Note dell'autore: Avrei
dovuto aggiornare una settimana fa, ma non ci sono riuscita, cmq ecco a voi la
nuova storia "Lo stratagemma dei Sontaran", devo ammettere che mi
sono proprio divertita a scrivere questo primo capitolo, e il secondo non inizia
tanto male.
Buona lettura e ricordate di recensire
Lo stratagemma dei Sontaran
Capitolo I
Ritorno all'Unit
Nonostante
la doccia, Rose si sentiva terribilmente assonnata, uscì dalla sua camera
grattandosi la testa sperando di trovare un passatempo che l'avrebbe svegliata
del tutto, ultimamente si sentiva più stanca del solito, sembrava che le sue
otto ore di sonno non le bastavano mai.
"Oh
bene ci sei anche tu" sentì la stridente voce di Donna alle sue spalle,
non ebbe il tempo di girarsi che venne trascinata dalla rossa.
"Che
diavolo sta succedendo?" chiese la biondina, si voltò e vide che dietro
c'era il Dottore con lo sguardo un po’ pentito stampato sul volto.
"Sono
riuscita convincerlo finalmente" disse Donna senza smettere di camminare,
andando verso la console.
"Convincerlo
a fare cosa?" chiese sempre più confusa Rose, mentre i tre arrivavano alla
console.
"Sarà
solo per un giretto veloce ed io ti starò vicino" disse il Dottore
superandole, Rose iniziò a capire.
"Non
mi dire che …" iniziò a parlare fermandosi, mentre Donna non perse tempo e
si mise accanto al Dottore.
"Ahaha
ci sarà da divertirsi" disse Donna sfregandosi le mani.
"Davvero
sei riuscita a convincerlo" continuò la biondina avvicinandosi ancora
incredula.
"Si
può sapere perché sei così sorpresa?" chiese il Dottore indispettito.
"Perché
sei talmente geloso della tua nave, che devo faticare molto prima di riuscirti
a convincerti " si giustificò Rose mettendosi seduta.
"Io
non sono geloso della mia nave" brontolò il Dottore, prendendo il martello
da sotto la console, mentre Donna si sistemava eccitata accanto a lui.
"Te
ne starai lì?" chiese Donna a Rose.
"Sì,
mi godrò il viaggio comodamente seduta qui" le
rispose sorridendo.
Il Dottore
istruì Donna con molta attenzione, e un po’ di preoccupazione nella voce,
mentre Rose sghignizziava nel vederlo così teso e nervoso, poteva anche
negarlo, ma lui era sempre molto geloso della sua vecchia amica.
"Non
riesco a crederci" disse Donna felicissima, mentre manovrava con
attenzione, la macchina, il Dottore un po’ più distante la osservava.
"No,
nemmeno io" aggiunse lui mordicchiando il labro nervosamente.
"Su
Dottore, non vedi quant'è brava la nostra Donna" aggiunse Rose divertita.
"Oh-oh
attenta" si affrettò il Dottore colpendo con il martello e spostando una
leva.
"La
mano sinistra portala giù" disse osservando lo schermo, la nave tremò un
po’ sballotandoli, Rose ben salda sul sedile.
"Sei
troppa vicina agli anni ottanta" avvertì il Dottore tenendo il martello
sempre in mano.
"E
che può succedere, li rovino?" chiese ironica Donna.
"C'è
chi l'ha fatto" rispose il Dottore, facendo
scattare Rose.
"Ohi,
non ricominciamo con quella storia" si difesa fingendosi offesa.
"Sei
stata tu?" chiese Donna girandosi di scatto verso di lei.
"Lunga
storia" rispose, poi il cellulare iniziò a squillarle, lo prese di fretta
pensando si trattasse della madre, ma il numero sul display la sorprese.
"Qualcosa
non va?" chiese il Dottore notando la sua espressione e avvicinandosi.
"Non
lo so ancora" Disse alzandosi dal sedile.
"Pronto?"
rispose con calma.
"Ciao
Rose" la voce di Martha la salutò con allegria.
"Ciao
Martha, non vorrei sembrare sospettosa o ingrata ma a cosa devo l'onore?"
chiese la biondina.
"Devo
parlare con il Dottore" le rispose.
"Ok,
te lo passo" continuò Rose.
"No,
dovrei parlarci di persona è importante" le rispose ancora l'altra, Rose
guardò il Dottore accanto a lei e sorrise.
"Stiamo
arrivando" le disse semplicemente per poi staccare.
