“è arrivato fin qua,
un grande e candido animo ha,
venuto dal profondo della foresta,
è giunto dove le naiadi dimorano e fanno festa,
un affetto di madre lo ha sempre cresciuto,
affetto che ha da poco tragicamente perduto,
le sue lacrime scorrevano lente,
annebbiando gli occhi e la mente..
un’ ombra nuova calò su di lui,
che cerca la custode di un oggetto con cui,
sua madre gli riporterà....
la shikon no tama vorrà,
ma nel suo animo qualcosa cambierà...
qualcosa cambierà...”
Per miglia e miglia in quella foresta, era udito solo questo canto.
Un canto non della voce, ma del cuore.
bello, profondo, limpido,
come il cuore del corpo a cui apparteneva tale bellissima voce.
“chi c’è là, che guarda senza coraggio di guardare? questa è la mia fonte; mostrati creatura ignota: a patto che tu non sia malvagia, sei la benvenuta in questo luogo di pace”
Dai cespugli uscì improvvisamente quello che
all’inizio sembrava un uomo, ma poi si rivelò
qualcos’altro:
aveva l’aspetto di un bellissimo ragazzo guerriero,
ma non aveva orecchie umane: aveva infatti sulla testa due
dolci e morbide orecchie canine, di una sfumatura
simile all’acciaio argentato,
aveva poi una lunghissima cascata di capelli d’argento,
che parevano ricordare le cascate d’acqua la mattina quando sorge il sole;
aveva stupendi occhi color resina fresca di corteccia
dagli accattivanti tratti orientali, ma dentro gli occhi....
niente luce....solo tristezza e malinconia.
“ ho seguito il tuo canto e...sono arrivato qui”
“sei un demone”
“no, solo un mezzo-demone”
“io non faccio queste distinzioni. Per me sei sempre un demone”
“ sono una creatura da considerarsi malvagia, lo so, e se mi temi me ne andrò, e non disturberò più i tuoi canti”
“ no, percepisco in te un’anima gentile...come ti chiami?”
“Inuyasha, il mezzo-demone cane”
La donna sorrise leggermente. Lo stava aspettando.
“ io sono una ninfa, o meglio una naiade. Sono la naiade della fonte che tu vedi.”
“naiade?”
“si, una naiade cantastorie”
“capisco...infatti la tua storia era bellissima, e la musica della tua arpa ancor di più”
“ vuoi sentire di nuovo la mia arpa?”
“lo vorrei tanto, ma prima, qual’è il tuo nome?"
“sono Kagome la naiade”
Detto questo, la ninfa iniziò a suonare dolcemente, e il mezzo demone la stava ad ascoltare, ammaliato e raddolcito, scrutando con occhi sognanti la bellezza di quella ragazza.
Spuntò la notte. Le stelle si dipinsero come al solito sul quadro del cielo,e Inuyasha si addormentò accanto alla ninfa.
Questa, lo vide e gli sorrise in modo dolce, poi pian piano, mentre con una mano giocava con un ciondolo a sfera viola che aveva al collo, iniziò a scivolare sempre di più in acqua per andare a riposare, e proseguendo cantava a bassa voce:
“la shikon no tama vorrà,
ma nel suo animo qualcosa cambierà...
qualcosa cambierà...”