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Autore: Mrs C    02/12/2012    13 recensioni
- John, sai che non è mia consuetudine preoccuparmi delle vostre sciocche faccende da umani ma--
- Oh, scusa Mr Spock, se le nostre sciocche faccende da umani ti disturbano!
[Seconda oneshot della serie Ovunque tu vada, non rimanere bloccato]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ovunque tu vada, non rimanere bloccato'
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Sorry, Mr Spock











- John...

Un grugnito di risposta.

- John, esci di lì.

Un mugolio e un altro grugnito.

- John, o esci di tua spontanea volontà o farò saltare la porta con il nitrato d'ammonio che ho rubato dal laboratorio la settimana scorsa.

La porta dietro cui ti nascondi viene spalancata con violenza forse eccessiva, e i cardini manifestano il loro disappunto con un cigolio disperato.

- Che cos'hai rubato tu, dal laboratorio?

Sherlock ghigna, incrociando le braccia al petto.

- Una testa. Il nitrato d'ammonio l'avevano finito.

- Sei un fottutissimo bastardo manipolatore. [1]

Il Consulting Detective fa spallucce e a te viene voglia di sbattergli la testa contro lo spigolo della parete accanto.

- Ora possiamo parlare da persone adulte?

- Tu vieni a dire a me di parlare da persone adulte?

Scoppi a ridere, forzatamente, mentre scendi le scale che portano in camera tua - dov'eri fino a cinque secondi fa e dove saresti volentieri rimasto se qualcuno non  fosse venuto a scocciarti -, facendo scricchiolare qualche gradino e dirigendoti a passo svelto verso la cucina. Teina, ci vuole teina.

- Scusa, ma mi fa ridere il fatto che proprio tu mi venga a dire di comportarmi da persona adulta quando sei un bambino nel corpo di un trentenne.

Sherlock arriccia le labbra, mimando bambino con le labbra. Senza volerlo ti fa scappare un sorriso, ma sei ancora troppo agitato per darci peso.

- John, sai che non è mia consuetudine preoccuparmi delle vostre sciocche faccende da umani ma--

- Oh, scusa Mr Spock, se le nostre sciocche faccende da umani ti disturbano!

Metti Mr Spock fra virgolette, facendo una strana smorfia con la bocca, dandogli le spalle per un secondo mentre recuperi la tua tazza dallo scaffale.

- Ma, se mi avessi lasciato finire, vorrei davvero capire perché stai reagendo così... così.

Si accomoda a gambe accavallate, come il più regale dei principi, in una sedia della cucina e aspetta che tu dica qualcosa.

I suoi occhi azzurri, socchiusi e un po' curiosi, ti guardano dal basso ma sembrano radiografarti fin dentro l'anima. La verità è che non sai cosa dirgli. Sei imbarazzato, e  anche un po' arrabbiato, ma più di tutto non sei pentito. Prendere a pugni Anderson è una cosa che avresti voluto fare dacché lo conosci, ma ora tutti sanno. L'hanno  visto - e più di tutto ti hanno sentito urlare -, il tuo lampo d'ira mentre quell'idiota insultava il tuo compagno forse con un epiteto di troppo e il tuo istinto da soldato  non sei riuscito proprio a fermarlo. Non questa volta. 

- John?

- Mi da fastidio.

Sherlock inarca le sopracciglia. Aspetta che continui a parlare, e sa che non smetterà di farlo finché non gli darai quel che vuole. Sospiri. Il thé inizia a raffreddarsi, e  all'improvviso non hai più voglia di berlo. 

- Mi ha sempre innervosito il modo in cui ti chiamano quelli lì. Freak, mostro, psicopatico... io so che non lo sei. Lo so e lo sanno anche loro, eppure continuano ad  affibbiarti quelle parole e io non sono riuscito a... trattenermi. 

Gli volti le spalle, poggiando entrambe le mani sullo scaffale di fronte e sospirando in maniera pesante.