"Scusa
Donna, ma la tua lezione di guida dovrà essere rimandata, ci tocca
lavorare" disse il Dottore avvicinandosi ai comandi.
"Il
Tardis rintraccerà il segnale del telefono, almeno siamo sicuri di non
sbagliare stavolta" continuò il Dottore manovrando il Tardis, Donna si
avvicinò a Rose un po’ delusa.
"Chi
era?"chiese curiosa
"La
nostra vecchia amica Martha, è simpatica, ti piacerà" le rispose Rose.
"Non
riuscirò più a convincerlo, vero?" chiese poi.
"No!"
le rispose senza mezzi termini.
Appena
atterrati Rose si precipitò fuori dalle porte, erano
in un vicoletto e alla fine di esso Martha Jones li attendeva con un sorriso
sulle labbra, le due si guardarono e si corsero incontro abbraciandosi.
"Oh
quanto è bello ritrovarti" disse la biondina sciogliendosi dall'abbraccio,
il Dottore nel mentre le aveva raggiunte.
"Anche
per me, mi siete mancati" disse l'altra ragazza sorridendo a entrambi, si
avvicinò al Dottore e si abbracciarono.
"Ahah
non sei cambiata affatto" disse lui sollevandola da terra, Rose sorrise di
questo slancio d'affetto riservato a Martha.
"Neanche
tu, sempre lo stesso" disse lei sciogliendosi da quell'abbraccio.
"Allora
come procedono le cose?" chiese Rose.
"Tutto
bene, grazie" rispose lei.
"La
tua famiglia?" chiese il Dottore.
"Non
così male, molto meglio" rispose, poi il suo
sguardo si posò dietro le spalle dei due.
"Oh,
vedo che mi avete già rimpiazzata" disse e i due
si voltarono trovando Donna che era rimasta davanti alle porte del Tardis.
"Non
dire sciocchezze" disse Rose spingendola di fianco scherzando.
"Martha
Donna, Donna Martha, vi prego non litigate" le presentò il Dottore.
"Sì,
ti piacerebbe" disse Donna superandolo e andando a stringere la mano di
Martha che sorrise.
"Oh
finalmente posso conoscerti, con questi due iniziava a starmi stretto il Tardis"
scherzò, stringendole la mano e sorridendole.
"Ohi"
la richiamò Rose risentita.
"Beh
siete sempre appiccicati" le rispose scherzando la rossa.
"Capisco
bene" continuò Martha, spostandosi il ciuffo dagli occhi, Rose le prese la
mano notando che portava un anello di fidanzamento.
"Oh
mio Dio è splendido" disse la biondina.
"Chi
è il fortunato?" chiese invece Donna.
"Il
fortunato, quale fortunato?" chiese confuso il Dottore.
"E'
fidanzata, stupido" lo richiamò Donna.
"Oh
beh quel Tom Milligan" disse rivolta verso Rose che aveva sentito parlare
dell'uomo.
"E'
in Africa adesso" continuò lei.
"Sì,
lo so un dottore che sparisce nei luoghi più lontani" disse rispondendo
allo sguardo scettico di Donna.
"E'
scheletrico?" chiese Donna.
"No,
lui è così forte" le rispose ammiccando.
"Lui
è così pelle e ossa che se lo abbracci rischi di tagliarti" scherzò Donna
indicando il Dottore.
"Per
non parlare della sua mania di coccolare il Tardis più dei suoi compagni"
aggiunse Rose divertita dal dissenso del Dottore.
"Preferirei
se litigasse", aggiunse esasperato.
"Dov'è
Mickey?" chiese poi cambiando argomento.
"Ti
senti in minoranza, vero?" chiese Rose scherzando.
"E'
con il Torcwood di Jack avevano non so che emergenza" rispose la ragazza,
poi un fruscio attirò la sua attenzione, qualcuno la stava cercando via radio.
Martha li
condusse all'interno di un enorme Van nero con lo stemma dell'Unit, il Dottore
una volta le aveva accennato alla sua collaborazione con loro, ma non avevano
mai approfondito il discorso.
"Operazione
cielo blu completa, grazie per avermi lasciata il commando" disse a Martha
entrando in una sala operativa piuttosto fornita, ad attenderla un uomo con la
divisa verde.
"E
lui è il Dottore" disse la ragazza voltandosi verso di loro.
"Dottore,
il colonnello Mace" disse Martha, l'uomo si mise sull'attenti e fece il
saluto militare, infastidendo sia Rose sia il Dottore.
