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Autore: Greta_Unicorn    02/12/2012    1 recensioni
-Avete presente quel tipo di soggetto che fa una bastardata dopo l'altra e a un certo punto si meraviglia che la sua vita fa schifo? Bene, quello ero io. Ogni volta che mi capitava qualcosa di buono, qualcosa di cattivo era in agguato dietro l'angolo. È il Karma: ecco perché ho deciso di cambiare. Ho fatto una lista di tutte le mie cattive azioni e da allora cerco di rimediare agli errori che ho commesso; mi sto solo sforzando di essere una persona migliore. Il mio nome? Earl! –
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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-Avete presente quel tipo di soggetto che fa una bastardata dopo l'altra e a un certo punto si meraviglia che la sua vita fa schifo? Bene, quello ero io. Ogni volta che mi capitava qualcosa di buono, qualcosa di cattivo era in agguato dietro l'angolo. È il Karma: ecco perché ho deciso di cambiare. Ho fatto una lista di tutte le mie cattive azioni e da allora cerco di rimediare agli errori che ho commesso; mi sto solo sforzando di essere una persona migliore. Il mio nome? Earl! –
Erano solo le 10:45 e già ero seduto sul letto di quello schifoso Motel. Perché a quella miserabile ora ero già sveglio? Chiedetelo a mio fratello Randy che ha avuto la bella idea di svegliarmi per farmi le sue solite stupide domande.
“Earl.Earl!Earl!”                                                       
“Che c’è Randy?”
“Ho taaanto bisogno di cioccolato. Ahhh,e anche di patatine alla Paprika…mmmhh…già ho l’acquolina in bocca..Oh,oh,oh,ho anche voglia di una birra…credi che al Karma interessi se oggi ce ne stiamo tutto il giorno da Gamberone e riprendiamo con la lista domani? Ti preeego,dai,chiediglielo,io non ho voglia oggi di fare fatica!”
“Randy,il Karma non è mica una mamma alla quale puoi chiedere favori o di rimandare i compiti perché non ne hai voglia! Dai,alzati e vediamo cosa possiamo fare oggi,magari troviamo qualcosa di poco faticoso e poi andiamo da Gamberone!” Odio quando la mattina presto Randy è subito così attivo…insomma,non lo è durante tutta la giornata,lo deve essere nel momento più inadatto?!
Così ho preso la camicia a scacchi rossa e blu,mi sono infilato i jeans,mi sono allacciato la cintura e mi sono messo le scarpe. Dopo ho preso la lista dalla tasca della camicia,l’ho aperto e ho cominciato a leggere…allora,che cosa avrei potuto fare??
Numero 127 della lista:Sempre trattato male e sottomesso le donne.
Sarebbe stata ora di risolvere quel numero,sembrava abbastanza importante e non credevo che mi occupasse poi così tanto tempo!
Ho preso la macchina,ho caricato Randy che come al solito si lamentava perché non  aveva voglia di fare nulla e ho messo in moto.Sono arrivato da Joey e subito ho visto Gamberone in giardino,intento a scavare con una pala dei bambini.
“Bella Earl!”
“Helià,Gamberone! Cosa stai facendo?”
“Cerco tesori nascosti,sono ovuunque! In più se accumulo tanti tappi di birra li posso rivendere allo smaltimenti rifiuti…Finora ne ho trovati almeno 300 e mi manca tuto il retro…ma quanto bevevi quando stavi con Joey?!”
“Bhè,stavo con Joey e avevo due figli piccoli,quindi….credo che tu stesso possa capire…”
Appena sono entrato in casa uno dei due bambini mi è saltato addosso e mi si è attaccato ai pantaloni. Subito l’altro è spuntato da sotto il tavolo della cucina con in mano la fionda e le sue munizioni:forchette,sassi,pezzi di vetro e qualsiasi cosa trovata per terra.
Non ho fatto in tempo ad ammonirli che una scheggia di vetro mi si è conficcata nella gamba e una forchetta nel braccio.Non sopportavo la vista del sangue che cola dal mio bracci…
Come ci ero finito sul divano?!? Mi faceva molto male la testa e l’ultima cosa che ricordavo era di essere entrato in casa e di aver visto i bambini con la fionda… Accidenti,mi faceva un gran male la testa,probabilmente avevo dato una botta contro la porta nel cadere…finalmente ho visto Joey,ma lei non ne è sembra altrettanto entusiasta.
“Che cavolo vuoi,scemo? Sei finalmente venuto per dirmi che mi darai i soldi che mi spettano?”
“Senti,Joey,sono arrivato ad un punto della lista sul quale non mi sono ancora soffermato.Numero 127,sempre trattato male e sottomesso le donne.Voglio riparare ora,dimmi cosa posso fare per te!”
“Vuoi davvero aiutarmi? Allora mettiti nei miei panni!”
“Bhè,non credo che sia poi tanto difficile!”
