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Autore: Taila    03/12/2012    5 recensioni
- Voglio il mio bentornato, kiddo.- ordinò Morgan, mentre gli abbracciava la vita e se lo stringeva di più contro.
Non che si aspettasse che Reid gli corresse incontro a braccia aperte ogni volta che sarebbe rientrato, non sarebbe stato da lui, ma voleva quel bacio che si stava pregustando da quando era salito in auto per ritornare a casa.
- Viziato.- ridacchiò Spencer e sciolse la mano dalla stretta dell’altro, per poi passargli entrambe le braccia attorno al collo e abbracciarlo forte.
- Quando si tratta di te, sì!- replicò Morgan, con lo sguardo puntato sulle labbra sottili dell’amante e la gola già inaridita dall’eccitazione.
Reid piegò la testa in avanti, annullando la piccola distanza che c’era tra di loro e cercando subito le labbra dell’altro uomo con le proprie. Morgan sospirò soddisfatto dentro la bocca del ragazzo, prima di spingersi ancora di più contro di lui, approfondendo ancora di più quel bacio.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Derek Morgan, Spencer Reid
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Una piacevole sorpresa
Autore: Taila
Serie: Criminal Minds
Genere: Romantico, sentimentale, fluff, slice of a life
Tipo: One-shot, slash, what if…?
Raiting: Verde
Pairing: Derek Morgan x Spencer Reid
Disclaimers: I personaggi non appartengono a me, ma a tutti coloro che ne detengono i diritti. Li ho presi in prestito senza scopo alcuno di lucro e solo per soddisfare le mie fantasie da slasher.
Note: L’idea per questa shot mi è venuta in mente guardando la puntata di mercoledì scorso, l’ultima della settima serie di CM. Prima del matrimonio tra JJ e LaMontaine si vede Reid che gioca con il piccolo Henry e mi è scattata la molla. Prendetevela quindi con gli sceneggiatori del telefilm e con Mamma Rai ù.ù La shot che segue è semplice semplice, senza alcuna pretesa, ma spero ugualmente che vi soddisfi. Ultima cosa: come ogni volta spero che i personaggi non mi siano usciti OOC, in caso contrario fatemi un fischio e metto l’avvertimento.
Ringraziamenti: Ringrazio Sharel: Io sono convita che gli sceneggiatori mettano coppie slash ovunque perché si sono resi conto del fenomeno e cerchino di attirare le fanwriter senza compromettersi direttamente. Sono ritornata alle cose fluffose, non c’è niente da fare questa coppia mi ispira coccole più che sesso sfrenato ^//^ Sono contenta che “Cambiamenti” ti sia piaciuta. La long che promisi ha subito una battuta d’arresto purtroppo, ma negli ultimi giorni ho ripreso a lavorarci. Per la storia con il misterioso corteggiatore di Reid… sì, è nella serie e sto seriamente pensando di scriverci qualcosa su *__* Spero che questa sciocchezzuola ti piaccia ^.^ Ringrazio lady cat: Sono contenta che “Cambiamenti” ti sia piaciuta ^//^ Per la long ci vorrà ancora un po’, perché prima di postare volevo scrivere buona parte della storia e, dato che mi sono lasciata prendere da altri progetti, l’ho un po’ accantonata. Spero che anche questa shot ti piaccia ^_^ Ringrazio BlackCobra: Guarda ultimamente mi sento peggio di Morgan, visti i pensierini che faccio sul nostro Pretty Boy *p* E’ che diventa più carino ogni serie che passa e secondo me Morgan si sentirà le mani prudere dalla voglia di toccarlo *O* Su, su non è niente di più della puntata in cui Penelope crede di aver tradito Kevin con il suo cioccolatino perché se lo ritrova davanti appena uscito dalla doccia *q* Spero per loro che siano stati molto ma molto silenziosi, perché se li sentiva Hotch erano guai ^O^ La proposta sarà argomento di un’altra Derek/Spencer. Sono felice che “Cambiamenti” ti sia piaciuta, beh adesso sono ritornata al fluff ma non nego di avere progetti sensuali su di loro. Spero che anche questa shot ti piaccia ^.^ Ringrazio queensan:Ti ringrazio davvero tanto e davvero contenta di sapere che “Cambiamenti” ti sia piaciuta. Ti ho fatta aspettare un po’, ma spero che anche questa shot ti piaccia ^o^ Ringrazio EDVIGE86: Beh, a quanto pare il nuovo taglio di Reid ha conquistato tutti *__* Ti ringrazio e spero che anche questa shot ti piaccia ^o^
Ringrazio: Cress93, Danyel, orianafrankie e stefdydlv che hanno inserito “Cambiamenti” tra i preferiti. Ringrazio: gaarashun, garwood, Jeanne P, JLoi e Yuriko Chan che hanno inserito “Cambiamenti” tra le fic da ricordare. Ringrazio: perlanera e sole a mezzanotte che hanno inserito “Cambiamenti” tra i seguiti.
