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Autore: black_eyes    02/12/2012    1 recensioni
La solita serata a cercare clienti, la solita serata a vendere il proprio corpo, la solita serata fatta di sesso e niente di più. ... È così la vita a New York: trasferirsi lì per studiare, non riuscire a entrare nell'accademia e dover trovare un modo per pagare l'appartamento. Prostituirsi, alcuni giorni vanno bene e altri no. (KURTBASTIAN)
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E sono di nuovo qui *canticchia*
Ma che bello che ho scritto un'altra Kurtbastian!
Sì, lo so che mi odiate.
Sto tipo inschifidando (?) le coppie con le mie OS.
Ma compatitemi! Se non rovino le cose non sono contenta.
Ringrazio RenoLover che mi ha sistemato 'sto scempio qui.
Ci leggiamo alla fine.

 

La solita serata a cercare clienti, la solita serata a vendere il proprio corpo, la solita serata fatta di sesso e niente di più.

Kurt Hummel si trovava su un marciapiede ad osservare le macchine che passavano, che fissavano la mercanzia e che si fermavano per avere compagnia e sesso a pagamento.

Donne, ragazze, e anche ragazzi gay come lui, vendono sé stessi per pagarsi, chi una dose di droga, chi l'affitto di un monolocale.

"Kurt ..." si volta e nota la sua coinquilina, Santana, "nottata vuota?"

"Probabile," alza le spalle e si toglie la giacca di pelle, rimanendo a torso nudo ,"tu trovato qualcuno?"

"Ho appena finito un turno, almeno mangiamo."

È così la vita a New York: trasferirsi lì per studiare, non riuscire a entrare nell'accademia e dover trovare un modo per pagare l'appartamento. Prostituirsi, alcuni giorni vanno bene e altri no.

"Guarda quell'auto" disse Santana accendendosi una sigaretta.

"Maserati GranTurismo," sospirò Kurt "molto bella, costosa … chi ci sarà dietro ai vetri?"

"Vuoi scoprirlo?"

"No. Voglio scoparlo" e si avvicina all'auto dalla carrozzeria lucida e rossa come le fiamme.

Piccole battute per sdrammatizzare la situazione, una situazione che va avanti da troppo tempo, forse mesi, forse anni. Il tempo è così strano.

"Ciao tesorino," disse Kurt, piegandosi verso l'interno dell'auto "cosa cerchi?"

Il conducente lo fissa per poi deglutire. "Qualcuno con cui passare una serata. Magari tu sai dirmi chi ..." sorrise timido.

"Guarda, cucciolo, io sono il migliore per fare compagnia e anche altro."

"allora sali pure."

Appena la portiera si chiude, il ragazzo fa partire il motore e si imbuca nelle strade trafficate della New York notturna.

"Il tuo nome, amorino?" Chiede Kurt fissandolo malizioso.

"Sebastian. Sebastian Smythe." Tiene lo sguardo sulla strada. "Il tuo?"

"Ho molti nomi, Porcellana, Viso d'Angelo, Bocca Paradisiaca … quello che più ti aggrada."

Sebastian scosse il capo. "Il TUO nome. Non quello che i clienti ti affibbiano ..."

"Allora puoi darmi il nome che vuoi tu. Sarò chi vuoi." Kurt non molla il suo tono da ammaliatore, non può, o meglio, non vuole, dire nulla di sé.

Arrivano a casa di Smythe e subito Kurt inizia a spogliarsi.

"No. Fermo!" Lo ferma il padrone di casa.

"Con me la scopata è sicura e attento, ciccino caro, la paga oraria è di 1000 dollari."

"Ne ho abbastanza di soldi." E gli porge delle mazzette di banconote. "Fino a domani."

"Vuoi scopare fino a domani?" Chiede languido Kurt, accavallando le gambe. "Potente."

"No. Ti ho fatto venire qui. Ma non per scopare."

"E per far che quindi?" Kurt è leggermente sorpreso. Prendere soldi e non vendere niente di sé.

"Ho perso una scommessa, dovevo scegliere uno come … voi … e non farci sesso, pagandolo."

"Un gay? Se eri etero c'era la mia amica che poteva farti tutto ciò che volevi, e la sua parcella è minore della mia."

"Non m'interessano le donne." Dice Sebastian, mettendo fine al discorso.

"Capito. Bella macchina comunque la tua."

