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Autore: _Fleff_    02/12/2012    1 recensioni
La sera del falò, durante le vacanze estive, un gruppo di adolescenti, e una semplice Love confession.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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FALO'

Angolo d'autrice : Storia senza una trama, semplicemento un momento di vita di due ragazze. Questo è l'effetto delle notti solitarie estive pensando a cosa potrebbe accadere in una notte durante un falò tra amici. 


Il fuoco bruciava, il profumo della legna che ardeva e illuminava i nostri volti era quello dei castagni, noi eravamo li, al suo capezzale e attendevamo che l’ultimo legno prendesse vita per poi arrestare la sua furia. Le scintille guizzavano intorni a noi.
Julian e Victor stavano ancora intonando canti seguiti dal resto della ciurma che a squarcia gola deliziava l’ambiante con canzoni che spaziavano dal rock ali classici italiani. Simon era al fianco di Julian, dall’altra parte Victor con Nadia, Valerie e a seguire io. Ilary e Denny erano poco più in la, in riva al mare. Antony era di fianco a me intento nel finire il Vodka alla fragola.
Quella serata era perfetta.
Sabrina era di fronte a Victor e si scambiavano sguardi strani che non fu difficile interpretare, mi domandavo quando si sarebbero decisi a confessarsi i loro sentimenti. Ma questi erano problemi che non mi riguardavano. Julian aveva detto esplicitamente di non intromettermi.
In effetti quello che mi interessava quella sera era la  graziosa ragazza che sedeva di fianco a me. Ero così vicina da sentirne il buon’odore della sua pelle. Gli occhi verdi brillavano alla luce delle fiamme, il suo sguardo era perso in quella danza di fiamme e scintille.
Quando l’ultimo tizzone finì di bruciare tutti si avviarono verso le loro tende . Julian e Simon, seguiti da Antony e Victor in una tenda e Sabrina e Nadia in un'altra, io e Valerie avremmo dormito con loro.
Quando mi avviai alla tenda notai che la ragazza dagli occhi verdi era ancora seduta ai piedi del fuoco, feci cenno a Nadia di avviarsi e lei capì al volo. Mi sedetti accanto a lei e capii che non aveva la minima intenzione di andare a dormire tanto presto, così decisi di ravvivare il fuco. Lei era immobile e non apriva bocca.
<< che succede? >> le chiesi dolcemente
Lei mi guardò intensamente
<< l’ho lasciato… >> la sua voce non era triste, ma pacata e serena. Io annuii e la lascia continuare
<< non potevo stare ancora con lui, non dopo le tue parole… >>

Ricordo benissimo quella sera e quello che le dissi…

Eravamo scesi tutti insieme come al solito, ma quella sera Valerie era cupa, i suoi occhi spenti, non fu difficile immaginare cosa fosse successo…Mi raccontò che aveva litigato per l’ennesima volta col suo ragazzo, io rimasi tutta la sera ad ascoltare e quando finì di parlare non riuscì a fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso…Lei corrugò la fronte e cercò di decifrare il motivo del mio riso. Così mi spiegai.
<< i motivi che mi stai elencando sono futili… ma abbastanza importanti per lasciarlo , meriti qualcuno che ti sappia dare attenzioni, qualcuno che ti metta al centro del suo mondo, una persona che ti guardi negli occhi e ne veda il riflesso della sua anima, un ragazzino che dice di amarti ma non ti da tutto questo non ti merita e non merita di pronunciare quelle parole che solo un cuore sincero deve dirti… >>
<<  a che parole ti riferisci?  >>
<< ti amo >>
La vidi arrossire, e io sorrisi.  Solitamente il romanticismo non era una qualità che mi apparteneva ma quando guardavo quegli occhi così intensi non potevo fare a meno di innamorarmene.

 
Il falò ancora acceso accompagnò quell’attimo dio silenzio, mi guardava in modo tanto intenso da farmi girare la testa, presi fiato
<< a che parole ti riferisci ?  >> le chiesi, un sorriso malizioso si dipinse sul suo volto
<< ti amo >>

Quel sussurro, quelle parole pronunciate con quella voce calda e accogliente mi fece avvampare più del fuoco. Sperai con tutta me stessa di non arrossire ma credo di aver fallito visto il suo sorriso soddisfatto. 
Feci un altro sospiro e le presi la mano, e l’attirai a me avvolgendola in un abbraccio le lascia la mano per afferrarle il viso continuando a stringerla a me, lei non oppose resistenza, inchiodai il mio sguardo al suo e portai il suo volto a pochi centimetri dal mio, le sfiorai le labbra e le posai un bacio lieve, le sue labbra si schiusero lasciandomi approfondire il bacio. 
Poi mi allontanai e attesi un suo commento ma lei si limitò a sorridere e stamparmi un altro bacio delicato sulle labbra, poi posò la testa sulla mia spalla stringendosi a me.                               

  
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