Ringrazio tutti coloro che hanno anche solo letto e che leggeranno e commenteranno questa shot.
Adesso la smetto e vi lascio alla lettura, alla prossima shot gente ^O^/



Una piacevole sorpresa


Morgan salì le scale che portavano al suo appartamento piano, quasi con cautela, perché sentiva protestare ogni singolo muscolo del suo corpo. Era un uomo atletico, che teneva alla sua forma fisica e gli piaceva fare sport: sentire i muscoli contrarsi nello sforzo e il sudore portarsi via la fatica fisica era una sensazione che sapeva di rinascita per lui. Peccato che quel giorno avesse decisamente esagerato: era sabato ed era il giorno libero della squadra, era da un po’ che non aveva più avuto tempo da dedicare a se stesso sia a causa del lavoro che lo costringeva a continui viaggi su tutto il territorio statunitense, sia per altri fattori più personali e aveva deciso di recuperare il tempo perduto tutto insieme. E adesso il suo corpo gli stava presentando il conto, considerò sentendo le giunture delle ginocchia scricchiolare come se fosse un novantenne, stava iniziando a credere che il suo piccolo genio avesse avuto l’idea migliore decidendo di restare a case e forse sarebbe dovuto rimanere con lui: sarebbero potuti restare a letto per tutta la giornata e lui avrebbe trovato il modo di fare ugualmente attività fisica, restando ugualmente spossato ma molto più soddisfatto.
Mentre saliva l’ultima rampa di scale, Morgan si chiese cosa avesse fatto Spencer per tutto il pomeriggio. Di certo aveva letto tre o quattro di quei noiosissimi libri con cui gli stava invadendo l’appartamento. Il profiler sorrise al pensiero che lo avrebbe trovato seduto sulla poltrona che aveva spostato sotto la finestra proprio per lui, con in viso quell’adorabile espressione concentrata che per qualche misterioso motivo era capace di eccitarlo invece che di intenerirlo. Per un attimo si fermò a osservare la porta del suo appartamento: Morgan finalmente era riuscito a parlare con Reid e a fargli capire che desiderava portare la loro relazione su di un piano più elevato, provare a vivere insieme perché era convinto che dopo tutti quegli anni il loro rapporto era diventato abbastanza maturo per poterlo fare e perché non ne poteva più di stare lontano da lui anche quando non erano a lavoro, essere costretto a domandargli ogni volta se aveva voglia di stare un po’ insieme dopo aver passato giorni interi a costringersi di stargli lontano, per non fare qualche sciocchezza davanti a tutta la squadra. All’inizio Spencer si era spaventato ed era scappato, lo aveva lasciato in sospeso per alcuni giorni e lui aveva passato il tempo a chiedersi se non avesse affrettato troppo le cose, ma alla fine il suo ragazzino si era ripresentato alla sua porta e da allora aveva iniziato a trascorrere sempre più tempo nel suo appartamento, come se dovesse solo abituarsi all’idea di vivere insieme a qualcun altro. Non c’era ancora niente di definitivo tra di loro, ma fino a quando avesse potuto avere Spencer tutto per sé e ogni volta che desiderava, allora non si sarebbe lamentato.
Morgan infilò le chiavi nella serratura e aprì la porta, entrando nel suo appartamento e appoggiando il suo borsone a terra nell’ingresso, sorridendo nel vedere l’alone dorato che la luce accesa nella camera da letto dipingeva sul muro del corridoio.
- Sono tornato.- annunciò a voce alta, mentre un sorriso gli piegava irresistibilmente le labbra.
Aveva dimenticato quanto potesse essere piacevole trovare qualcuno ad attendere il proprio rientro a casa e un calore che sapeva di famiglia gli si sciolse nel petto. Morgan sospirò non ricevendo una risposta: di sicuro il suo piccolo genio era immerso nella lettura di qualche tomo, troppo occupato ad assimilarne parola per parola per rendersi conto del mondo esterno. Si diresse verso la camera e quando fu sulla soglia della porta, la sorpresa lo inchiodò sul posto mentre un moto di profonda tenerezza lo investiva da capo a piedi e il sorriso sulle sue labbra diventava ancora più ampio. Spencer era sdraiato sul letto, si era assopito con un libro abbandonato sullo stomaco e il piccolo Henry raggomitolato al suo fianco, con la testa bionda appoggiata sul braccio magro del suo compagno, che stringeva il piccolo in un abbraccio. Era un’immagine bellissima, che trasmetteva un senso di serenità e che in un modo strano e contorto lo fece sentire bene. Morgan prese il cellulare dalla tasca della tuta e puntò la fotocamera sui due addormentati che aveva di fronte a sé: era un peccato non immortalare una simile scena e avrebbe potuto usare quello scatto come sfondo per il suo telefono, decise osservando il risultato. L’uomo rimise a posto il telefonino e si avvicinò al suo compagno, iniziando a scuoterlo delicatamente per la spalla per svegliarlo. Dopo un lamento infastidito, Reid risollevò le palpebre e Morgan trattenne il respiro, ammaliato dal lucido color noce di quelle iridi illanguidite dal sonno.
