra le mani e facendole scontrare gentilmente. –Ai miei tempi non ci si lamentava per la televisione che parlava altre lingue!-
-Ma ai tuoi tempi non c’era la televisione...-
-...Questo è assolutamente irrilevante!-
Quando tornò nella cucina, notò piacevolmente che Tino aveva finito di mettere i chiodi di garofano nell’arancia e si stava concentrado sul nastrino con tutto se stesso, lo sguardo fisso –ma le sbatteva le palpebre?- e la lingua tra i denti.
-Allora, iniziamo a fare quest’albero?- disse Lukas, attirando la sua attenzione e mettendosi in bocca un pezzo di marzapane di dimensioni esagerate. Mathias si aprì in un enorme sorriso, annuendo come un bambino. -È di là che sta implorando di essere addobbato!-
 
Accesa l’ultima candelina ed appoggiata delicatamente sull’albero, Lukas fece un passo indietro per osservare con aria soddisfatta la loro opera. L’albero altissimo, tanto che era servita una scala per arrivare ai rami più alti, ora troneggiava su quella casa così suggestiva, calda ed accogliente.
Tino, Berwald e i bambini erano venuti ad aiutarli e avevano messo anche le bandierine danesi e le palline di vetro –Peter era terrorizzato dall’idea di farle cadere, ma per fortuna non ci furono imprevisti.
 
-...Bello.- disse Eirik, con le mani sui fianchi e lo sguardo fisso sull’abete, alla ricerca di qualche eventuale spazio troppo vuoto.
-È arrivato ufficialmente momento di pensare al Natale.- Tino sorrise teneramente, accucciandosi sul divano e accogliendo Peter che gli si spalmò tra le braccia in cerca di coccole.
Lukas incrociò le braccia al petto, accomodandosi con nonchalance sulle gambe di Berwald, seduto sulla poltrona morbida.
–Ma Matt ci pensa già da mesi, lo sai quanto è fissato.- disse, inclinando la testa sulla spalla dello svedese e chiudendo gli occhi.
-Zio Matt, perché pensi tanto presto al Natale?- chiese Ladonia, raggiungendo gli altri sul divano e attaccandosi al braccio di Tino.
-Perché...!-
-Perché è stupido.- lo interruppe Lukas, il tono di voce come se avesse appena detto la cosa più ovvia del mondo.
-Stupido in senso buono, mio piccolo ghiacciolino...-
Vedendo Mathias che sbatteva gli occhioni verso il norvegese, risero tutti meno che il diretto interessato, che si limitò a stirare la bocca e concentrarsi a punzecchiare la guancia di Berwald.
 
Danimarca si inginocchiò sorridente davanti al tavolino, prendendo un fiammifero ed accendendo la prima candela.
-Prima domanica, eccoci qui!-
Soffiò sul fiammifero per spegnerlo e seguì un piccolo applauso da parte di tutta la famiglia, accomodata lì davanti a lui, che sorrideva e commentava distrattamente cosa passava nella televisione.
Trattenne il respiro per un attimo, sembrò soffocare un urlo di gioia ed ebbe il forte impulso di buttare le braccia al collo a tutti loro.
 

-Ora sì che sento l’hyggeligt!-

 
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Angolo autrice.
È il momento delle note di produzione!
Dunque, sulla pagina facebook di Vivere, lavorare e studiare in Danimarca ieri hanno scritto “I Danesi vanno letteralmente pazzi per il Natale ed in tutta la Danimarca i preparativi per celebrare le feste natalizie iniziano sin da Ottobre-Novembre, fino a raggiungere un picco di follia (che non ho visto in nessuna altra Nazione del mondo) attorno alla metà di Dicembre”. Quindi qualcosa dentro di me mi ha schiavizzata dicendo tu devi scriverci una fanfiction.
Ho girato un po’ di siti e mi sono fatta una cultura sui festeggiamenti natalizi danesi, che sono estremamente teneri e dolci e amorevoli e altri mille aggettivi.
Per tutto il mese mangiano dolci natalizi e passano i week-end in famiglia. Cioè, è amore.
I danesi fanno a mano gli addobbi (arance con i chiodi di garofano e nastrini, ghirlande di cartone e pino, controtavola di pigne, tutte queste cose qui insomma...)con tutta la famiglia e ci scrivono sopra la data così quando li ritrovano si ricordano degli aneddoti divertenti o anche solo piacevoli di quando li hanno fatti.
Gli alberi sono al 99% veri. Li addobbano con bandierine danesi (<3!), candeline (vere!), palline di vetro o cristallo, cosini carini(?) e chi più ne ha più ne metta.
Particolare è questa ghirlanda con quattro candele: ogni domenica dell’avvento viene accesa una candela!
Ma la cosa migliore non può che esserel’hyggeligt. Hyggeligt è una parola che racchiude la sensazione di benessere, calore, intimità e felicità di quando si sta tutti insieme nel periodo natalizio. Una meraviglia, non credete?
Buono spirito natalizio a tutti voi! <3
   
 
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