Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Neverguessme    02/12/2012    0 recensioni
Una ragazza di soli 16 anni con un'orribile passato alle spalle sembra avere dei problemi con Dio. Non cè tregua per lei. Dopo aver vissuto l'orribile morte della madre, durante la tenerà età , è costretta a cambiare città per seguire i desideri del padre, che senza preoccuparsi dei sentimenti della fanciulla si risposa dopo poco . Ecco che nella vita quotidiana di Kristal, compaiono senza preavviso due nuove figure. All'età di tre anni, un essere umano ignaro del mondo circostante, è spinto a riconoscere una nuova madre e ritrovarsi bruscamente a condividere la casa con un fratello inedito. E' infatti comprensibile la confusione che emerge durante gli anni di formazione della giovane ragazza. Ma non è finita, per Kristal, la sfortuna è come un labirinto senza via d'uscita, e così crescendo scopre di essere attratta dal fratellastro .
Questo fatto la obbliga a sentirsi in colpa, e stufa di convivere con un peso insopportabile finisce in un orripilante giro di droga e alcool, ma non solo, per risquotere un grosso debito sarà persino costretta a prostituirsi. Ciò causerà cambiamenti fondamentali nella storia della sua vita.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fino ad ora nella mia vita , non era ancora capitato qualcosa di positivo.
Ero in vita da soli 12 anni, e avevo già affrontato la morte di mia madre, della quale ho solo un ricordo sfocato.
Fui costretta da bambina, a trasferirmi in una città sconosciuta alla mia infanzia. Strappata dai nonni materni, capitai in una casa fino ad allora inesplorata dai miei occhi.
Mio padre, Robert, un uomo di 43 anni , un bel fusto dai capelli bruni , aveva immediatamente deciso di risposarsi con Pattie.
La conobbi non appena ebbi compiuto 3 anni e mezzo , era, e continua ad essere, una donna di classe. La sua bellezza incanta tutt'ora ogni uomo che ha l'onore di incontrarla.
è molto giovane, un fisico magrolino e una statura al di sotto della media. Di lei amo quegli occhi celesti che ,come dice suo figlio, sembrano due goccie d'acqua rubate dall'oceano. I suoi capelli mori cadono lunghi sulle spalle, da quando la conosco la capigliatura è sempre la medesima.
Una volta dopo il matrimonio, mi toccò passare il resto dei miei anni con una nuova famiglia. Ero ancora piccola, e non mi ci volle molto per cominciare a chiamare la nuova donna ' mamma'. Lei non era la sola, ad essere piombata all'improvviso nella mia vita dopo la morte di mia madre, era infatti presente anche suo figlio; Justin, un ragazzino biondo con cui ho trascorso la mia infanzia. Aveva due anni in più di me, e si era sempre comportato da fratello maggiore.
A scuola, molte delle mie compagne mi utilizzavano per aver l'occasione di  poterlo conoscere. Effettivamente Justin era una sottospecie di angelo caduto dal cielo. Non era solo acclamato per il suo aspetto attraente, il suo ciuffo biondo, i suoi occhi nocciola e il suo sorriso bianco, il quale, oggettivamente,avrebbe fatto impazzire chiunque, ma lo era anche per il suo carattere. Lui era diverso dagli altri ragazzi, era dolce, ed era capace di far sentire la sua 'donna' come se fosse realmente l'unica ragazza presente sulla terra.
Era un lunedì di Dicembre, quando mio padre mi chiamò in salotto, per annunciare quella notizia che mi avrebbe sconvolto ogni piano.
Senza alcun giro di parole enunciò con fermezza che sarei dovuta partire per raggiungere mia nonna.
-da sola?- domandai. -da sola- confermò lui.
Inizialmente non la presi molto bene e mi rifugiai in camera per dilungarmi in un pianto intenso. Accorse Justin che accogliendomi  tra le sue braccia mi convinse a sorridere e ad affrontare la situazione in modo positivo.
-ti voglio bene Kristal- concluse poggiando le sue labbra sulla mia fronte. Dopo di chè si ritirò in camera sua, ma non prima di essersi voltato per mostrarmi il suo sorriso meraviglioso.
La sua voce ancora immatura mi donava sempre un senso profondo di sicurezza, era lui l'unica cosa positiva accaduta nella mia vita. Gli volevo davvero bene, un bene anche solo impossibile da immaginare.
La sera non mi presentai a cena, mi infilai sotto le coperte ancor prima che il sole tramontasse e ripensai all parole di Justin. In fondo aveva ragione, sarebbe potuta rivelarsi un'esperienza positiva. Cosa avevo da perdere? Nulla poteva andare peggio di così.
Una settimana dopo , ero in partenza . Salutai all'uscio Pattie, e con le lacrime agli occhi diedi un ultimo abbraccio a Justin.
-Non è un addio, smettila di comportarti come se lo fosse, mi fai star male- mi incitò il biondino accennando una lieve risata.
-non dimenticarti del nostro rapporto- rammentai con le lacrime agli occhi.  -non essere sciocca- mi scompigliò i capelli- sei e sarai per sempre la mia donna preferita- ridacchiò e dopo avermi regalato un bacio sulla guancia, rientrò in casa ,abbandonadomi al destino . Ero sola con mio padre, il quale dopo parecchie ore di viaggio, mi fece scendere davanti ad una villa.
-Questa è la casa dei tuoi nonni materni- mi diede un bacio sulla guancia e con un le lacrime agli occhi mi salutò. -ci rivedremo presto-
io annuì gettando le mie braccia al suo collo.
- perchè mi stai facendo questo?- sfruttai le mie ultime parole per porre quella domanda. - è per il tuo bene, capirai quando sarai più grande- fece un sorriso forzato e ripartì.
Rimasi qualche minuto col indice posato sul campanello prima di premerlo.

  
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