"Ohh
non faccia il saluto" disse quasi disgustato.
"Ma è
un onore signore, ho letto tutto su di lei" disse il colonnello, Rose
sorrise divertita voltandosi verso il Dottore che annoiato scuoteva la testa
guardandosi attorno, non le serviva il collegamento mentale per capire che era
infastidito da tutta quella formalità , voleva mettersi semplicemente a lavorare
sulla faccenda.
"Tecnicamente
fa ancora parte dello staff, non si è mai dimesso" aggiunse l'uomo.
"Tu
lavoravi per loro?" chiese Donna sorpresa.
"Sì,
tanto tempo fa, negli anni settanta o erano gli ottanta, era tutto più
amatoriale" spiegò senza smettere di guardandosi attorno.
"I
tempi sono cambiati, signore" aggiunse il colonnello.
"Basta
con il "signore"" lo riprese il Dottore.
"Oh andiamo Dottore, lo hai visto anche tu, sei stato sulla
Valiant" disse, Rose rabbrividì a quel ricordo.
"Rose
tutto bene?" chiese Donna accanto a lei.
"Sì,
solo un brivido di freddo, niente di grave." Le mentì scacciando via quei
ricordi tremendi, si avvicinò nuovamente al Dottore che controllava sempre più
attento i monitor attorno a loro, come se cercasse qualcosa.
"Abbiamo
ricevuto molti soldi dalle nazioni unite, è tutto in nome della sicurezza
mondiale".
"Una
nuova Unit per il mondo moderno" aggiunse il colonnello.
"Giusto,
è questo significa arrestare dei comuni operai per strada e in pieno
giorno" ruggì Donna contro il colonnello.
"Sembra
di stare a Guantanamo la fuori" continuò la rossa senza fermarsi.
"Donna,
a proposito, visto che non l'ha chiesto e gradirei il saluto" continuò
ancora, il colonnello confuso si voltò verso il Dottore e poi fece il saluto a
Donna
"E'
una che sa il fatto suo" disse Martha verso Rose.
"Non
sai quanto" aggiunse la biondina.
"Tutto
bene?" chiese il Dottore avvicinandosi e distraendola.
"Sì,
tranquillo" gli disse sorridendo timidamente.
Il loro
collegamento mentale era ancora debole, ma Rose sapeva che lui poteva capire
quando qualcosa non andava in lei, e viceversa, e non sempre era una cosa
positiva.
Mentre
Martha e Donna si occupavano del personale della fabbrica, il colonnello spiegò
al Dottore e Rose chi era il creatore dell'Atmos, un ragazzo Luke Rattigan, che
aveva attirato l'attenzione del Dottore per via della sua genialità.
"Deve
aver avuto una vita molto solitaria" disse Rose osservando le foto del
ragazzo, come se cercasse di leggere attraverso quelle immagini, tipico della sua
Rose, cercava sempre un'empatia con le persone.
"Beh
ha tutto ciò che un ragazzo può desiderare signorina" le rispose il
colonnello.
"Non
significa che lo rende felice o meno solo" rispose la ragazza.
"Rose
è il mio nome, mi chiami così, la prego" gli disse con gentilezza
voltandosi a guardarlo.
"Rose,
che ne dici di una gita fuori porta?" chiese il Dottore avvicinandosi e
sorridendole, la ragazza ricambiò il sorriso.
"Accetto
molto volentieri" rispose.
"Andiamo
a conoscere questo genio" disse stringendole la mano e conducendola fuori.
"Vengo
con voi" disse il colonnello seguendoli.
"Lei
non verrà con noi, voglio parlare con Luke Rattigan non puntagli contro
un'arma" disse il Dottore senza fermarsi, Rose si schiarì la voce
richiamandolo per la sua scortesia.
"A
sedici chilometri da Londra, come ci arriverete?" chiese quasi infastidito
il colonnello.
"Avete
delle jeep, ne potremo avere qualcuna anche noi" aggiunse Rose con più
gentilezza.
"Secondo
i registri lei si sposta con il Tardis" continuò l'uomo ignorando Rose.
"Quando
ci sono alieni ostili è meglio tenere la super
macchina del tempo lontana dal fronte" spiegò con calma il Dottore.
"Quindi
ha delle armi, ma preferisce tenerle nascoste" rispose ancora l'altro,
Rose e il Dottore si guardarono quasi infastiditi da quell'affermazione.
"Il
Tardis non è un'arma" rispose Rose.
"Jenckins"
chiamò a grande voce, un ragazzo in uniforme si avvicinò a loro.