In quello stesso momento ho capito di aver commesso un grosso errore. Ho visto la rabbia negli occhi di Joey che ha preso la borsetta ed è uscita di casa sbattendo la porta.
“Ex papà,dov’è andata mamma? Devo andare in bagno!”
Da quando io e Joey ci siamo separati i due bambini mi chiamano “Ex-papà”,anche se non sono biologicamente figli miei,mi sono preso cura di loro fin da quando sono nati.
Ma pensavo che con il divorzio,se ne sarebbe occupato Darnell e diciamocelo,speravo non sarebbero stati più un mio problema! Comunque faceva parte della lista,quindi me ne dovevo occupare.
“Ok,tesorino,Ex-papà è qui…”
Finita questa prima parte della mattinata apparentemente semplice,pensavo di andare da Gamberone per pranzo,ma sono stato ancora fermato. I bambini avevano fame.
“Ok ragazzi,bhè,io non sono proprio quello che si può definire un bravo cuoco…o comunque un cuoco,ma proverò a fare qualcosa per voi.Dunque,dove tenete la pasta? E la carne?”
Come mi fecero sapere la pasta veniva comprata volta per volta all’occorrenza,dato che i soldi potevano non bastare per le altre spese. La carne invece Joey la comprava da un camioncino che veniva una volta alla settimana nel campo Caravan e poi la conservava.Avevo deciso così di uscire per andare al Market e comprare della pasta.
“Spaghetti con cereali per tutti!” Purtroppo non avevano nient’altro con cui condire gli spaghetti,così i bambini hanno cominciato a piangere finché non ho messo i cereali al cioccolato nei piatti.
Dopo pranzo,mentre tutti dormivano,pensavo di farlo anch’io. Ma la porta ha suonato e una bella ragazza alta e bionda mi ha chiesto di Joey,dicendo di essere il suo appuntamento delle 3.
Appuntamento delle 3!? Che cosa poteva significare? Immediatamente dopo quella domanda,la collegai all’attività di Joey:decoratrice di unghie.Non potevo crederci.No,non anche quello!!!
“Signorina,mi dispiace,ma Joey non è disponibile in questo momento,potrebbe ripassare domani pomerggio,magari?Grazie.”
“No,mi dispiace,ma ho già pagato,vorrei che la Signorina Joey o chi per lei svolgesse il suo lavoro.”
Non ci potevo credere,non avevo la minima intenzione di fare anche quello!! Così ci siamo messi a litigare.Io sostenevo di non avere le competenze per quel lavoro e lei continuava a dire di non avere il minimo interesse sulle mie preferenze. Così fui costretto a farla entrare e la feci accomodare al tavolo della cucina dopo averlo sparecchiato e pulito davanti ai suoi occhi.
Non avevo idea di che cosa stessi facendo,ma andai avanti comunque.Dopo aver girato per diversi minuti per tutta la casa,vidi qualcosa che somigliava a una trousse ed era tutta colorata e sporca di smalti. In più emanava odore di alchool,così capii. In quella scatola c’era il materiale da lavoro di Joey. Così la presi e la poggiai sulla tavola alla quale era ancora seduta la ragazza,ormai spazientita.
Infilai la mano nella trousse e cominciai a cercare. Chissà cosa cercavo…
Trovai degli adesivi,dei pennellini e milioni di smalti.
Quattordici minuti dopo la ragazza era scappata dalle mie cure,riuscendo anche ad estorcermi 70$.
Erano quasi le 5 e  pensavo finalmente di poter dormire,quando scoprii che il pisolino pomeridiano dei ragazzi durava proprio fino alle 5 e ora reclamavano un giro al parco.
Anche se avevano 5 anni,dovetti allacciargli la giacca,metteregli le scarpe e cose così.
Appena arrivati al parco capii di aver sbagliato ad averli lasciati liberi:non li trovavo più.
Mi prese il panico.Eravamo in uno squallido quadratino di cemento dove milioni di bambini dai 2 ai 10 anni correvano all’impazzata,ma intorno c’era un boschetto dove quelli più grandi si riunivano per fare qualche cazzata.
Di sicuro quei due delinquenti si erano cacciati proprio in quel dannato boschetto. Chiamai Randy e insieme ci mettemmo a urlare i loro nomi correndo tra un albero e l’altro. Forse tutti gli anni passati sdraiati sul divano a mangiare schifezze e bere birra ci avevano resi meno atletici. Randy ne era la prova:giaceva sotto un pino contro il quale aveva sbattuto nella corsa. Cercai di avvicinarmi a lui,ma cominciava veramente a mancarmi il fiato…Pian piano lo raggiunsi e tentai di farlo rinvenire.
Dietro di lui,vidi una specie di falò e gente che urlava. Mi avvicinai a passo svelto,ma non troppo perché in fondo sono sempre poco atletico,e vidi che tra quei quattordicenni mezzi fatti e mezzi sbronzi c’erano anche i figli di Joey che stavano cercando di fare i duri. Uno beveva un sorso da una lattina di birra scadentissima,l’altro passava avanti e indietro la mano sulla fiamma di un accendino nero.