- Adesso che... adesso che siamo, insomma... che stiamo insieme. Credo che la cosa si sia accentuata. Quando mi sono accorto di quello che stava succedendo Anderson era già a terra.

C'è un silenzio leggero che avvolge le pareti della vostra casa. Il cellulare suona distintamente nella tasca del tuo compagno, ma lui sembra non essere interessato. Non  lo puoi vedere, voltato di schiena come sei, ma se avesse voluto rispondere l'avrebbe già fatto. Si alza dalla sedia e ti arriva alle spalle. Il suo respiro ti solletica la nuca,   e un lungo brivido ti scorre addosso.

- John... guardami.

Le sue mani sono ferme mentre ti volta, e i suoi occhi di ghiaccio penetrano nel tuo cuore come la punta di una lama fredda e affilata.

Non te ne accorgi finché non senti le sue labbra che premono, incerte e un po' impacciate, sulla tua bocca. Sono screpolate, e inesperte, e il pensiero di Sherlock che  non ha mai baciato nessuno ti scalda l'anima. Perché tu sei il solo e l'unico a cui si sia legato così tanto e oddio ci stiamo baciando.

- John...

Hai gli occhi chiusi, e la sua voce calda e arrocchita ti manda una scarica di adrenalina al centro del ventre. Sherlock ride un po' e tutto il tuo astio scivola via dalle  spalle contratte, quando il tuo ragazzo passa le sue lunghe dita da pianista sulla tua pelle.

- Non arrabbiarti, John. Che Anderson abbia un cervello sottosviluppato non è certo una novità... penso sia colpa dei suoi genitori.

Corrughi la fronte e un sorriso ti si estende sulle labbra.

- Perché?
Sherlock ti guarda, e i suoi occhi furbi t'intrappolano in una spirale da cui sei sicuro non uscirai mai più. Né hai la minima intenzione di provarci, in effetti.

- Il suo nome di battesimo è Sylvia, John. Come può crescere un uomo che si chiama Sylvia se non come un perfetto idiota?

E ridi, forte, aggrappandoti alla camicia del tuo compagno e inspirando il suo profumo. Sherlock non dice niente, inebriato forse dalla vostra vicinanza, e dal fatto che  vi siete baciati per la prima volta dopo quasi tre mesi che state assieme, e non lo sai, non sai davvero come reagire a tutto il miscuglio di emozioni che ti fanno girare la  testa, se non stringendoti al corpo del tuo uomo che ti bacia una tempia, pensando che questo è forse il miglior giorno di sempre e che vorresti ripeterlo per il resto della tua vita. Anche se a discapito di Sylvia.


 


 


 


 


 

Ps. I'm a Serial Addicted


 


 

Questa è la seconda oneshot di quella che sarà... una serie (Ovunque tu vada, non rimanere bloccato il nome è ripreso da una battuta del mio amato film The Terminal), di cui la prima è la mia ultima (?) storia, Mi hai stregato anima e corpo. Si possono leggere anche separatamente senza problemi, comunque. In realtà doveva concludersi con la prima, ma diciamo che sono ispirata e l'ho promesso a un'amica.


 

[1] Citazione di Doccia della mia amata PapySanzo89 <3

[2] Non ho la minima idea se sia vero o meno ma Mark - vitrollobecauseofreason - Gatiss, così disse su twitter e a me fa troppo ridere l'idea che il suo nome sia  proprio questo per non utilizzarlo da qualche parte XD

Dunque, come per la prima, anche questa è interamente dedicata alla mia amata Nat, PapySanzo89 e spero che questa cagatina - come tutte quelle che verranno - le  faccia ritrovare un po' il sorriso. Non perderlo mai e ricorda la persona speciale che sei!

Non ho più parole per dirvi quanto siete fantastici e quanto adori le vostre recensioni, ecco. *Si siede sul monte mandando amore* Alla prossima!



Ps. Scusate per l'html orribile, ma i programmi che uso mi danno problemi ultimamente -.-



 

Jess

   
 
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