"Signore?"
chiese.
"Accompagnerà
il Dottore e la sua compagna, prenderà gli ordini direttamente da lui"
ordinò al ragazzo.
"Io
non do ordini" aggiunse il Dottore
"Non
abbiamo bisogno di una balia" disse Rose un po’ infastidita per essere
ignorata.
"State
per agire sotto un'operazione dell'Unit, quindi sarete accompagnati da qualcuno
dei nostri, signorina" rispose, Rose stava per rispondere,
ma il Dottore le fece segno di lasciar stare.
"Dottore,
buona fortuna" disse il colonnello facendo il saluto militare.
"Ho
detto niente saluto" lo richiamò nuovamente il Dottore.
"Adesso
sta dando degli ordini" disse infastidito andando via.
"Un
po’ sfacciato eh?" disse il Dottore sorpreso.
"E'
il tipo più odioso che abbia incontrato" Aggiunse Rose, il Dottore le sorrise e le prese la mano.
"Andiamo,
non pensarci, vediamo invece di capire come fa un ragazzo del XXI secolo a
possedere una tecnologia come questa" disse conducendola verso la jeep, a
loro di corsa si avvicinò Donna.
"Ehi
piccioncini" li richiamò a gran voce, Rose arrossì sentendosi imbarazzata.
"Oh
giusto in tempo" le disse il Dottore sorridendole e andandole incontro
trascinandosi anche Rose.
"Vieni,
andiamo in campagna, aria fresca e geni" disse tirandola con la mano che
aveva libera, ma Donna lo costrinse a fermarsi.
"Non
vengo con te" disse di fretta costringendolo a fermarsi.
"Come
mai?" chiese Rose.
"Ci
ho pensato molto, mi dispiace" continuò la rossa seriamente.
"Torno
a casa" disse poi, sia Rose sia il Dottore rimasero stupiti da questa
affermazione, non si aspettavano nulla di simile.
"Davvero?"
chiese il Dottore quasi speranzoso.
"Devo
farlo" continuò la rossa, Rose iniziò a capire cosa Donna volesse davvero
dire.
"Beh
se è questo che vuoi" rispose il Dottore senza nascondere la delusione.
"Insomma
è un po’ presto, c'erano tanti posti in cui volevo portarti" continuò lui
tranquillamente, Rose lo guardò confusa, il Dottore senza dubbio aveva capito
male.
"La
15° Luna della cascata della Medusa, i cieli saettanti di Cotten Pulluni, i
banchi di corallo di diamante di Kataa Flo Ko"
continuò. Rose e Donna si scambiarono uno sguardo divertite.
"Grazie."
disse ancora il Dottore seriamente.
"Grazie
Donna Noble, è stato fantastico, tu mi hai salvato la vita in così tanti
modi" continuò
imperterrito, ma poi si fermò un attimo.
"Tu
vuoi solo passare a casa per un saluto" realizzò infine, e Donna
sorridendo annuì.
"Ti
prego Rose, spiegami ancora quanto sia intelligente il Dottore" scherzò
guardando la biondina.
"E …
e poi ritorni?" chiese il Dottore imbarazzato.
"Lo
sai cosa sei? Un bel spacemen somaro" continuò Donna, il Dottore si grattò
il mento e il collo imbarazzato.
"Questa
volta te la sei proprio cercata Dottore" aggiunse Rose dandogli delle
pacche sulla spalla.
"Tu
lo avevi capito?" chiese il Dottore.
"Yep"
rispose lei sorridendogli.
"Quando
vuole signore", intervenne Jenckins che aspettava pazientemente.
"Avanti,
potete anche darmi un passaggio" disse Donna, i tre si avvicinarono alla
jeep, Donna e Rose salirono per prima dietro il Dottore.
"Ma
lo hai sentito, Luna spezzata" rise ancora Donna.
"Credimi
Donna, tutti quei posti che ti ha nominato non ti ci porterà mai" scherzò
la biondina.
"Ohi"
si difese il Dottore mettendosi seduto.
"Sto
ancora aspettando che tu mi porti a Barcellona" lo richiamò la biondina.
"Ma che mal e ho fatto" borbottò il Dottore voltandosi
dalla parte del finestrino, mentre le sue compagne si scambiarono uno sguardo
complice.
Fine
Capitolo I
Note finali: Allora che ve ne sembra? Spero sia davvero buono e migliore dell'ultimo
capitolo di "Il canto degli Ood".
Alla prossima, spero sia prestissimo.