- Ben svegliato mio bell’addormentato.- lo accolse il moro con il suo sorriso aperto e felice.
Reid ricambiò il sorriso prima di girare la testa per controllare dove fosse Henry, trovandolo profondamente addormentato al suo fianco. Non gli era mai capitato prima di assopirsi mentre leggeva un libro, ma badare a un bambino di otto mesi era più stancante di quanto avesse pensato, soprattutto perché non aveva alcuna esperienza in merito. Mentre era ancora girato verso Henry, Reid sentì il viso di Morgan affiancarsi al suo, il suo respiro caldo accarezzargli la pelle della guancia e le lebbra sfiorargli il lobo dell’orecchio.
- Vieni in cucina.- gli sussurrò per non svegliare il piccolo addormentato.
Morgan non aveva niente contro i bambini, al contrario si divertiva a giocare sia con il figlio di Hotch che con quello gi JJ, ma quel momento era soltanto suo e del suo compagno, non voleva dividerlo con nessun altro. Reid annuì con un cenno della testa, facendo il più piano possibile sfilò il proprio braccio da sotto la testa di Henry, sentendolo un bel po’ anchilosato, prese la copia delle favole dei fratelli Grimm che ancora teneva appoggiato sullo stomaco, la chiuse e l’appoggiò sul comodino, e si alzò dal letto attento a non fare movimenti bruschi. Appena fu in piedi, prese un leggero plaid che il compagno teneva sempre piegato sulla cassapanca ai piedi del letto e lo stese sul corpo del bambino per evitare che si raffreddasse. Morgan, che aveva osservato tutta la scena con un sorriso intenerito sulle labbra, gli si avvicinò e gli strinse la mano nella propria congiungendo i loro palmi e intrecciando tra loro le dita, poi si diresse fuori dalla stanza, attardandosi un attimo per chiudere la porta.
Era sorprendente il modo in cui Reid si prendeva cura del suo figlioccio, forse gli veniva facile dopo aver trascorso metà della sua vita ad accudire la madre malata e, per questo motivo, Morgan leggeva in quei gesti affettuosi che dedicava al bimbo il desiderio inconscio di impedire che avesse un’infanzia infelice e solitaria come la sua. Si fermò soltanto quando furono in cucina e si girò verso il suo compagno, che l’aveva seguito stranamente in silenzio e che lo stava fissando incuriosito, con la mano libera gli strinse un fianco e lo tirò verso di sé.
- Voglio il mio bentornato, kiddo.- ordinò Morgan, mentre gli abbracciava la vita e se lo stringeva di più contro.
Non che si aspettasse che Reid gli corresse incontro a braccia aperte ogni volta che sarebbe rientrato, non sarebbe stato da lui, ma voleva quel bacio che si stava pregustando da quando era salito in auto per ritornare a casa.
- Viziato.- ridacchiò Spencer e sciolse la mano dalla stretta dell’altro, per poi passargli entrambe le braccia attorno al collo e abbracciarlo forte.
- Quando si tratta di te, sì!- replicò Morgan, con lo sguardo puntato sulle labbra sottili dell’amante e la gola già inaridita dall’eccitazione.
Reid piegò la testa in avanti, annullando la piccola distanza che c’era tra di loro e cercando subito le labbra dell’altro uomo con le proprie. Morgan sospirò soddisfatto dentro la bocca del ragazzo, prima di spingersi ancora di più contro di lui, approfondendo ancora di più quel bacio. Adorava come quel ragazzino muoveva la lingua contro la sua, pensò mentre un brivido caldo gli colava giù per la schiena facendolo rabbrividire, gli dava una sensazione di morbido e avvolgente che gli faceva perdere la testa.
Con un piccolo ansito, Reid si allontanò dalle labbra dell’altro in cerca d’aria e si rese conto che, nella foga, il compagno lo aveva spinto contro il ripiano della cucina. L’ultima volta che si era ritrovato in una situazione simili, erano finiti a fare l’amore sul tavolo della cucina e quel ricordo lo fece avvampare impietosamente.