"Te ne intendi? Io non molto, me l'hanno regalata al mio compleanno, ma non ho ancora imparato a usarla al meglio."

"Bisogna avere il piede leggero, e poi quell'auto è potente e veloce come non poche." Kurt si accorge di star dicendo troppo. "Scusa ma … deformazione professionale." Si morde il labbro. "Mio padre era un meccanico, quindi sono cresciuto tra le auto."

"Magari se avrò problemi ti chiamerò ancora."

"Ricordati 1000 dollari a ora."

"Me ne ricorderò." Sebastian sorride e gli porge una maglietta. "Non vorrei che ti prendessi qualcosa. Almeno hai qualcosa con cui vestirti."

"I vestiti del lavoro sono comodi," scherza Kurt, "quindi che si fa?"

"Hai già cenato?"

"Tesoro sono giorni che non mangio, questo lavoro non è normale. Alcuni giorni vanno bene, altri no. Alcuni mesi paghi sia l'affitto che qualche cena e altri solo uno dei due."

Sebastian annuisce e lo fa accomodare in cucina. Gli prepara la cena e gliela offre, apparecchiando il tavolo.

"Amorino mio, tu mi paghi in contanti fino a domani e mi fai anche da cameriere? Perchè?"

"Ho perso una scommessa. Dovevo portarmi a letto un ragazzo, non sono riuscito e per 'punizione' devo pagare un prostituto e non portarmelo a letto."

"Ma se è il prostituto a portarsi a letto te?" Chiese Kurt piegando la testa come un gatto. "Non mi va di prendere soldi senza fare nulla"

"Fai conto che è un premio regalo per tutti quegli uomini a cui, pur facendoti schifo, fai provare piacere." rispose Sebastian alzando le spalle. "Ma perchè hai fatto questo lavoro?"

"Non sono cose che ti interessano, ciccino." Finisce di cenare. "Insomma, io non sono abituato a stare fermo. Io, quando vengo pagato, lavoro, e anche bene, quindi decidi che vuoi fare."

"Facciamo invece che stasera sei tu che decide cosa fare. Niente sesso." Ride Smythe.

"Tutto?" Chiede Kurt con un luccichio negli occhi. "Posso fare tutto?"

"Ovvio." Sebastian alza le spalle e subito vede l'altro ragazzino sedersi a terra davanti alla televisione e guardare i canali riguardanti la musica, teatro.

Magari è appassionato di questo genere di cose, pensa Sebastian, magari stava studiando riguardo a queste cose, ma non era riuscito a continuare e quindi si è ritrovato a vendere sé stesso.

Pensa a questo Sebastian, sedendosi sul divano e fissando il ragazzo davanti a lui.

La serata passa tranquilla, tra film, risate, musical e che Bas raccontava all'angelo ciò che faceva nella vita.

"Ma non pensi mai di mollare tutto questo?" Chiede il più alto fra i due. "Studiare, lavorare, fare altro, e non questo lavoro così … sporco."

"Ogni lavoro è sporco a modo suo, mister Smythe, e no, non penso di cambiare, anche perchè se entri nel giro, non ne esci più. La vita non è un film, le puttane rimangono puttane, e non c'è il principe che le salva. Qui, la vera 'Pretty Woman' rimane a battere sulla strada e non c'è nessun Richard Gere che le da una vita nuova."

E parlano di altro, di loro due. Non tornano più sull'argomento e sparlano di quando andavano a scuola, cose passate, vite vecchie, frasi e dialoghi, che, per pochi attimi, possono cancellare il presente.

Dormono assieme, vestiti, abbracciati, ed è tutto così strano per Kurt.

Di solito lui se ne andava dopo aver preso i soldi e lasciava dormire soli i suoi clienti, ma quel Sebastian Smythe non era un cliente come gli altri, non sembrava neanche una persona che andava a puttane.

La mattina dopo Sebastian riaccompagna Kurt al suo 'ufficio'.

Non si dicono nulla, le loro strade si dividono, ognuno al proprio lavoro, ognuno ai propri affari, ognuno con i ricordi della serata precedente.

 

Siete ancora vivi?
Non siete stati male?
Ok, vi regalo un Sebastian o un Kurt a testa per chi lo volesse.
Grazie di aver letto, se potete lasciate un commentino, anche per dirmi di smetterla di postare gastronerie e andare a raccogliere le banane nei campi (?)
Alla prossima, se vorrete ancora leggere le mie boiate! 

  
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