Gli arrivai da dietro e li presi entrambi per il collo della giacca. Ero furioso con loro. Non solo mi avevano fatto perdere un sacco di tempo e fatto prendere un colpo,ma avevano anche stancato alla grande me e Randy,che per di più era svenuto dopo aver sbattuto la testa contro un albero.
Li buttai nella macchina e ci dirigemmo verso casa. Loro piangevano e mi supplicavano di non dire niente a Joey. Io non dissi una parola,non riuscivo a pensare a nulla se sono al momento in cui avevo realizzato di non averli più dietro di me.
Arrivati a casa c’era già Gamberone intento a fare una partita a qualche strano videogioco,sdraiato sul divano e con una padella piena di pop-corn fumanti.
“Oh,Gamberone,per fortuna che ci sei tu qui a casa. Joey mi ha smollato i bambini per tutto il giorno,non ce la faccio più.Voglio solo tornare al Motel con Randy e comprarci per cena qualche schifezza da una di quelle orrende macchinette!”
“Come,Earl?! Non resti a fargli da mangiare?”
“Gamberone,per oggi ci ho rimesso 70$,25 anni di vita e molto tempo. Non posso stare qui a prendermi cura dei tuoi figli anche a quest’ora! Hai un locale,perché non ti inventi qualcosa da mangiare per cena,eh?”
In quel momento è entrata Joey e mi ha guardato subito malissimo mentre cercavo di dirigermi verso la porta.
“Ah,no,Frescone! Non penserai di cavartela così facilmente! Una madre non lascia i figli al pascolo all’ora di cena e per la nanna…dovrai fare anche quello,io non ho intenzione di muovere un dito!”
Decisi di preparare un’ottima zuppa di verdure per cena,insomma:qualcosa di salutare non poteva di certo far male in quella casa!
Uscii ancora una volta e pensai di svignarmela,tornare al Motel e lasciare che Joey se la prendesse con me dopo una bella dormita. Poi mi ricordai che stavo facendo tutto quello in nome del Karma,che probabilmente non l’avrebbe presa bene se avessi lasciato il lavoro a metà.
Così andai al negozio in fondo alla strada e cercai la verdura meno marcia tra tutta la roba marcia in quel posto. Riuscii a trovare qualcosa e così pagai e me ne tornai al campo. Randy dormiva steso sul divano,con i ragazzi intorno che l’avevano riempito di micciette. Al mio ingresso le accesero e queste esplosero tutte addosso a mio fratello che si svegliò di scatto e corse via gridando,per chiudersi nel bagno a piangere. Joey si stava dando lo smalto,mentre Gamberone era sempre preso da una partita a quel suo videogioco.
Mi misi in cucina e,togliendo qualche vetro di bottiglia dal tavolo,potei iniziare a tagliare la verdura.
Dopo circa due ore e tre quarti,eravamo tutti a tavola,davanti a un hot-dog con salsa.
Nonostante tutti i miei tentativi,la zuppa non era riuscita e per di più avevo bruciato metà della cucina. Non ce la facevo più,spervavo che i ragazzi fossero altrettanto stanchi,così avrei potuto metterli a letto subito e riposarmi anch’io. Per fortuna,almeno in quel momento della giornata,il Karma è stato dalla mia parte e dopo qualche altro piccolo problema causato dai pigiami e dagli spazzolini da denti,i bambini si sono messi sotto le coperte.
“Ex-Paaaapà,ci racconti una favolaaa??” piagnucolavano loro in coro. Questo era davvero troppo.
“Ragazzi,se non spegnete subito la luce,ex-Papà racconterà alla mamma cosa vi ha visti fare oggi nel bosco,d’accordo?”
Subito mi hanno dato la buona notte e si sono zittiti. Finalmente cel’avevo fatta,potevo tornarmene al Motel. Chiamai silenziosamente Randy,per evitare che qualcuno si svegliasse,prendemmo per l’ennesima volta la macchina e tornammo finalmente al Motel.
“Earl?”
“Che c’è Randy?”
“Se noi siamo maschi è perché dovevamo essere maschi,mentre le femmine sono femmine perché così dovevano essere. Però a volte può succedere che un uomo faccia la donna e allora è divertente,come hai fatto tu oggi per esempio,ma forse riesce a capire perché le donne sono donne.”
“Imbecille,le donne sono donne perché Dio sapeva che noi avremo avuto le palle di fare certe cose che voi uomini non potete fare! E,Earl,non pensare mai più di terrorizzare i miei figli per potertene tornare a letto con quel cretino del tuo amantefratello,hai capito?!!”
Joey doveva dire la sua,anche a costo di arrivare fino al Motel alle 11 di sera,spalancare la porta e svegliare mezzo Motel. Devo ammettere che però quella volta aveva ragione. Eh,già,aveva proprio ragione!
“Buonanotte Randy.”
“Buonanotte Earl.”
  
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