Isruzioni per l’uso della colonna sonora:

Vedete quel Media Player? Mettete stop e leggete bene le istruzioni: è la canzone ‘O Fortuna’, Carmina Burana. Io vi consiglio di mettere play solo mentre state per leggere, perché la storia è fatta a tempo con la musica! Vi assicurò che otterrete un effetto magnifico! Purtroppo sembra che ci sia un errore: provate a mettere la freccetta avanti a pochi sec della canzone, così funziona!

 

 

La camera di rianimazione: circondato da una strana sostanza di colore blu e da miriadi di bollicine.

Un dito bianco con unghie nere si porta in alto: il dito della morte. Un individuo con un’armatura, e una profonda ferita all’addome si accascia al terreno.

Una mano bianca si restringe sempre più: contemporaneamente un'altra figura più minuta della prima viene costretta a volare in cielo, ed esplode in un numero incalcolabile di pezzi.

Un raggio supera tre persone e va a colpire un piccolo bambino verde, che nella sua breve esistenza non aveva meritato quella fine così malvagia.

Tutto a causa di due occhi rossi.

 

E io nella camera a riposare come un fannullone. Non resisto più.

 

L’astronave. La stanza. La camera di rianimazione. Io col boccaglio, ad ascoltare ogni singolo colpo, ogni singolo movimento di quell’orribile mostro. A sentire ogni aura che cade, risuscita, ed è in fin di vita nuovamente, mentre lui si rinforza sempre più. Ora non è nemmeno possibile essere curati: povero Dende, che triste fine hai fatto.

 

Ma ora basta, devo chiudere questa faccenda: apro prima un occhio, poi un altro. La sala è deserta. Via il boccaglio, e grazie a un onda d’energia distruggo il portellone. Il liquido viene riversato all’esterno della vasca. Sono tutto umido, ma mi sono ripreso completamente: questa è l’unica cosa che conta. Salto, e mi ritrovo sull’astronave dopo averla squarciata.

 

La mia potenza. Non sono mai stato così forte. Ma ora ho bisogno di concentrazione. Dove siete, amici miei? Chiudo gli occhi ed in una frazione di secondo individuo la loro aura. Quella di Vegeta è in rapido declino: compagno mio, aspettami sto arrivando. Maledizione, se muore, non potrà più essere risuscitato. Compio uno scatto e mi ritrovo nel luogo del combattimento.

 

Freezer sta per infliggere il colpo di grazia a Vegeta, ma non appena mi vede lo getta al terreno. Uno scambio di occhiate provocanti, e subito si comprende ciò che caratterizza me, ed il malvagio. Pieno di rabbia e di rancore verso uno che è capace solo di distruggere ed annientare ciò che trova d’innanzi, adesso penso solo a combattere. L’altro, il malvagio, è un animo superbo, che non ha pietà verso nessuno, nemmeno verso chi non può più combattere. Affermo questo a causa di un episodio.

 

<< Kaarot, sei arrivato allora… Freezer, penso che sia arrivata la tua ora… Hai appena conosciuto il Super Saiyan. Ti sta bene Freezer! >>

Un raggio partì dal dito malefico e  raggiunse il cuore di Vegeta, il quale sputò sangue.

<< Kaarot, ma come è possibile che tu riesca ancora a pensare alla correttezza e alla lealtà, pensavo che fossi diventato un Super Saiyan… Devi imparare ad essere spietato! >>

Spietato… Per diventare un Super Saiyan. Il potere dell’odio.

<< Kaarot, per favore, distruggi Freezer, eliminalo… Vendicami, ti prego, tu sei un Saiyan! >>

Con le lacrime agli occhi, Vegeta aveva espresso il suo ultimo desiderio.

 

<< Io ti vendicherò! >>

E così dicendo creo una fossa abbastanza profonda. Prendo il corpo del mio amico fra le braccia e lo depongo nell’incavo. Lo copro con della terra mentre gli assicuro che il suo ultimo desiderio verrà esaudito.

 

<< In nome del mio popolo che hai annientato crudelmente, e in nome di tutti i namecciani che hai sterminato, io ti distruggerò! >>

 

Comincia il combattimento. Inizialmente riuscivo a tenergli testa, ma in seguito il mio avversario si rivela molto abile. Quando ci scontriamo deformiamo l’aspetto originario del pianeta: gli alberi vengono spezzato come fogli di carta, le montagne si frantumano sotto i nostri colpi incessanti come la sabbia viene calpestata da un bimbo, le acque creano onde elevatissime che si abbattono sulla costa.

I suoi raggi laser e le sue onde d’energia si infrangono con terribile forza sul mio corpo, che a poco a poco diventa sempre meno combattivo.

La soluzione può essere solo una: il Kaioken.

Con quella tecnica credo di superare la sua forza, ma riesco ad essere a malapena alla pari. Dopo che mi lancia in mare, non mi fa tornare più in superficie. Con un incredibile sforzo, mi libero e raggiungo il Kaioken x20. Successivamente colpisco Freezer con un’onda energetica d’incredibile potenza, e le mie forze si esauriscono, ma Freezer è infuriato come non mai. Mi colpisce con ogni mezzo è possibile colpirmi, mi ferisce con ogni cosa che può ferirmi.

A quel punto tento l’energia sferica, che non ha effetti, se non quello di far irritare ancor di più Freezer.

Colpisce Junior, elimina Crilin, e vuole fare a pezzi mio foglio.

Basta.

Il potere dell’odio.

Il mio corpo subisce una trasformazione.

Il potere dell’odio.

Tuoni, fulmini, raggi d’energia.

Il potere dell’odio.

Capelli biondi, occhi verde acqua, potenza sproporzionata.

Il potere dell’odio.

Super Saiyan. Ho raggiunto quel livello, finalmente.

Il potere dell’odio.

ORA E’ IL TUO TURNO,  FREEZER!

 

Il potere dell’odio.