Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Drusilla_Black    20/06/2007    1 recensioni
Francesco e Beatrice. Una storia d'amore descritta dai due diretti interessati...
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
23.12.2006 Francesco


Il conto alla rovescia avanza veloce, troppo.

Accidenti, mancano solo sei mesi, solo sei, agli esami.

L’unica cosa che mi importa è passarlo, non me ne frega un cazzo con quanto, voglio solo passarlo.

Tanto l’università che se la può permettere?!

Oggi c’è l’ultima festa di Natale delle superiori della mia vita. Se passo l’esame. In ogni caso l’ultima con i miei compagni.

Prima facciamo due ore di cazzeggio. Chiacchiere sul futuro. Ma che futuro?! Non lo so io, che vogliono saperne i prof??

Almeno è passata anche questa…

Se fossi stato io rappresentante… L’ultimo anno sarebbe stato il migliore in assoluto. Altro che quei due truzzi che non sanno nemmeno sillabare il loro nome!

Così finisce un altro capitolo di vita.

Sto diventato nostalgico, ma che ci posso fare? Anche se questa scuola è una rottura è sempre il luogo dove ho passato cinque anni tra risate, litigi, stronzate varie e qualche libro!

C’è una cosa però che mi secca molto: non avere il coraggio di chiedere a una ragazza che ho notato circa un mesetto fa di uscire.

Ho sei mesi di tempo…

Suona. Che la festa inizi!

Esco dall’aula con due mie amiche, Giada e Sara.

Ultimamente Giada mi sta più attaccata del solito. Mi chiede se mi trasferirò. Lei vorrebbe prendersi un anno sabbatico e andare in giro per la Francia.

- E tu?-

Io? Non lo so. Vorrei andare a New York, a Bombay, a Dublino. Vorrei scrivere per un giornale. Ma probabilmente non farò nulla di tutto questo.

La musica informe proveniente dalla sottospecie di discoteca che hanno allestito in auditorium si mischia in un improbabile duetto con quella potente del concerto rock in atrio.

Anche Fra avrebbe dovuto cantare con la sua band, ma il chitarrista, uno di terza che si chiama Trevisan, se n’è andato così non se n’è fatto più nulla.

Gironzoliamo tra i vari tavoli di buffet, esiguo come al solito, composto da pandoro, patatine e bibite varie.

- Vieni a vedere cosa c’è di là?- chiede Giada stringendomi il braccio.

Molti pensano che siamo assieme, ma non è così. La considero come una sorella, ormai. Non so se lei pensa a me come un fratello, però. Probabilmente no. Mi riempie di attenzioni e protezioni. E’ da un po’, invece, che io la tratto con distacco. Sono confuso.

- Andiamo- rispondo con una tonalità neutra districandomi dalla sua stretta. Sara ci segue a ruota.

La musica rimbomba e mi pulsa dentro. Mi guardo attorno, speranzoso, scorgendo solo volti anonimi. Ma del suo nessuna traccia.

Una bella ragazza con i capelli rossi e gli occhi verdi, allegra e sorridente.

L’ho vista per la prima volta alle macchinette del caffè: era dietro di me e quando mi sono girato le sono quasi andato addosso. Ha semplicemente sorriso.

Da quella volta non riesco a fare a meno di pensare a lei. Non ho la minima idea di come si chiami, non so quanti anni abbia, anche se gliene darei circa diciassette, e non so in quale classe sia.

Però la trovo sempre ovunque. Che io sia fuori, o al bar, o in classe.

Sembra che mi segua, che mi cerchi… Ma forse è solo la mia immaginazione, forse sono io a mettermi apposta dove la posso vedere con facilità.

In ogni caso ormai è diventata il mio angelo custode.

Prendo distrattamente una patatina. Ora non c’è. Probabilmente ha già il ragazzo…

Torniamo verso la classe, ma ci blocchiamo davanti alle panchine del bar. Giada e Sara, tanto per cambiare, discutono a proposito di tesine ed università; ormai non si fa altro.

All’improvviso la vedo. Esce dalla discoteca ridendo e mettendosi la giacca in mezzo a fumo e confusione. E’ a braccetto con due sue amiche; non mi vede…

Torno a fissare con sguardo vacuo Giada. Non voglio dare a quella ragazza l’impressione di essere troppo invadente, così mi limito a guardarla con la mente, una visione continua di lei che cammina e appare dal nulla come in un sogno.

Sento che mi sta osservando. Sento i suoi occhi che mi sondano come una struggente carezza. Rabbrividisco a quel tocco immaginario.

Metto le mani in tasca e mi stringo mestamente nelle spalle. Annuisco a una domanda che non ho nemmeno sentito. Mi volto distratto, i miei sensi tesi unicamente verso la sua figura.

E’ andata via. Prendo una bottiglia di the dal buffet e bevo malinconico direttamente da lì facendo finta che sia birra.

- Sei matto- dichiara Sara.

Ignorandola continuo a bere, poi la rimetto al suo posto meritandomi una sberla affettuosa da parte di Giada.

Faccio per andarmene, mi volto ed è qui. E’ davanti a me. Fingo di non averla vista; la sfioro. Ed è come se una scarica elettrica mi attraversasse interamente, dal capo ai piedi.

Cazzo! Nessuna mi aveva mai fatto lo stesso effetto, nemmeno alla mia prima volta…

Mi scopro a pensare come sarebbe con lei, pensare a lei sotto delle candide lenzuola modellate sul suo corpo, io sopra di lei, abbracciati, uniti, baciare le sue rosee labbra e poi il collo e più giù… Che sia vergine?

Scuoto energicamente la testa scacciando quei pensieri. Non che non voglia, anzi, ma non mi presenterei mai a lei con una frase del tipo “Vieni a letto con me?”; non sono proprio il tipo. Ma nemmeno con un semplicissimo “Ciao! Come ti chiami?” ;proprio non ci riuscirei…

Esco con le mie amiche nel cortile interno. L’aria fredda mi sferza il volto risvegliandomi dal tepore in cui mi aveva buttato il contatto con quella ragazza.

Forse un giorno riuscirò a conoscerlo, quell’angelo…
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Drusilla_Black