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Autore: Red S i n n e r    02/12/2012    1 recensioni
Ho paura come ieri, come allora, come oggi che non m’abbandona.
Sono come le canzoni ossessive che si mandano sempre, e sempre
mi cambio, sempre mi sbaglio, sempre mi urlo e mai m’assecondo.
[...]
Replay! Replay!
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come oggi che non m'abbandona (replay!).



Ho paura come ieri, come allora, come oggi che non m’abbandona
e sono stanca, con la testa in fiamme, la vita in panne.
Ho mentito, nascosto e distrutto e di tutto ho fatto un lutto,
mi son fermata, ho guardato indietro e visto l’errore,
l’orrore, di non aver capito nulla e d’aver sbagliato proprio tutto.

 

Allora Replay!

 

Ho paura come ieri, come allora, come oggi che non m’abbandona
sono stata nemico solo di me, e di me stessa sola provo vergogna  
mi nascondo tra le ombre, nelle fronde, nelle paure mie che son molte.
Del cambiamento ho fatto un mazzo, lo porto al collo come un lazzo
Ci trascino quello che non ho preso  e il tempo che mai ho speso.

Replay!

 

Ho paura come ieri, come allora, come oggi che non m’abbandona
e sono sola, mi sento sola, ma rido lo stesso e non m’importa
Cerco conforto, ma non mi guardare ché mi sento un torto.
Non ho voluto pensare, ricordare, ma son debole e ho perso,
perso  tutto prima d’iniziare perché non ho mai saputo barare.

 

Di nuovo, Replay!

 

Ho paura come ieri, come allora, come oggi che non m’abbandona.
Sono come le canzoni ossessive che si mandano sempre, e sempre
mi cambio, sempre mi sbaglio, sempre mi urlo e mai m’assecondo.
Ho voluto la vita e mi ha bruciato le dita, ho cercato la via, la mia,
ma ho trovato l’affanno e questa voglia folle di andare a fondo.
 

Replay! Replay!

 

Ho paura come ieri, come allora, come oggi che non m’abbandona,
ho sentito le lacrime pizzicare, la gola bruciare e solo la voglia di andare.
Ma son rimasta, me lo sono imposta, e cerco il conforto, il mio posto
la voglia di pace che non m’abbandona  e mi fa scordare che
L’assoluzione non mi dimentica, ma non mi perdona.

 

 

Nemmeno io mi perdono, ma non mi abbandono e
mi rimando come le canzoni, come i dischi rotti che son graffiati e
S’incantano e m’incanto e perdo il filo, perdo il segno, poi mi fermo;
non voglio stancare chi di me non ha un’immagine da dimenticare
e chi, invece, sa troppo bene cosa ricordare.

 

Stop.

 

Replay?

   
 
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