- Come mai Henry è con te?- chiese Morgan e gli baciò una guancia arrossata.
Sperò che non gli rispondesse che il motivo era perché JJ e il suo compagno desideravano un po’ di tempo per stare da soli, perché quello era il giorno libero di tutta la squadra e anche lui aveva il diritto di stare da solo con il suo compagno, magari riuscire a recuperare anche tutto il tempo perduto mentre erano occupati a rincorre assassini seriali da un capo all’altro dell’America.
- William è a lavoro e JJ è stata chiamata all’improvviso dalla direttrice Strauss: pare che in ufficio sia arrivata una segnalazione preoccupante e si stia decidendo se mandare noi o un’altra squadra. Penso che la direttrice ritenga che noi siamo troppo stanchi per poter essere obbiettivi, visto abbiamo avuto tre casi consecutivi questa settimana. Non che abbia torto: dopo questa giornata di riposo il nostro livello di adrenalina è precipitato e… – avrebbe continuato a parlare ancora a lungo, se Morgan non lo avesse interrotto morsicandogli delicatamente il lobo dell’orecchio per richiamarlo all’ordine – La babysitter non era disponibile e JJ ha pensato di portarlo qui.- concluse velocemente, perché parlare stava diventando difficile ora che l’altro aveva cominciato a baciargli la gola e con le mani gli stava accarezzando il fondoschiena.
- E se per caso la Strauss decidesse di affidare il caso a noi? Mica possiamo portare un bambino con noi a caccia di serial killer.- domandò ancora Morgan, la bocca sempre piena della pelle dell’altro.
- JJ mi… mi ha dato il numero della babysitter: le ha detto che in serata si sarebbe liberata e quindi… quindi possiamo darle Henry.- ansimò il dottore, improvvisamente a corto di fiato e di parole.
Entrambi stavano rapidamente perdendo il controllo e, se avessero fatto piano, non avrebbero svegliato il bambino. Morgan morsicò la morbida curva tra il collo e la spalla di Reid e, afferrandolo per i fianchi, lo sollevò fino a farlo sedere sullo stretto spazio del ripiano del mobile alle sue spalle, ben deciso a godere di quell’attimo prima che l’ennesimo psicopatico si mettesse di mezzo mandando a monte tutti quei progetti romantici che aveva fatto per quel finesettimana. Mentre gli baciava la gola, Morgan era salito con le mani per sbottonare la camicia dell’altro, sfilò i primi due bottoni dalle asole snudando un po’ di quell’invitante pelle candida e il pianto disperato di Henry che proveniva dalla camera da letto ruppe la bolla dorata che li aveva avvolti. I due uomini si osservarono un attimo intontiti, come se dovessero mettere bene a fuoco la situazione, e poi si precipitarono nella stanza per vedere cos’era accaduto.
Henry era steso supino al centro del letto, la copertina con cui Reid lo aveva coperto scalciata via mentre il bambino agitava le braccia e gambe, il viso bagnato di pianto e congestionato per lo sforzo di urlare – non era caduto giù dal materasso, almeno. Spencer si avvicinò al bambino per scoprire cosa fosse accaduto da farlo piangerlo in quel modo e, quando lo prese in braccio nel tentativo di calmarlo come gli aveva insegnato a fare JJ, un olezzo proveniente dal pannolino gli colpì alle narici, facendogli capire quale fosse la causa di tanto piangere. A quel punto si girò verso Morgan, in piedi accanto a lui, e lo fissò con uno strano sguardo esitante e implorante insieme.
- Che c’è?- chiese il moro notandolo.
Reid tentennò per un attimo, ma alla fine cedette per amore dei suoi timpani.
- Non so come si fa a cambiare un pannolino.- confessò alla fine con un filo di voce, l’imbarazzo ben stampato in viso.
Non aveva mai avuto né sorelle né fratelli minori a cui cambiare i pannolini sporchi e non esisteva un corso universitario in cui si insegnavano certe cose, si disse a mo’ di scusante, ma questo non cambiava le cose: odiava dover ammettere di non saper fare qualcosa. Morgan fissò il suo dottore per una manciata di secondi, godendo di quell’adorabile espressione imbarazzata che aveva in viso e poi scoppiò a ridere, perché era certo che al mondo non esistesse niente di più tenero, innocente e sensuale di Spencer. Derek si sporse in avanti e schioccò un bacio sulle labbra imbronciate del suo piccolo genio.
- Lascia fare a me. Guarda e impara, genio.- lo prese in giro mentre recuperava il bambino urlante dalle braccia dell’altro.

  
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